Aperte ai laureati di tutte le discipline le selezioni per la nuova edizione del master di primo livello in Filosofia del Cibo e del Vino. Nato dalla collaborazione tra le imprese vitivinicole del Gruppo ISWA – Italian Signature Wine Academy e il centro di ricerca Diaporein della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, il master arriva alla sua quarta edizione e amplia la sua offerta formativa.
In un anno, 360 ore di didattica concentrate nei fine settimana e 300 ore di stage. Tre le anime del corso: una propriamente filosofica e antropologica, con i docenti di UniSR, per fornire solidi strumenti culturali sulla valenza simbolica di cibo e vino, sul loro ruolo nelle diverse tradizioni religiose e sul loro valore all’interno di una comunità – una tecnica, in collaborazione con le aziende partner, che offrirà le competenze sulla filiera agroalimentare, sullo sviluppo imprenditoriale e l’internazionalizzazione del prodotto italiano, dalla produzione fino al marketing – e infine una vera e propria officina della comunicazione, in cui i partecipanti, grazie ai giornalisti della redazione di Cook del Corriere della Sera, sperimenteranno concretamente cosa significhi comunicare oggi il cibo e il vino, imparando a costruire una strategia di promozione, sia tradizionale sia digitale, e a creare uno storytelling avvincente.
Nella nuova edizione del master presteranno la loro esperienza straordinaria del settore anche Andrea Berton, Alessandro Borghese, Lucio Cavazzoni, Ernst Knam, Niko Romito, Guido Tommasi, che si aggiungono alle lezioni di Massimo Cacciari, Massimo Donà, Angela Frenda, Andrea Tagliapietra, Alberto Capatti, Luciano Ferraro, Giampaolo Gravina, Sandro Sangiorgi, Nicola Frasson.
Numerose e importanti le aziende del settore agroalimentare che hanno aderito al progetto formativo, mettendo a disposizione le loro sedi per gli stage e i progetti “sul campo” che gli iscritti al master affronteranno nel corso del programma didattico: oltre ai marchi ISWA – Allegrini, Arnaldo Caprai, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Marchesi de’ Frescobaldi, Planeta e Villa Sandi – anche Eataly, Molino Quaglia, Ferrarelle, Illy.
Un comparto, quello agroalimentare, in espansione in Italia e nel mondo: +1,8% le esportazioni del cibo made in Italy nel 2018, per un valore di 41,8 miliardi di euro (fonte Coldiretti) – e con un tasso di occupazione che è cresciuto del +4,8% nel 2018 (fonte Ufficio Studi Confartigianato). Chi segue un percorso formativo nel campo del food, secondo Almalaurea, nel 64,1% dei casi lavora stabilmente già a un anno dal conseguimento del titolo di studi; dopo 5 anni, la percentuale sale all’85,5%. Dati rispecchiati dal placement di chi ha già frequentato le prime edizioni del master.
“Gli operatori del settore sentivano la mancanza di una figura professionale che unisse, alle competenze tecniche necessarie, una consapevolezza più ampia, capace di connettere le eccellenze enogastronomiche del nostro Paese al contesto storico-culturale-artistico di cui le medesime sono sempre “anche” espressione. Ciò che ha consentito la convergenza, in questo master, di università e mondo produttivo è quindi il proposito far comprendere al mercato internazionale che il made in Italy, insieme alla sua qualità, esporta anche cultura e uno straordinario valore storico e paesaggistico. Sapere e saper raccontare non possono non andare di pari passo.” – Massimo Donà, professore ordinario di filosofia teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele e coordinatore del master in Filosofia del Cibo e del Vino.
Per informazioni e iscrizioni: segreteria.master@unisr.it e filosofia.cibovino@unisr.it – https://www.unisr.it/unisr/offerta-formativa/filosofia/post-lauream/master/filosofia-del-cibo-e-del-vino