Tre importanti produttori alimentari della regione Umbria si uniranno al Gruppo Grigi nell’adottare IBM Food Trust per migliorare la tracciabilità dei propri prodotti utilizzando la tecnologia blockchain: Molitoria Umbra, Agribosco e I Potti de Fratini. Tutte e quattro le aziende utilizzano materie prime locali di altissima qualità e operano sia sul mercato italiano che su quello internazionale.
Questo annuncio segue quello del Gruppo Grigi che ha iniziato a utilizzare Food Trust per garantire la provenienza della sua linea di pasta Aliveris. Il nuovo progetto Umbria Food Cluster è stato sviluppato per creare un insieme di prodotti garantiti dalla tecnologia blockchain, per promuovere l’eccellenza e le caratteristiche uniche dei prodotti specifici dell’area territoriale umbra.
Ne fanno parte Gruppo Grigi, leader nel settore zootecnico, mangimistico e alimentare, insieme a Molitoria Umbra, un molino che macina grano duro per ottenere semole per pasta secca, fresca, artigianale e per panificazione, Agribosco che produce cereali, legumi e farine, e il frantoio I Potti de Fratini.
IBM Food Trust è una piattaforma in grado di connettere l’intero ecosistema di produttori, fornitori, rivenditori lungo tutta la filiera alimentare, con l’obiettivo di creare un sistema più intelligente, sicuro e sostenibile.
Gli accordi di collaborazione tra IBM e queste imprese si basa sull’utilizzo della tecnologia blockchain, ospitata su IBM Cloud, per migliorare la tracciabilità dei loro prodotti. Nello specifico, Food Trust creerà un record immutabile per la certificazione dell’olio Ta Lia per I Potti de Fratini; mentre per Molitoria Umbra la blockchain rafforzerà la certificazione della semola biologica di grano duro Flavum e per Agribosco il farro perlato. Tutte queste aziende sono presenti sia nel mercato italiano sia in quello estero, offrendo ai consumatori di tutto il mondo l’accesso al catalogo di prodotti ampliato e sinergico che questa nuova tecnologia può offrire.
L’obiettivo poi sarà quello di estendere ulteriormente la partecipazione dell’Umbria Food Cluster ad altre realtà del territorio che rispondono ai criteri di eccellenza e genuinità, tipicità del luogo e, ovviamente, che garantiranno il processo di produzione tramite tecnologia Blockchain.
I progetti verranno realizzati in collaborazione con un Business Partner IBM di Perugia, Sas Informatica, e l’Agenzia di Comunicazione Iktome che renderanno disponibili sulla piattaforma i dati dei prodotti delle tre nuove aziende e dei relativi processi di produzione e metteranno a terra un posizionamento di marca unico nel suo genere.
I consumatori potranno così conoscere la storia dei prodotti, ma solo le persone autorizzate avranno l’accesso per modificare e controllare le informazioni, in base al proprio ruolo nella filiera.
Grazie a IBM Food Trust verrà quindi validata l’intera catena di fornitura e distribuzione di questi prodotti, compresa l’origine delle materie prime, le caratteristiche del produttore e il modo in cui i prodotti sono stati conservati e le condizioni in cui il cibo è stato trasportato al consumatore finale. Questo consentirà la creazione di un marketplace digitale a marchio UFC per i prodotti certificati blockchain realizzati in Umbria.
Entro qualche mese, i grandi distributori che già fanno parte dell’IBM Food Trust, come ad esempio Carrefour o Walmart, potranno scegliere questi nuovi prodotti garantiti da proporre nei diversi punti vendita.
IBM Food Trust offre la massima trasparenza e fiducia ai consumatori finali che, grazie a questo tipo di processo, hanno a disposizione maggiori garanzie sulla qualità dei cibi che acquistano. Ma non solo, la blockchain applicata al settore del food contribuisce a garantire la freschezza degli alimenti, a controllare i tempi di stoccaggio, e aiuta a ridurre sprechi oltre a frodi ed errori.
A conferma dell’importanza di questi aspetti, un recente studio IBM* sulle tendenze dei consumatori a livello globale rivela che gli acquirenti danno sempre più priorità alla sostenibilità e alla coerenza con la propria scala di valori: il 71% è disposto a pagare un sovrapprezzo alle aziende che offrono completa trasparenza e tracciabilità.