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Dom. Nov 24th, 2024

Mangiare fuori casa, a volte, può riservare brutte sorprese per celiaci, intolleranti al lattosio, vegani e non solo. Grazie alla Carta di Identità Alimentare il problema invece non si porrà più. Una bella idea, che farà piacere ai tanti che vogliono rimanere fedeli al proprio stile alimentare, anche quando mangiano fuori casa, con piena soddisfazione delle esigenze di tutti.

La Carta di Identità Alimentare è il primo documento digitale e gratuito che racchiude con poche semplici informazioni lo stile alimentare dell’utente che lo compila: intolleranze, allergie ma anche semplici preferenze o non preferenze rispetto a prodotti, materie prime o ingredienti che non si vogliono o possono mangiare quando si va al ristorante.

Carta d’Identità Alimentare: che cos’è e come funziona
Come fare per ottenerla? Da oggi registrandosi al sito sarà possibile compilare la propria Carta d’Identità Alimentare, un documento digitale personale da ricevere tramite email in formato Pdf (anche stampabile) e condividere ad esempio con il ristoratore di fiducia, esibire quando si decide di mangiare fuori o inviare alla struttura ricettiva scelta per le proprie vacanze come “promemoria” di ciò che vorremmo mangiare una volta arrivati sul posto.

Il progetto è ambizioso e nasce per semplificare la vita, migliorandola, di tutte le persone che hanno uno stile alimentare ben preciso (vegani, crudisti, intolleranti, celiaci ecc.) ma anche semplici preferenze nella scelta degli alimenti da ordinare quando si mangia fuori casa. Si tratta di “una vera rivoluzione digitale gratuita”, spiega l’imprenditore vicentino Pietro Ruffoni ideatore del progetto e CEO di HealthyFood, azienda tutta italiana specializzata nel campo alimentare e della ristorazione. “Se è vero che sono sempre di più gli Italiani che mangiano fuori casa, oltre 7 milioni, e che cresce l’attenzione dei consumatori verso l’healthy food – aggiunge Ruffoni – è altrettanto vero che è sempre più difficile conciliare le esigenze alimentari di tutti, quando si esce a cena fuori”.

L’inziativa è rivolta a vegani, crudisti, intolleranti, celiaci ma anche persone con semplici preferenze nella scelta degli alimenti da ordinare (pesce crudo sì o no), legate al gusto o ad abitudini consolidate: Carta d’Identità Alimentare nasce proprio per facilitare la vita a tutti coloro che vogliono restare fedeli al proprio stile alimentare senza per questo rinunciare a mangiare fuori casa in compagnia. I celiaci, ad esempio, quando mangiano fuori casa spesso sono costretti a informare il personale della nostra alimentazione, chiedere sempre gli ingredienti delle pietanze e a ricordare sinteticamente le regole per la preparazione dei piatti senza glutine. Ma anche se sei intollerante al lattosio, mangiare fuori casa è un bel problema. Uno spuntino veloce o un pranzo di lavoro può riservare brutte sorprese.

Sempre più italiani mangiano fuori casa
In base alle ultime stime, sono sempre di più gli Italiani che mangiano fuori casa, oltre 7 milioni e non a caso il 2018 è stato l’anno record per la ristorazione di casa nostra (circa 150mila aziende contro le 30mila nel 2011) con un turn over di 85 miliardi di euro (dati Fipe, Federazione italiana pubblici esercenti).

“Dai dati che abbiamo elaborato – spiega Pietro Ruffoni che con il suo Team di nutrizionisti e sviluppatori lavora al progetto da oltre due anni – si evince che in Italia la difficoltà a digerire il lattosio interessa circa il 40-50% della popolazione. Se si sommano vegetariani e vegani si arriva a 4 milioni di persone senza contare che in 10 anni i celiaci sono aumentati del 220%. Il cambiamento è già in atto, nel mercato e nelle persone. E con Carta d’Identità Alimentare vogliamo portare avanti un’azione di sensibilizzazione nei confronti del mondo della ristorazione affinché sia sempre più attento e trasparente verso gli utenti che al giorno d’oggi sono giustamente sempre più esigenti e ancora hanno difficoltà a rispettare il proprio stile alimentare, o più semplicemente i propri gusti, quando mangiano fuori casa: il 60% degli Italiani mangia al ristorante almeno 6 volte in un mese”. Rendere più sicuro un pasto fuori casa per chi soffre di intolleranze è importantissimo, così come lo è garantire la massima trasparenza anche per coloro che, per scelta, hanno deciso di non consumare determinati alimenti. (fote Today.it)

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