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Lun. Dic 23rd, 2024

La XIV edizione di Nutrimi è stata senza precedenti, sia per la modalità online che per l’altissima adesione di congressisti e relatori: sono stati oltre 2.500 gli accessi alla piattaforma sulla quale si sono svolte in diretta le 12 sessioni previste dal ricco programma scientifico realizzato con il contributo attivo di tutte le principali società scientifiche che si occupano di Nutrizione in Italia. L’aggiornamento professionale non si è fermato, anzi: sono tanti i congressisti che hanno apprezzato la possibilità di “spostarsi” da una sessione all’altra in base agli interessi personali, che hanno posto domande ai relatori collegati live e che hanno voluto condividere la loro esperienza anche su Instagram.

Trasformare un tradizionale congresso scientifico in un evento virtuale è stata una sfida ma, come scriveva Seneca, è importante stabilire i nostri obiettivi e perseverare per raggiungerli” ha commentato Emmanuel Pauze, AD Sprim Italia. “I primi feedback ricevuti dai relatori, dai congressisti e dai partner sono molto positivi e stiamo già pensando a fare tesoro di questa esperienza per i mesi a venire”.

Ecco una rassegna delle principali novità emerse dagli interventi:

PER CAMBIARE LA VISIONE SUL DUALISMO “HEALTHY FOOD – JUNK FOOD” È NECESSARIA UNA SINERGIA TRA INDUSTRIA ALIMENTARE E PROFESSIONISTI DELLA SALUTE

Piacere di mangiare e corretta nutrizione: un binomio possibile? Secondo l’indagine condotta da Nutrimi, la corrispondenza tra questi 2 aspetti non sarebbe solo possibile, ma addirittura necessaria. Nonostante gli aspetti legati alla salute siano il primo fattore a influenzare le scelte di acquisto, per oltre il 50% degli intervistati gli alimenti che più piacciono non hanno molto a che vedere con l’idea di salute. “I risultati dell’indagine conducono a riflettere sulla necessità di un drastico cambiamento di visione sull’alimentazione, che parta da un’evoluzione del linguaggio e che preveda anche un coinvolgimento attivo dei professionisti della nutrizione e dell’industria alimentareha dichiarato la dott.ssa Francesca Brivio, dell’Osservatorio Centro Studi Sprim e del team scientifico di Nutrimi, anticipando i risultati di un lavoro completo sull’argomento che sarà pubblicato in autunno. La promozione della salute non può prescindere dal considerare il ruolo del piacere e dell’educazione al piacere, dove con esso non intendiamo soltanto educare al gusto ma a un intero sistema di valori e significati che l’alimentazione ha e che – se acquisiti – possono aiutare a spostare il nostro focus verso un’alimentazione di natura ‘epicurea’ dove il piacere e la salute vanno spontaneamente di pari passo, all’insegna della moderazione”.

Si inseriscono in questo panorama le nuove tecniche in grado di favorire la consapevolezza verso l’alimentazione, ma anche la multisensory imagery, “un approccio emergente, da tempo in uso in psicologia, oggi studiato anche in relazione alle possibilità di applicazione in nutrizione” ricorda la Dott.ssa Paola Medde. La multisensory imagery sfrutta la capacità di far sperimentare la soddisfazione multisensoriale attesa dell’alimentazione e, secondo alcuni studi, potrebbe contribuire a ridurre le porzioni scelte.

Fondamentale in questo senso anche “conoscere” il paziente che si ha di fronte, per modulare al meglio le indicazioni nutrizionali e minimizzare il rischio specifico di patologie: l’analisi di varianti genetiche coinvolte nella percezione degli alimenti può aiutare a predire comportamenti alimentari, come la tendenza ad usare molti condimenti, oppure l’indice di massa corporea. “Siamo in una fase in cui tali informazioni possono iniziare a essere trasferite a livello dei singoli individui”, afferma il Prof. Paolo Gasparini.

COMPETENZE RELAZIONALI E COMUNICATIVE CON IL PAZIENTE: SKILLS DA APPROFONDIRE E AGGIORNARE

Durante il congresso è emersa chiaramente l’esigenza da parte dei congressisti di dare maggiore spazio, in fase di formazione accademica di base, a tecniche di interazione e relazione con il paziente come il counseling nutrizionale e gli approcci di mindful eating, ad oggi lasciate per lo più alla sensibilità e all’esperienza del singolo professionista interessato ad approfondirle.

La Dott.ssa Francesca Noli, che ha anche ricevuto il premio DivulgScience per un articolo dedicato al mindful eating, ha sottolineato come questo tipo di approccio, se integrato con la giusta competenza nella relazione di aiuto, possa contribuire efficacemente a modulare il rapporto con il cibo, soprattutto in alcuni pazienti. Efficacia testimoniata anche dallo studio sul grande obeso tendente al binge eating condotto presso l’Ospedale Niguarda e presentato dalla Dott.ssa Antonella Commellato.

Lo stesso si può dire sul fronte della comunicazione, in un’epoca in cui – lo abbiamo visto anche in fase di boom informativo sul Coronavirus – il fenomeno delle fake news continua ad essere difficile da arginare: “Dare e ricevere una corretta, completa e bilanciata informazione è fondamentale per fare buone scelte condivise sia nel campo della prevenzione sia quando si parla di cura e trattamentiha commentato la Dott.ssa Paola Mosconi. L’alfabetizzazione della popolazione sui temi della salute è fondamentale e andrebbe perseguita già con i più giovani, facendone un importante tema scolastico e di approfondimento civico che integri diverse discipline, dalla nutrizione e alla sociologia.

TRA I TREND EMERGENTI, UN NUOVO RICHIAMO ALLA MODERAZIONE DELLA DIETA MEDITERRANEA

Nella nostra spasmodica ricerca di cibi che ci curano, che “curano” in qualche modo le nostre coscienze di consumatori, l’ambiente e anche l’economia (nel caso dei progetti di recupero degli scarti di produzione), ci sorprendiamo a dimenticare che a livello biochimico il cibo è un fattore esogeno che, una volta introdotto nel nostro organismo, tende ad alterarne l’omeostasi e ad attivare, in misura variabile in base alla natura dei pasti, meccanismi infiammatori di difesa. Dai commenti del Prof. Mauro Serafini è emersa quindi l’importanza di rilanciare e rivalorizzare il concetto “less is more, nell’ottica di puntare ad avere stili alimentari basati sulla semplicità e la moderazione, restituendo il giusto valore alla Dieta mediterranea e inquadrando in quest’ottica anche gli studi che valorizzano la pratica del digiuno.

DAL COVID-19, UNA SPINTA ULTERIORE A RIPENSARE ALLA NUTRIZIONE CLINICA

Favorire la comunicazione tra strutture ospedaliere e territorio per una gestione integrata e continuativa del paziente è una delle importanti sfide di cui tener conto nel progetto di cambiamento della Nutrizione Clinica portato avanti dalla Società Italiana di Nutrizione Clinica (SINuC) e presentato dal Presidente Prof. Maurizio Muscaritoli: una sfida, quella della Nutrizione Clinica, resa ancora più urgente pensando all’importante contributo della nutrizione alla salute e prognosi dei pazienti affetti da Covid-19: come ha spiegato il Dott. Sergio Riso, Vice Presidente SINPE, Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo, la malnutrizione calorico-proteica, sia per difetto che per eccesso, può essere un fattore predisponente all’infezione nel soggetto anziano, più colpito, e può avere diverse cause, da quelle sociali a quelle psicologiche, fino a quelle mediche. Inoltre, anche i sintomi dell’infezione impattano sullo stato nutrizionale: in primis la disfagia post-intubazione che, per almeno 1-2 settimane, porta il paziente ad assumere meno della metà del fabbisogno energetico; a questo si aggiunge l’inattività fisica che contribuisce allo sviluppo della debolezza muscolare. Diventa importante quindi intervenire nutrizionalmente in ogni setting e nelle varie modalità per contrastare la malnutrizione calorico-proteica, sia durante il ricovero ospedaliero, sia nelle fasi di follow-up del paziente a casa, anche per mezzo di interventi di telemedicina, purché seguiti da competenti esperti in Dietetica e Nutrizione Clinica.

LE PREMIAZIONI DI NUTRIMI 2020

Come ogni anno, nel corso dell’ultima giornata del congresso sono stati assegnati quattro premi:

– Il premio “Migliore Comunicazione Nutrizionale” è stato assegnato a Nutripiatto

– Il premio “Migliore Innovazione Nutrizionale” è stato assegnato a Nucis

– Il premio “Professionista della Nutrizione 2020” è stato assegnato alla Dott.ssa Paola Durelli per aver presentato uno studio che ha analizzato l’impatto nutrizionale di un corso di cucina con prodotti aproteici in pazienti affetti da malattia renale cronica avanzata

– Il premio DivulgScience 2020 è stato assegnato alla Dott.ssa Francesca Noli, Biologa Nutrizionista e giornalista, per il suo articolo “Cibo con gusto, la soddisfazione fa la differenza” pubblicato su La Provincia, e che si concentra su uno dei temi caldi del congresso: il mindful eating.

Per richiedere gli abstract degli interventi, fissare interviste con i relatori o ricevere ulteriori informazioni scrivete a stampa@nutrimi.it e visita il sito www.nutrimi.it

Patrocini scientifici e istituzionali:

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