Coop promuove l’adozione di tecnologie agricole innovative in grado di migliorare l’efficienza, la resa e la sostenibilità delle coltivazioni (la cosiddetta agricoltura di precisione), proseguendo una strategia di attenzione per l’ambiente e di sicurezza alimentare praticata da tempo e volta al continuo miglioramento delle prestazioni.
Era il 1993 quando Coop avviò una campagna per la riduzione dei pesticidi raccogliendo 1 milione di firme. Da allora più di 10 molecole chimiche sono state eliminate dai prodotti a marchio Coop, spesso anticipando di anni la normativa; il prodotto a marchio Coop da tempo vanta un ridotto contenuto di pesticidi, inferiore del 70% rispetto al residuo ammesso dalle leggi.
Ma ora Coop rilancia. Anticipata da una lettera indirizzata agli inizi di febbraio ai 116 fornitori di ortofrutta a marchio Coop, in un evento a MacFrut a Rimini (la fiera più importante del settore), è stata annunciata l’ulteriore eliminazione di 4 molecole controverse per l’ambiente (4 erbicidi, tra cui il glifosato), ricorrendo a modalità di gestione alternative. Saranno possibili poche e temporanee eccezioni in casi di oggettiva difficoltà che i fornitori dovranno comunque concordare con Coop.
I primi frutti liberi dai 4 pesticidi ad arrivare nei reparti dei 1100 punti vendita Coop saranno le ciliegie seguite a breve distanza da meloni, uva e clementine per un totale di 15 colture nel corso del 2019; nei successivi tre anni queste pratiche verranno estese a tutte le famiglie dei prodotti ortofrutticoli a marchio Coop per un volume complessivo di oltre 100.000 tonnellate di prodotti coinvolti (a valore circa 325 milioni di euro. Queste azioni sono parte integrante dell’impegno di Coop a tutela dell’ambiente in cui viviamo, con ricadute positive sulla qualità del prodotto e sulla sicurezza alimentare.
La situazione attuale e il perché della scelta di Coop – L’Italia è tra i primi Paesi in Europa per il consumo di pesticidi per ettaro coltivato che si possono trovare negli alimenti e al tempo stesso contaminare l’aria, il suolo e l’acqua. Soprattutto le acque superficiali e sotterranee risultano contaminate da pesticidi con una tendenza in aumento che spesso supera i limiti di qualità ambientale. Ridurre l’impiego dei pesticidi fino alla completa eliminazione delle molecole critiche è la strada da perseguire; Coop intende farlo attraverso step progressivi, in attuazione del principio di precauzione che ha assunto come linea guida. Ridurre l’uso di sostanze chimiche che possano generare effetti negativi sull’ambiente e sulla salute va di pari passo con una migliore e più scientifica gestione delle attività agricole. E’ quello che oggi prende il nome di “agricoltura di precisione”, non una vera e propria novità, ma ancora una rarità nell’ortofrutta italiana. In questo progetto Coop si pone al fianco dei propri fornitori, condividendo conoscenze e possibili supporti per l’inserimento di nuove tecnologie. Applicando le metodologie e le tecniche dell’agricoltura di precisione si realizzano coltivazioni con risparmi di acqua, energia e tempo; una app ad esempio può mappare dove si pone il seme in modo che le successive lavorazioni di concimazione, irrigazione e disinfestazione intervengano esattamente dove serve con risparmio di materiali, minori irrorazioni e aumento della resa.
E’ un nuovo traguardo, dopo quello che ha coinvolto in anni passati i fornitori dei prodotti Coop che, fin dal 1988 su richiesta di Coop, hanno applicato alle colture i principi della produzione con tecniche di lotta integrata che utilizza insetti “buoni” per contrastare quelli dannosi: una sorta di pratica antesignana e base che oggi può completarsi con l’agricoltura di precisione.
“Quando avviamo una nuova campagna, che per noi significa un impegno nel tempo, ci consideriamo un po’ dei pionieri – ha spiegato Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, nell’evento a Macfrut di fronte a una platea di fornitori – Lo siamo stati sicuramente nel ’93 quando l’Italia aveva una legge sui pesticidi vecchia di 30 anni e si spargeva nei nostri terreni una media di 3,4 chilogrammi a persona di pesticidi. Oggi grazie all’attenzione di tutti, delle istituzioni, dei cittadini, delle imprese non siamo più quel Paese; a fine febbraio i parlamentari di tutte le forze politiche hanno firmato una mozione approvata alla Camera che chiede un deciso freno all’uso di pesticidi, ma rimane ancora molto da fare. Ridurre l’uso di altre molecole controverse dopo quelle che abbiamo già eliminato significa alzare l’asticella, produrre un salto di qualità. E chiediamo anche agli altri di farlo. I residui di pesticidi nell’acqua e nel suolo se correttamente impiegati non sono considerati direttamente rischiosi per l’uomo, ma lo sono sicuramente per la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Alcune di queste molecole sono discusse e critiche, con opinioni anche diverse nel mondo scientifico. Come Coop abbiamo deciso di attivare quel principio di precauzione che ci ha fatto dire di No in altri casi controversi: agli Ogm, all’olio di palma, all’uso diffuso o sistematico di antibiotici negli allevamenti. In questo modo pensiamo di fare gli interessi sia dei consumatori che dell’ambiente, ovvero esattamente ciò che una cooperativa di consumatori deve fare”.