L’azienda italiana che ha lanciato l’App food-tech MyCIA si è già organizzata per farsi trovare pronta e ha predisposto una rosa di servizi “smart” per supportare i ristoratori utilizzando il digitale per ridurre a zero il rischio di contagi.
Qualche esempio:
– il menù digitalizzato (per altro già inserito nel Manifesto Orizzontale dell’Ospitalità e della Tavola, sottoscritto anche dalla Fipe) automaticamente tradotto in 60 lingue (contatti zero, zero passaggi di mano in mano) consultabile sia da casa che al ristorante inquadrando con il proprio smartphone un QR code;
– prenotazione online 4.0 (per prenotare i ristoranti da casa e capire anche quale slot di ingresso scegliere per mangiare fuori in caso di ingressi contingentati; il ristoratore non dovrà avere un gestionale per gestire le prenotazioni ma può far tutto dall’App);
– “Order & Pay by Phone”: grazie al menù digitalizzato un algoritmo permette di inviare gli ordini dei piatti e di pagarli dallo smartphone, senza quindi aver contatto con i camerieri;
– Visualizzazione automatica dei valori nutrizionali dei piatti: l’algoritmo di MyCIA calcolerà automaticamente i valori nutrizionali dei piatti inseriti, sarà poi il ristorante a decidere se renderli visibili o meno nel suo menù
– i ristoratori entrano nel network dell’App, che in soli tre mesi ha registrato oltre 80.000 download, godendo di visibilità gratuita.