Dopo gli episodi che hanno portato gli Stati Uniti sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, l’industria mondiale del vino si impegna con campagne per la diversity nel mondo del lavoro: discriminazioni di razza, genere, orientamento sessuale e disabilità non sono più tollerate.
Negli States, Julia Coney, nota giornalista del settore enologico, ha addirittura creato un elenco di professionisti del vino, tutti di colore, che ha ospitato in sessioni di Instagram Live per discutere di razzismo nel settore. I maggiori Istituti al mondo The Court of Master Sommelier, The Institute of Master of Wine e il WSET si schierano attraverso incontri su Zoom, revisione delle proprie policy sulla diversity e campagne di sensibilizzazione contro la discriminazione sul lavoro nel settore.
Sono stati tanti i produttori, gli importatori, le società di pubbliche relazioni che sui social hanno voluto lasciare il loro messaggio di solidarietà.
A livello nazionale, non risulta purtroppo un movimento altrettanto fervido. Pochi sono i protagonisti del settore enologico che hanno preso posizione, tranne alcuni professionisti che hanno deciso di dire basta a certi gesti di discriminazione sul lavoro.
Cristina Mercuri, Presidente di DEGUSTIBUSS INTERNATIONAL ha deciso di schierarsi con i Big a livello internazionale dando il suo contributo. Una campagna sulle sue pagine social Instagram cristinamercuri_wine e Facebook Degustibuss Academy, che affronterà il tema diversità ed inclusione nel mondo del lavoro nel settore Wine & Spirits in quattro diversi ambiti: razza, genere, orientamento sessuale, disabilità attraverso i racconti di altrettanti protagonisti fotografati da Giordano Benacci.
Verranno allo steso tempo coinvolte alcune associazioni che si occupano di temi sociali per dare voce ed amplificare il messaggio: nel 2020 non è più possibile tollerare nessuna discriminazione.