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Mer. Dic 25th, 2024

Quella delle Olimpiadi 2026 è solo l’ultima delle sue conquiste. La penultima invece c’è stata a fine maggio a Montréal, ed è il riconoscimento di Wellbeing city 2019 per il progetto di crowdfunding civico del Comune, che pone il benessere dei cittadini al centro delle politiche di pianificazione urbana. Splende il sole sulla metropoli grigia e affaccendata di qualche decennio fa. Che oggi è un “ecosistema”, per dirla come nel premio arrivato dal Quebec, smart e virtuoso, vivace ma soprattutto vivibile. La seconda (o prima?) capitale d’Italia più ammirata all’estero. Medaglia d’oro anche nell’enogastronomia.

Milano dall’Expo al 2020

È dall’Expo che la vediamo accelerare il passo, con una falcata sempre più fluida e una competitività che ormai si misura in gare internazionali. Ogni anno traguardi raggiunti e cantieri aperti, in una città che continua a pedalare spedita acquistando appeal in termini di efficienza, funzionalità, integrazione e panorami urbani: la riqualificazione del Portello, ora CityLife, firmata dal terzetto di archistar Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Zaha Hadid, gli orti urbani, la pedonalizzazione di punti nevralgici – ultima quella di piazza Cordusio – l’ottimizzazione del sistema dei trasporti sulla falsariga della metro londinese. Muoversi a Milano non è mai stato così facile, insomma. Un po’ meno se occorre setacciarla per pescare nel mare perennemente mosso di chi va, chi viene e chi raddoppia o triplica, il meglio del bere e del mangiare, dentro i Bastioni e nelle destinazioni fuoriporta.

Ma nell’edizione 2020 della guida Milano e il meglio della Lombardia – circa 1200 indirizzi e un centinaio di novità -, presentata oggi al palazzo della Regione nell’ambito della manifestazione Best in Lombardy – abbiamo passato in rassegna in modo capillare il vecchio e il (tantissimo) nuovo, restringendo ulteriormente le maglie per cogliere il senso più attuale e realistico dello stato dei fatti.

La carte vincenti di Milano: sale sartoriali e convivialità contemporanea

Sono cambiate le proporzioni di punteggio fra cucina e servizio (come Laura Mantovano ha spiegato qui): d’altronde l’obiettivo, oggi, è far sentire – e sentirsi – al centro dell’esperienza, top o pop che sia, e nei ricordi della maggior parte degli ospiti la performance in sala rimane impressa come (e qualche volta di più) quella ai fornelli. Lo stile meneghino è internazionale e sofisticato anche in quest’ambito, come esprimono al meglio i due premiati in merito, Alberto Tasinato dell’Alchimia per il servizio di sala al ristorante, e lo staff del Giancarlo Morelli dell’hotel Viu per quello in albergo, capaci entrambi di costruire la sosta sulle misure di ogni genere di cliente. O meglio, di commensale. Eh sì, perché Milano è altresì teatro di un ritorno alla convivialità in chiave moderna, il che vuol dire che si va più a cena da soli (e da sole) ma, volendo, coi piedi sotto a una social table, nella totale libertà di decidere della propria compagnia e delle proprie chiacchiere. Come accade ad esempio proprio da Giancarlo Morelli – con il plus della vista cucina -, oppure da Carlo e Camilla in Segheria, due dei nomi nell’itinerario dedicato alle social tables. Perché, sì, la guida non si limita a dare una valutazione ponderata dei diversi locali meneghini, ma propone anche due percorsi tematici, uno dedicato ai cocktail in terrazza, l’altro – come dicevamo – alle tavole sociali.

I vertici e le buone nuove della Guida Milano 2020

Mentre l’altro Carlo e Camilla (in Duomo), ossia il ripensamento in chiave bistrot deluxe dell’ex Cracco in via Victor Hugo, è una delle novità dell’anno – tra le altre, Serica e le sue originali contaminazioni, e Fratelli Torcinelli, avventura in salsa pugliese e street food di Pietro Caroli, Sebastiano Corno e Vincenzo Critelli di Trippa, confermato e sempre più acclamato Tre Gamberi -, nonché ulteriore vittoria della macchina da guerra guidata dallo chef vicentino. Che non molla la presa del suo gioiello gourmet in Galleria e rimane nel terzetto in vetta insieme ad Antonio Guida del Seta del Mandarin Oriental Milano e alla famiglia Cerea del Da Vittorioa Brusaporto, in quel di Bergamo. Condividendo il massimo punteggio di cucina con il talento pugliese e Andrea Berton, altro fuoriclasse dell’alta ristorazione meneghina.

Avanguardia cocktail col cuore al Sud nella Guida Milano 2020

Ma se per molti una cena dai big è un’eccezione – laddove non si opti per le seconde linee “prêt-à-manger”, una su tutte Vòce, ultimo colpo della famiglia di Aimo e Nadia -, l’aperitivo rimane un’amata abitudine, “democratica” e accessibile anche ai piani alti. Le enotavole, navigate e di ultima generazione, funzionano ancora, e non sfuma la tendenza del vino “naturale”, che solo in pochi però divulgano e propongono con cognizione di causa.

Ma è la mixology d’autore a cavalcare davvero l’onda del momento: la scelta è amplissima e le idee stimolanti, il cocktail pairing, specie con tapas o piatti firmati, scatena i giochi dei bartender e diverte gli ospiti. Basti pensare alla nuova drink list di Daniel Canzian (premiato comunque per la migliore proposta al bicchiere al ristorante, mentre per i wine bar emerge Vinoir, uno di quelli che con i “naturali” fanno sul serio), nata dalla collaborazione con il noto Mattia Pastori e confezionata per coinvolgere letteralmente il tavolo nella coreografia della miscelazione.

Drink on the roof. I percorsi della Guida Milano 2020

Milano, insomma, è il posto dove ogni tasca e voglia hanno davanti svariate possibilità: aperitivo al top – magari in una terrazza con vista tra quelle del secondo itinerario, dedicato ai drink con vista – e poi un boccone pop. Meglio se con bombette e orecchiette, o con un hamburger di Nero dei Nebrodi, o ancora con una Margherita col cornicione da disciplinare, che con risotto giallo e costoletta (che sono i must dei nostalgici e di chi arriva da fuori): perché se le enclave campane, pugliesi e siciliane sono assodate da generazioni, nelle ultime stagioni l’asticella della qualità culinaria, già alta nel fitto panorama delle pizzerie, si è nettamente sollevata. Come dimostra il successo immediato dei “cis burger” di Fud Bottega Sicula (da Catania) e dei sapori della Costiera interpretati da Gennaro Esposito nel suo IT Milano (gemello di Ibiza).

Tutte le lingue della Guida Milano 2020

D’altronde una pasta e patate ha un che di esotico a queste latitudini, dove il cibo etnico è una faccenda molto seria, specializzata, autentica. Non si parla più genericamente di “cinesi” o giapponesi”, ma di cultura Izakaya e tradizione del Sichuan, di ramen e bao, con locali monotematici e sparsi ben al di fuori del distretto di via Sarpi (che dispensa sempre esperienze parecchio hardcore e molto poco italianizzate). E se le botteghe storiche meneghine fanno fatica ad andare avanti – eccezion fatta per nomi di pregio come Peck, fresco di scintillante raddoppio da CityLife, e altra novità dell’anno -, nascono posti come il Mood Market, il mega emporio orientale del team di Mao Hunan, Maoji e Mini Maoji, un luogo per comprare, mangiare e perdersi fra ogni possibile e immaginabile ingrediente della cucina cinese. A ribadire ancora una volta come da queste parti civiltà e integrazione siano facce della stessa medaglia. Anche nel food.

a cura di Valentina Marino
Guida Milano 2020 Gambero Rosso | Prezzo: 10€ | disponibile in edicola e libreria | acquista la guida online

I PREMIATI

TRE FORCHETTE

92
Carlo Cracco – Milano
Seta del Mandarin Oriental Milano – Milano
Da Vittorio – Brusaporto (BG)
91
Enrico Bartolini Mudec Restaurant – Milano
Berton – Milano
Dal Pescatore – Canneto sull’Oglio (MN)
D’O – Cornaredo (MI)
90
Miramonti l’Altro – Concesio (BS)

TRE GAMBERI

Osteria del Treno – Milano
Trippa – Milano
La Madia – Brione (BS)
La Locanda delle Grazie – Curtatone (MN)
Caffè La Crepa – Isola Dovarese (CR)
Osteria della Villetta dal 1900 – Palazzolo sull’Oglio (BS)

TRE MAPPAMONDI

Casaramen – Milano
Iyo – Milano
Wicky’s Wicuisine Seafood – Milano

TRE BOTTIGLIE

Al Donizetti – Bergamo

I PREMI SPECIALI

Le novità dell’anno
Carlo e Camilla in Duomo (Bistrot) – Milano
Nebbia (Ristorante) – Milano
Serica (Ristorante) – Milano
Peck – City Life (Pausa Gourmet) – Milano
Fratelli Torcinelli (Street Food) – Milano
Mood Market (Gastronomia) – Milano

Servizio di sala
L’Alchimia – Milano

Servizio di sala in albergo
Giancarlo Morelli dell’Hotel Viu Milan – Milano

Proposta al bicchiere al ristorante
Daniele Canzian – Milano

Proposta al bicchiere al wine bar

Vinoir – Milano

Qualità/prezzo
Le Nove Scodelle – Milano
Locanda Perbellini – Milano
Un Posto a Milano – Milano
Nasturzio – Albino (BG)
Due Spade – Cernusco sul Naviglio (MI)
La Piazzetta – Montevecchia (LC)
Mu Fish – Nova Milanese (MB)

CURIOSITÀ A MARGINE

Le migliori cucine

47
Andrea Berton – Berton – Milano
Carlo Cracco – Cracco – Milano
Antonio Guida – Seta del Mandarin Oriental Milano – Milano

46
Enrico Bartolini – Enrico Bartolini Mudec Restaurant – Milano
Luigi Taglienti – Lume – Milano
Davide Oldani – D’O – Cornaredo (MI)

45
Eugenio Boer – Bu:r – Milano
Andrea Aprea – Vun Andrea Aprea dell’Hotel Park Hyatt Milan – Milano
Paolo Lopriore – Il Portico – Appiano Gentile (CO)
Enrico e Roberto Cerea – Da Vittorio – Brusaporto (BG)
Philippe Léveillé – Miramonti L’Altro – Concesio (BS)
Ilario Vinciguerra – Ilario Vinciguerra Restaurant – Gallarate (VA)

44
Ettore Bocchia – Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni – Bellagio (CO)
Nadia e Giovanni Santini – Dal Pescatore – Canneto sull’Oglio (MN)
Silvio Salmoiraghi – Acquerello – Fagnano Olona (VA)

Le migliori cantine

19
Cracco – Milano

18
Enrico Bartolini Mudec Restaurant – Milano
Seta del Mandarin Oriental Milano – Milano
Da Vittorio – Brusaporto (BG)
Dal Pescatore – Canneto sull’Oglio (MN)
Miramonti l’Altro – Concesio (BS)
D’O – Cornaredo (MI)
Antica Trattoria del Gallo – Gaggiano (MI)

PERCORSI DI GUSTO

Cocktail in terrazza

Drink and the city: mixology d’autore con vista

Ceresio 7 (Ristorante) – Milano

Terrazza Gallia dell’Excelsior Gallia (Ristorante) – Milano

Terrazza Triennale Osteria con Vista – Milano

Terrazza 12  (aperitivi & cocktail) – Milano

SOCIAL TABLE

Gli imperdibili per un convivio 3.0

Carlo e Camilla in Segheria (Bistrot) – Milano

Giancarlo Morelli dell’hotel Viu Milan (Ristorante) – Milano

Otto Bottega & Cucina (Bistrot) – Novate Milanese (MI)

Fud Bottega Sicula (Panineria) – Milano

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