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Lun. Dic 23rd, 2024

“L’internazionalizzazione per il vino italiano è una priorità assoluta e rappresenta un’opportunità unica per il nostro settore. Per questo continueremo a lavorare a fianco di ICE e delle Istituzioni. In particolare, continueremo la proficua collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al quale sono state trasferite le competenze in materia di politica commerciale e promozionale con l’estero e di sviluppo dell’internazionalizzazione del Sistema Paese. Il Tavolo Vino, nato per elaborare le linee guida per la promozione del vino italiano e formulare proposte operative all’Agenzia ICE, è stato confermato e verrà a breve convocato per definire le nuove azioni da intraprendere e i Paesi sui quali puntare, tra i quali l’Asia sarà certamente protagonista anche grazie all’iniziativa di Vinitaly ‘Wine To Asia’ che coinvolgerà circa 500 aziende, di cui almeno il 25% saranno italiane. Bisogna puntare sulla formazione della cultura del vino nei Paesi esteri, come stiamo già facendo con gli Usa rivolgendoci a grossi importatori, retailer e wine lovers, e continuare con le operazioni di incoming. Inoltre le azioni e le iniziative di promozione intraprese fino ad oggi vanno rafforzate e, in questa direzione, siamo molto soddisfatti che il “Piano straordinario del Made in Italy”, partito nel 2015, sia stato potenziato e stia assumendo una dimensione strutturale”.

Con queste parole Ernesto Abbona, presidente Unione Italiana Vini, interviene durante l’ultimo Consiglio Nazionale della Confederazione per il 2019, tenutosi ieri, giovedì 5 Dicembre, alla presenza del sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate, della dott.ssa Brunella Saccone di ICE, del Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Mipaaf Giuseppe Blasi, di numerosi produttori e dei giovani imprenditori vitivinicoli italiani di AGIVI guidati dalla neoeletta presidente Violante Gardini. Numerosi i temi sul tavolo tra i quali hanno spiccato in modo particolare l’internazionalizzazione e la sostenibilità, centrali per il settore.

Il nostro Paese – ha spiegato Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini – è sicuramente tra i più attenti e attivi sul tema della sostenibilità e sosteniamo la volontà del Ministero di arrivare a uno standard nazionale per il vino. Un ringraziamento va al Capo Dipartimento Blasi per il lavoro svolto finora. Ora che è stata chiusa la fase tecnica sulla norma unica di sostenibilità fortemente voluta da UIV e alla quale abbiamo contribuito significativamente, auspichiamo che in tempi brevi il Mipaaf traduca in norma giuridica il lavoro svolto, così che, dopo i diversi passaggi istituzionali, a Vinitaly questa norma venga presentata come realtà, rendendo l’Italia il primo Paese al mondo ad esserne dotato. Sempre sul tema, la nostra volontà è che in Italia, come accade in altri Paesi, la sostenibilità non riguardi solo le singole aziende ma diventi un protocollo di interi distretti viticoli e – conclude Castelletti – un passo ulteriore è che venga definito il logo identificativo dei prodotti ottenuti da pratiche sostenibili: una certificazione che garantisca trasparenza sui mercati che favorirebbe aziende e Ministero nella promozione del Made in Italy”.

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