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Lun. Dic 23rd, 2024

Prosegue il percorso di Canova, società leader dell’ortofrutta biologica del Gruppo Apofruit, nella produzione con metodo biodinamico, dopo il recente lancio del Progetto Verdèa in occasione di Fruit Logistica a Berlino. Durante l’evento con degustazione organizzato al Macfrut di Rimini, nello stand di Apofruit, è stata annunciata l’importante coinvolgimento di Agribio Piemonte, la società nata da una storia di specializzazione e passione pluridecennale con la quale verrà offerto un servizio di formazione e sostegno ai produttori che sceglieranno questo innovativo metodo di produzione, oltre al controllo e la supervisione dei prodotti. Con questa importante collaborazione Verdèa compie un ulteriore passo verso una produzione sostenibile e biologica. Si tratta di una novità assoluta nel panorama del biodinamico e che in Italia vede oggi un crescente interesse sia da parte dei consumatori sempre più attenti alla propria alimentazione e alla sostenibilità delle produzioni, sia da parte dei produttori.

I consumi di prodotti biodinamici sono cresciuti nell’ultimo triennio con percentuali di incremento annuo del 45% soprattutto nel settore del vino ma anche nell’ortofrutta fresca il trend di crescita è costante. Si stimano su una cifra intorno i 2 milioni gli ettari coltivati con il metodo biodinamico nel mondo con una particolare concentrazione in Europa e principalmente in Germania dove si concentra 1/3 della produzione internazionale. L’obiettivo, come sottolineato da Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio, è quello di sviluppare e rendere questo metodo di produzione una realtà concreta.

“Quello del biodinamico” – afferma Paolo Pari Direttore di Almaverde Bio – “è un settore ancora da scoprire nel nostro paese, che riguarda una fetta di mercato ortofrutticolo intorno ai 280 milioni di euro in Europa, con margini di crescita nel 2020 che lo attestano sui 400 milioni. Verdèa non nasce come un marchio commerciale, ma vuole essere una certificazione spendibile non solo per i prodotti a marchio ma anche per le private label come tratto distintivo di questo tipo di produzione, così come accaduto con il biologico”.

Le qualità gustative dei prodotti coltivati con questa tecnica possiedono, caratteristiche uniche mantenendo, comunque, la totale naturalità del prodotto. Massimo Biondi, Vicepresidente di Canova, già da tempo coltiva con metodo biodinamico, dopo cinque anni ad agricoltura biologica.

“Il biodinamico” – racconta durante l’intervento a Macfrut – “va visto come segmento del biologico, in cui l’azienda diventa una parte organica della produzione, a partire dal terreno. Tutti i processi biodinamici sono indirizzati a stimolare la capacità naturale dei prodotti, esaltandone al massimo le caratteristiche, pur rispettando le legislazioni europee in ambito di biologico. Quello che si produce è di qualità migliore in termini di aromi, gusto e conservabilità del prodotto”.

Le prime produzioni con il sistema Verdéa, nella previsione effettuata da Ernesto Fornari, direttore di Canova, seguiranno tutto il processo di certificazione e controllo dei già consorziati, per arrivare sul mercato entro la fine dell’anno.

“Con Verdèa” – afferma Ernesto Fornari, direttore di Canova – “Canova e il Gruppo Apofruit hanno deciso di compiere un passo avanti, rispondendo alla sempre maggiore esigenza di biologico da parte dei consumatori e del modo di produrre sempre più sostenibile. Verdéa – conclude Fornari- é una Società consortile a cui partecipa Apofruit, Coop Sole, Op Terra di Bari e la Cooperativa SFT di Trento”.

Un ruolo importante, all’interno del progetto Verdèa, sarà la formazione non solo degli agricoltori ma, anche, dei consumatori, oltre alla fornitura delle strumentazioni e dei consigli per la produzione. In questo ambito diventa fondamentale il contributo di Agribio Piemonte da anni impegnata nella ricerca e diffusione dell’agricoltura biodinamica, che conterà sulla conoscenza ed esperienza di Ivo Bertaina, nel mondo del biodinamico già dal 1996.

“Con questo progetto – dichiara Bertaina- per la prima volta in Italia, si misurano le forze dell’agricoltura biodinamica. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione dei produttori varie possibilità di cooperazione e strumenti. Fondamentale sarà fare una formazione al consumatore, che già conosce il biologico ma non il valore della produzione biodinamica. Seguiremo passo passo i coltivatori interessati attraverso una serie di corsi, fornendogli gli strumenti per la difesa delle produzioni così come le analisi morfologiche e l’assistenza tecnica, senza per questo tralasciare la ricerca e lo sviluppo”.f

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