San Carlo, azienda con una storia imprenditoriale tutta italiana e leader di mercato nel settore chips e snacks, ha voluto dare un segno positivo e un supporto concreto all’Italia nel particolare momento che il paese sta vivendo, prima a causa dell’emergenza Covid-19 e ora alle prese con le difficoltà economiche che tante famiglie si trovano ad affrontare su tutto il territorio nazionale.
Dall’inizio dell’emergenza, prima sanitaria e ora economica, San Carlo ha donato oltre 468 mila confezioni di patatine e snack salati attraverso la rete del Banco Alimentare, che opera con strutture caritative convenzionate presenti nelle diverse regioni italiane, riuscendo a raggiungere e assistere oltre 156mila famiglie in difficoltà e le fasce più bisognose della popolazione.
La collaborazione con il Banco Alimentare, inizialmente attiva solo in alcuni territori, con il passare dei mesi e il perdurare della situazione, si è estesa a livello nazionale fino a raggiungere 10 regioni: Lombardia, Sardegna e Campania quelle con il maggior numero di famiglie avvicinate, seguite da Emilia-Romagna, Lazio, Toscana e infine Calabria, Umbria, Liguria e provincia di Trento.
“Solidarietà e collaborazione – ha dichiarato Susanna Vitaloni, Vice Presidente e Amministratore Delegato San Carlo – sono le parole chiave che ci hanno portato a cooperare con il Banco Alimentare al fine di sostenere in modo concreto chi necessita di aiuto in questo momento. Il nostro contributo testimonia la sensibilità e l’impegno dell’azienda nel voler fare la propria parte verso il territorio, le comunità, le persone”.
“Ringraziamo San Carlo per questa bella iniziativa, – afferma Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus-. Per noi si tratta di una partnership molto preziosa, perché i loro prodotti hanno un grande valore anche sociale. In un momento così difficile è importante riuscire a donare anche alimenti che possano regalare alle famiglie in difficoltà un momento di buonumore e spensieratezza. La situazione è complicata ma il crescere della consapevolezza di molti operatori del settore alimentare è fondamentale”.