L’Unione europea si avvia ad introdurre una maggiore trasparenza nel settore agroalimentare attraverso una migliore comunicazione dei prezzi lungo la catena di approvvigionamento. Gli Stati membri dovranno notificare all’Ue informazioni sui prezzi intermedi tra agricoltori e consumatori, quelle cioè relative alle fasi della trasformazione alimentare e della vendita al dettaglio. Lo ha annunciato la Commissione europea dopo averne discusso con i Paesi membri nel comitato per l’organizzazione comune dei mercati. Le nuove disposizioni saranno adottate dall’Esecutivo Ue nelle prossime settimane ed entreranno in vigore dal 1 gennaio 2021.
Le misure concordate oggi si applicheranno ai settori delle carni, dei latticini, del vino, dei cereali, dei semi oleosi e delle proteine, degli ortofrutticoli, dell’olio d’oliva e dello zucchero. La raccolta di dati si baserà su sistemi e procedure già in atto, utilizzati dagli operatori e dagli Stati membri per comunicare informazioni di mercato alla Commissione. Ciascuno Stato membro sarà responsabile della raccolta di dati sui prezzi e sul mercato. I prezzi rappresentativi saranno comunicati al fine di raggiungere il rapporto costi-efficacia e limitare gli oneri amministrativi.
“Aumentare la trasparenza del mercato significa fornire più informazioni, su più prodotti, più spesso. In tal modo, daremo un maggiore equilibrio alla catena e garantiremo un processo decisionale più efficiente”, ha rivendicato il commissario all’Agricoltura, Phil Hogan, secondo cui “una maggiore trasparenza riguarda anche l’equità”, e in questo modo “stiamo consentendo un accesso equo alle informazioni sui prezzi, il che porterà una maggiore chiarezza sul funzionamento della catena di approvvigionamento alimentare”. Per il commissario “queste norme rafforzeranno il ruolo degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare”. (Fonte Agrifood)