Il “Food to go”, il cibo confezionato da portare via, piace sempre di più agli Italiani, al punto che le vendite sono aumentate del +12,3% rispetto all’anno precedente, arrivando a superare 1,3 miliardi di euro. Come spesso accade, a trainare molti dei consumi dei nostri connazionali, è la comodità e la praticità, e il cibo “ready to eat”, acquistato per lo più nei supermercati e negli ipermercati, non si può dire che non sia comodo e veloce da consumare.
Insalate miste in scatola, scatolette da aprire e mangiare (dando al massimo una veloce riscaldata al microonde) sono ormai entrate in larga parte nelle nostre abitudini di consumo, con buona pace delle nostre nonne pastaie. Il motivo del successo del “food to go”, affermano gli analisti, non è comunque solo la praticità. C’è anche il fatto che è pensato per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza alimentare, dai vegani agli intolleranti al lattosio, dai celiaci agli amanti del cibo etnico, da chi sta facendo una dieta ipocalorica a chi – addirittura – cerca un prodotto certificato halal.
Non a caso, su un monitoraggio di oltre 70mila prodotti, è emerso che un quarto del valore delle vendite è generato dai prodotti posizionati nel mondo del “free from” (dedicato a chi non può consumare determinate tipologie di alimenti, come glutine o lattosio), che accomuna il 22,4% dei prodotti a scaffale e registra il maggior tasso di crescita annua nelle vendite (+13,6%). Crescono anche i prodotti veg (+14,4% di vendite rispetto al 2017) e halal (+94,4%).
[Fonte: Ansa]