Tremila bottiglie in sei ore. È stato un esordio con il “botto” quello delle Cantine Rossella nel mondo dell’e-commerce. L’azienda agricola di Santa Maria della Versa (PV), che da oltre 20 anni si affidava esclusivamente al telemarketing per la parte commerciale, supportata dall’agenzia Zero Pixel, ha accelerato il processo di digitalizzazione aprendosi alle vendite online. «È stata una sorpresa», afferma il direttore commerciale Carlo Vanni. «Il risultato è andato ben oltre ogni aspettativa, permettendoci di ampliare i canali di vendita e il portafoglio clienti».
L’emergenza sanitaria e la necessità di restare in casa ha portato molte aziende a spingere sull’online per farsi conoscere e far apprezzare i loro prodotti. «Cantine Rossella è una piccola realtà dell’Oltrepò Pavese che arriva a produrre circa 200 mila bottiglie all’anno con le tradizionali etichette della zona e che nella sua storia ultracentenaria non ha mai voluto rinunciare ad un elemento: la passione», prosegue Vanni. La storia, unita a un prodotto di qualità gli hanno permesso di arrivare alla terza generazione senza mai dover passare dai negozi. All’iniziale vendita direttamente – e solamente – in cantina, alla fine degli anni Novanta è stata abbinata una struttura di telemarketing. «Questo ci ha permesso di dare risposte puntuali e personalizzate, fidelizzando il cliente; in alcuni casi il medesimo apprezzamento per la cantina è stato tramandato di padre in figlio», ricorda il direttore commerciale. «Il passaggio al digitale era già in programma. Le difficoltà dell’attuale momento storico hanno imposto di rivedere strategie e accelerare un po’ i tempi. Così, dopo 20 anni siamo un po’ come ripartiti da zero nella strategia commerciale».
Grazie alla collaborazione con Zero Pixel, è stata predisposta una piattaforma di e-commerce e studiata una campagna mirata attraverso i social. «L’offerta proposta ha trovato un sorprendente riscontro», spiega Marco Daturi, managing partner di Zero Pixel. «In sole 6 ore sono andate esaurite le scorte di Gutturnio 2018, una bottiglia che è stata proposta in abbinamento con Ventesimato, una bollicina delle Cantine Rossella. Di entrambe le etichette sono state vendute 1.500 bottiglie in un’area prevalentemente concentrata sulla provincia di Milano».
Il servizio proposto però non è cambiato: «Abbiamo saputo coniugare il nuovo strumento digitale, quanto mai adatto a questo momento, con la capillarità di comunicazione che ci ha da sempre contraddistinto, grazie anche all’alto livello professionale di chi si relaziona con i nostri clienti; sono profondi conoscitori del prodotto e tra loro vi sono anche due sommelier», prosegue Vanni. Inoltre, Cantine Rossella gestisce internamente anche tutta la parte logistica. «Gli addetti alle consegne, che oggi svolgono un lavoro particolarmente importante, sono nostri dipendenti; attraverso di loro possiamo garantire continuità rispetto alla personalizzazione e all’attenzione del customer care». Di fatto, è cambiato lo strumento, «ma non la relazione che instauriamo con i clienti», sottolinea Vanni. «La nostra clientela è per la maggior parte over 50; è questa una generazione che già da un po’ di anni si sta sempre più aprendo agli strumenti digitali. E le limitazioni imposte in questo periodo di emergenza hanno dato una spinta ulteriore a questa transizione».
Nonostante l’exploit, Cantine Rossella preferisce muoversi a piccoli passi. L’e-commerce non è un momento di rottura col passato, ma la prosecuzione di una filosofia. Conclude Vanni: «Cambia il mezzo, ma non la volontà di creare e mantenere relazioni».