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Mar. Dic 24th, 2024

Focus a Fieragricola sulle best practice della filiera avicola italiana con il premio “Avicoltore dell’anno” assegnato oggi da Unaitalia alle aziende che nel 2019 si sono distinte per benessere animale, capacità innovativa, sostenibilità ambientale e biosicurezza.
Sono cinque gli avicoltori premiati in fiera dal presidente di Unaitalia, Antonio Forlini, alla presenza degli assessori all’Agricoltura del Veneto e della Lombardia, Giuseppe Pan e Fabio Rolfi, del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e dei vertici di Veronafiere. Le aziende premiate sono espressione delle buone pratiche di allevamento, ma anche di un settore all’avanguardia che, grazie alla tecnologia, usa sempre meno antibiotici ed è efficiente dal punto di vista dell’uso delle risorse. Si va da una centralina di ultima generazione in grado di ottimizzare i consumi energetici e monitorare h24 tutti i parametri dell’allevamento, compreso l’accrescimento dei polli e l’ammoniaca prodotta (Alessandro Ferrari, innovazione tecnologica) a un nuovo sistema per rimuovere contaminazioni batteriche nell’acqua (Luciano Carli premiato per la categoria benessere animale); dalle best practice in materia di sostenibilità che uniscono energia fotovoltaica e coesione paesaggistica (Roberto Pons e Tiziana Felizia di Cascina Felizia) a quelle sulla biosicurezza (Vasco e Valentino Valori). Un ulteriore premio è stato assegnato a Hicham El Aidi per la categoria “avicoli speciali” (faraone, galletti, livornesi, capponi) per una realtà che punta sull’autosufficienza a livello energetico e sulla riduzione di ammoniaca, grazie a pannelli fotovoltaici e a lettiere arricchite di probiotici. Assegnate anche quattro menzioni speciali ad altrettanti avicoltori che si sono distinti: Mirco Gastelli, Nicola Mantuano, Silvia Vicentini, Andrea Dal Cappello.

FORLINI: COGLIAMO SFIDE GREEN DEAL, MA PER CONCILIARE SOSTENIBILITA’CON COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE SERVONO POLITICHE ADEGUATE
“Le best practice premiate oggi – ha detto il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini – rappresentano le eccellenze di un settore 100% made in Italy, sempre più impegnato sui temi della sostenibilità ambientale e del benessere animale, che dal 2011 ha ridotto dell’82% l’uso degli antibiotici e lavora costantemente accanto alle istituzioni per accrescere tutti gli standard di allevamento, a partire dalle biosicurezze. L’avicoltura italiana, in linea con la propria vocazione alla filiera integrata vuole cogliere le sfide del Green Deal e della strategia “From farm to fork”, lanciata dal nuovo esecutivo europeo. Occorre però – ha continuato Forlini – che le istituzioni supportino l’intero settore nel conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica, fornendo strumenti a supporto della competitività delle nostre imprese. Servono finanziamenti per l’innovazione e politiche che ci difendano dall’ingresso di prodotto straniero, in primis dall’Ucraina e dal Brasile, Paesi rispetto ai quali sono stati di recente negoziati accordi a livello europeo molto penalizzanti per il nostro comparto. Oggi abbiamo il pregio di essere un settore totalmente autosufficiente, con una produzione che copre oltre il 106% dei consumi di carne bianca del Paese, siamo orgogliosi di questo primato tutto Made in Italy che dà lavoro a oltre 64mila addetti e produce lungo tutta la sua filiera ricadute economiche e occupazionali pari a 7,9 miliardi, quasi mezzo punto del PIL (0,45%)”. Secondo i dati della Commissione Ue, da gennaio a novembre 2019 le importazioni dal Brasile e dall’Ucraina in Europa sono aumentate rispettivamente del 4,4% e del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte “Dg Agri dashboard: Poultry meat” 15.01.2020). “Aprire ancora di più le porte alle importazioni da Paesi Terzi significherebbe indebolire questo primato e far arretrare il comparto” conclude Forlini “dando minori garanzie ai consumatori in termini di sicurezza alimentare e standard produttivi. Per questo non sono più rinviabili le misure di sostegno al nostro export, unica strada in grado di rafforzare il comparto avicolo italiano e il suo primato produttivo nel nostro Paese”.

CARNI BIANCHE, STIME 2019: TORNANO A CRESCERE PRODUZIONE E CONSUMI
Secondo le prime stime Unaitalia, nel 2019 la produzione nazionale di carni bianche è tornata a crescere, seppur lievemente, passando da 1.314.000 del 2018 a 1.328.000 tonnellate (+1%). Aumentano, secondo le proiezioni dell’associazione, anche i consumi complessivi: da 20,4 a 20,7 chili pro capite. Stabili le uova, con una produzione in linea con il 2018.

LE BEST PRACTICE PREMIATE: VINCONO VENETO, MARCHE, PIEMONTE E LOMBARDIA
Per la categoria benessere animale il primo premio è stato assegnato al centro zootecnico di Luciano Carli (Grumolo delle Abbadesse – VI): “un’oasi naturale” secondo l’ARPA Veneto dove vengono allevati 280.000 animali. L’alto benessere animale è assicurato dal più rigoroso rispetto delle norme in materia, ma anche da una tecnologia innovativa (il sistema Neuthox), in grado di rimuovere ogni eventuale contaminazione batterica nell’acqua potabile, che ha contribuito ad eliminare nel giro di due anni l’uso di antibiotici e disinfettanti in allevamento.

Sul fronte dell’innovazione vince invece Alessandro Ferrari (Gambara – BS): grazie alla tecnologia e all’ottimizzazione della coibentazione, oggi alleva polli con bassi consumi energetici. Un ruolo chiave lo svolge la centralina elettronica di ultima generazione, Qfarm, che consente di ottimizzare a livello energetico i consumi dell’allevamento e fornisce dati e grafici completi sullo stato dello stesso per le 24 ore (temperatura, umidità, ammoniaca, accrescimento degli animali, consumo del mangime e di energia nel ricambio dell’aria, riscaldamento e raffrescamento).

Tra i premiati, anche chi, dopo un incendio, ha saputo rialzarsi e rinnovare in 10 mesi il proprio allevamento, in un’ottica di tutela paesaggistica e in chiave sostenibile come Roberto Pons e Tiziana Felizia di Cascina Felizia (Cumiana – TO): oggi tutti i quattro capannoni (circa 50mila animali) sono dotati di pannelli fotovoltaici che permettono di produrre 500 kw destinati alla vendita dell’energia in rete e 30 kw per lo scambio sul posto (categoria sostenibilità ambientale).

Completamente autosufficiente dal punto di vista energetico è l’allevamento di Hicham El Aidi (Ariano del Polesine, RO) – allevatore di origine marocchina che ha vinto per la categoria avicoli speciali– grazie ai pannelli fotovoltaici su un totale di 4.050 mq di superficie. La qualità dell’ambiente per gli animali è controllata costantemente, con sonde specifiche che misurano ogni parametro ambientale (temperatura, umidità, CO2, e anche ammoniaca) e a un prodotto probiotico che, inserito nella lettiera di lolla di riso e paglia pellettata, riduce la fermentazione e abbassa il livello di ammoniaca.

Per la categoria biosicurezza, vincono Valentino e Vasco Valori (Apiro, MC): nel loro allevamento (330mila broiler per 19.454 di superficie) oltre ad aver applicato scrupolosamente le misure di biosicurezza previste dall’ordinanza ministeriale del 10 dicembre 2019, come l’introduzione dell’arco di disinfezione automatizzato, la realizzazione di un piazzale in materiale cementizio lavabile e disinfettabile di fronte ad ogni capannone e la viabilità a senso unico, hanno portato ulteriori migliorie, tra cui capannoni con tetti lavabili, una camera pressurizzata laterale a metà capannone per lo scarico temporaneo di carcasse, e attrezzatura completamente dedicata all’attività interna .

Il premio, indetto da Unaitalia a giugno 2019 durante l’assemblea nazionale, vede una giuria composta da: Franca Braga, responsabile Salute & alimentazione Altroconsumo e membro della consulta sulla sicurezza alimentare del Ministero della Salute, Maria Caramelli, responsabile Neuroscienze e CEA dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’ Aosta, Lara Sanfrancesco, dg Unaitalia.

Unaitalia è l’associazione che rappresenta oltre il 90% della produzione avicola nazionale, circa il 30% di quella delle uova da consumo, altrettanto delle carni cunicole e una fetta cospicua di quella suinicola. Quello avicolo è l’unico settore completamente autosufficiente nel panorama delle carni italiane, la produzione nazionale copre il 106,6% delle carni di pollo consumate. Il comparto delle carni avicole è 100% Made in Italy, tutto il pollo che portano in tavola gli italiani è allevato, macellato e distribuito in Italia.

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