Partendo da queste premesse, la Fondazione Barilla, l’UN Sustainable Development Solutions Network (SDSN), il Columbia Center on Sustainable Investment (CCSI) e il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena (SCL), presenteranno oggi “Fixing The Business of Food: How to align the agri-food sector with the SDGs”, il report nato per offrire soluzioni concrete agli operatori del settore agri-food. Il documento evidenzia l’urgenza di un cambiamento nelle pratiche aziendali, a partire dai sistemi di misurazione e di rendicontazione, che necessitano di essere armonizzati e comparati tra loro per consentire alle aziende di capire quali siano le aree di intervento per diventare più sostenibili. (A questo link è possibile registrarsi per partecipare all’evento).
Presentato all’interno dell’evento online “Fixing the Business of Food: A Critical Cross-Sector Dialogue to Re-Strategize Food Businesses”, che si terrà a margine della 75° sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il report analizza le pratiche aziendali, i framework e i rapporti di sostenibilità delle principali aziende agroalimentari globali per identificare come supportare al meglio la trasformazione verso un sistema alimentare più sostenibile e sano.
“I prossimi cinque anni saranno cruciali perché dobbiamo portare a bordo quanti più produttori, fornitori e distributori possibili. C’è però un grande rischio: che molti dei nostri colleghi, molti altri attori del mondo delle imprese, percepiscano il cambiamento come un pericolo e non abbiano il coraggio di agire davvero all’interno delle proprie aziende e di prendere decisioni (molto) difficili”, ha dichiarato Guido Barilla, Presidente del Gruppo Barilla e della Fondazione Barilla. “Siamo in ritardo sull’Agenda 2030: stiamo andando a rilento nel raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e stiamo perdendo tempo nel razionalizzare i pericoli, nel ridurre i rischi dei cambiamenti climatici e dei problemi legati alla sostenibilità. Non possiamo permettercelo. Dobbiamo agire subito”.
“Il cibo che mangiamo ha un enorme impatto sulla nostra salute e su quella dell’ambiente. Le strategie Farm to Fork e Biodiversity rappresentano il modello europeo per migliorare la nostra salute e per riequilibrare il nostro rapporto con la natura: la pandemia da COVID-19 sottolinea l’urgenza di questo sforzo. Con la legislazione, le misure soft e l’impegno delle imprese, lavoreremo per trasformare il cibo europeo nello standard globale di sostenibilità” – ha dichiarato Frans Timmermans, Vice Presidente Esecutivo della Commissione Europea.
FIXING THE BUSINESS OF FOOD, 4 PILASTRI PER VALUTARE L’IMPEGNO IN SOSTENIBILITA’ AZIENDE DELL’AGRI-FOOD
Il Report Fixing The Business of Food -How to align the agri-food sector with the SDGs propone quattro pilastri per aiutare le imprese agroalimentari ad allineare le proprie strategie e la propria operatività all’Agenda 2030:
- promuovere e sviluppare diete sane e sostenibili attraverso prodotti e strategie aziendali mirate
- utilizzare pratiche operative e processi aziendali sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale
- sviluppare filiere alimentari sostenibili
- avere un atteggiamento aziendale responsabile, secondo i criteri della “good corporate citizenship”
Dal report emergono margini di miglioramento per le aziende nella divulgazione della sostenibilità aziendale -mancano informazioni dettagliate sulla sostenibilità della catena del valore e la good corporate citizenship-: le informazioni diffuse dalle aziende non sono sempre supportate da obiettivi e linee guida adeguate; esistono lacune nelle valutazioni di materialità e non tutte le informazioni sulle catene di approvvigionamento vengono diffuse; infine, manca uno standard completo e univoco per il report di sostenibilità che possa allineare i risultati a livello globale. I recenti cambiamenti legislativi nel contesto normativo dell’UE, però, possono spingere verso strategie aziendali innovative e sostenibili.
“La buona notizia è che i leader del settore agro-alimentare stanno mostrando sempre più interesse per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e per gli Accordi di Parigi sul clima. Il nostro studio suggerisce di applicare un quadro olistico che possa aiutare a indirizzare le attività delle imprese, i sistemi di rendicontazione, guidando al tempo stesso gli investitori e i responsabili politici per allineare il settore agli SDG e agli Accordi di Parigi “, ha dischiaratoJeffrey Sachs, Professore alla Columbia University, Direttore di UN Sustainable Development Solutions Network.
“Le aziende possono contribuire a sistemi alimentari più sostenibili e più sani. La domanda non è più perché dovrebbero farlo, ma come possono farlo. L’iniziativa Fixing the Business of Food propone una partnership aperta per supportare le imprese nella transizione attraverso migliori sistemi di misurazione e di valutazione e grazie alla condivisione delle buone pratiche” ha aggiunto Angelo Riccaboni, Presidente del Santa Chiara Lab – Università di Siena. “Manager, imprenditori, esperti, agricoltori, responsabili politici, legislatori, ricercatori, consumatori, studenti sono i benvenuti in questo impegno collettivo per una società migliore e un Pianeta più sostenibile”.
5 PROPOSTE AI PLAYER DELL’AGROALIMENTARE PER AGIRE IN MODO SOSTENIBILE
Cosa fare, a livello aziendale, per dar vita a un approccio più sostenibile? Fixing The Business of Food e Fondazione Barilla indicano 5 obiettivi ambiziosi che gli attori del settore dovrebbero porsi in chiave di sostenibilità:
- I framework, gli standard e le certificazioni inerenti alla reportistica di sostenibilità e le metriche utilizzate per misurare le performance aziendali dovrebbero essere maggiormente allineati agli SDG e agli Accordi di Parigi, che sono programmi quantitativi con scadenze fisse
- Le aziende del settore alimentare e agricolo dovrebbero verificare con attenzione come si pongono rispetto alle diverse tematiche che definiscono i quattro pilastri proposti nel report e definire espliciti obiettivi qualitativi di breve, medio e lungo termine, concentrandovi gli sforzi e le risorse, tenendo in conto anche di quanto indicato dalla strategia “Farm to Fork” della Commissione Europea
- I responsabili politici e i regolatori dovrebbero promuovere una regolamentazione più ambiziosa della reportistica di sostenibilità che induca un più forte allineamento delle pratiche aziendali con gli SDG e gli Accordi di Parigi e definisca obiettivi in grado di accelerare in modo significativo la trasformazione necessaria nel settore
- Gli investitori nel settore agroalimentare dovrebbero attivare un dialogo più intenso con le imprese basato sulle prestazioni che queste ultime esprimono nell’ambito dei quattro pilastri e dovrebbero prendere decisioni di investimento e impegno conseguenti
- Infine, la creazione di una comunità di imprese che condividono pratiche ed esperienze potrebbe aiutare a mostrare modelli e pratiche di business efficaci, supportare le aziende nell’allineamento nel contesto post-COVID-19 e raccogliere feedback utili da regolatori, investitori, istituzioni ed esperti.