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Sab. Dic 21st, 2024

La blockchain alla portata di tutti. È sicuramente questo il tratto distintivo di Trusty (www.trusty.id), piattaforma blockchain dedicata alle aziende del settore food che non fa distinzioni: questo sistema consente infatti di tracciare i prodotti in modo gratuito, diventando così accessibile anche da parte di tante piccole e medie imprese che solitamente, per motivi di costi, non si avvicinano a questo genere di tecnologie.

A ideare Trusty è Apio, una giovane startup con base tra le Marche e l’Abruzzo, che propone strumenti innovativi per la digitalizzazione delle aziende, in particolare tecnologie di connettività, trasmissione e analisi dei dati, che vengono sviluppati prevalentemente lavorando con System Integrator. “Il nostro approccio alle aziende non è meramente tecnologico ma molto orientato a creare, attraverso la convergenza di informazioni e di sistemi, connessioni tra il brand e il cliente. L’instaurazione di una relazione stretta, con uno scambio di informazioni trasparente, porta molti benefici alle aziende in termini di aumento di clienti e della loro soddisfazione. La scelta del nome Apio non è casuale, perché questo termine in latino significa proprio ‘mettere in connessione’” afferma Lorenzo di Berardino, CEO e co-fondatore di Apio.

Il team che in sei anni ‘si è fatto le ossa’ collaborando con grandi aziende soprattutto nel mercato dell’energia, come Enel e a2a, è stato notato durante un convegno universitario presso la Politecnica delle Marche, al quale i quattro giovani ex studenti fondatori di Apio erano stati invitati per raccontare la loro storia imprenditoriale, da Roberto Stefanelli di Var Group che li ha successivamente contattati. Da qui è nata una partnership che dura ancora oggi.

Proprio dalla collaborazione con IBM e Var Group, operatore di riferimento in Italia nel settore dei servizi e delle soluzioni ICT per le imprese, parte del gruppo SeSa S.p.a, che detiene il 10% di Apio grazie a un aumento di capitale a luglio 2020, ha preso forma Trusty. Un progetto che, sempre nell’ottica dell’instaurazione di un rapporto di fiducia il più stretto possibile tra brand e cliente, punta a tutelare le buone pratiche che piccole e grandi aziende attuano in termini di sostenibilità ed etica. I tratti distintivi di Trusty rispetto alle altre piattaforme di blockchain sono essenzialmente due: l’iscrizione del prodotto alla piattaforma e le funzioni che permettono di tracciarlo sono completamente gratuite, mentre sono a pagamento una serie di funzionalità ulteriori che consentono di automatizzare l’inserimento dei dati. Altra particolarità di Trusty è che non si appoggia a un solo tipo di tecnologia blockchain ma ne supporta diverse, come Bitcoin, Ethereum, Hyperledger Fabric e altre.

Tutta la potenza di un sistema come Trusty è racchiusa in un QR Code apposto sull’etichetta dei prodotti. Scansionandolo con lo smartphone, chi sta acquistando ha accesso immediatamente a una pagina web pubblica, ottenendo una serie di informazioni sulla filiera produttiva, dall’approvvigionamento alla distribuzione, dalle materie prime utilizzate, alla data e al luogo di provenienza.

Tutte le informazioni qui contenute e precedentemente caricate dal produttore (documenti, attestazioni, foto ma anche contenuti multimediali come i video) sono sicure e inconfutabili perché notarizzate con la tecnologia blockchain. Se per il consumatore questo servizio permette di conoscere a fondo la storia degli alimenti, rendendo l’acquisto più consapevole, per le aziende si tratta di uno strumento molto prezioso: è facile e veloce da utilizzare in fase di inserimento dei dati, può essere sempre aggiornato e, ogni volta che il consumatore interagisce con il QR Code, restituisce sotto forma di Analytics importanti informazioni che possono servire per migliorare il prodotto, come ad esempio quali sono stati i contenuti decisivi per finalizzare l’acquisto. Il produttore può personalizzare le informazioni che desidera dare ai suoi consumatori per rendere ancora più completa e coinvolgente la narrazione che sta dietro a suoi prodotti.

I QR Code non sono un semplice vezzo tecnologico, ma rappresentano la carta d’identità di un prodotto che tutela sia il cliente finale sia il produttore il quale, in modo trasparente, può certificare le buone pratiche che si celano dietro la realizzazione di un prodotto di qualità. Trusty crea uno spazio digitale che abbatte le barriere tra produttore e consumatore, instaurando un rapporto di fiducia autentico e trasparente – spiega Alessandro Chelli, CEO e co-fondatore di ApioAbbiamo voluto destinare Trusty al settore food perché rappresenta uno dei settori di eccellenza del made in Italy nel mondo, il cui patrimonio deve essere preservato dalla concorrenza. Il nostro obiettivo è quello di esportare la piattaforma anche in Europa e di entrare nel mercato della GDO. Nostri compagni di avventura in questo nuovo progetto sono IBM e Var Group, realtà che conosciamo da anni e con cui condividiamo il desiderio di mettere la tecnologia al servizio dell’innovazione delle aziende. Abbiamo sviluppato Trusty con Var Group, la divisione dedicata alla blockchain, e l’abbiamo portata su tecnologia IBM Food Trust”.

Trusty è uno dei più innovativi progetti di Blockchain per il settore Food & Beverage, nato dalla collaborazione con Apio, un team giovane, brillante e visionario, e con IBM, nostro partner da sempre. – dichiara Francesca Moriani CEO Var GroupQuando ho conosciuto Alessandro Chelli e Lorenzo di Berardino abbiamo subito condiviso una precisa roadmap per la digitalizzazione del settore alimentare. Trusty è il frutto di questa sinergia e valorizza l’eccellenza di uno dei comparti più importanti per la nostra economia. Un progetto che ci ha portato subito a realizzare concreti casi di innovazione nelle imprese italiane”.

La piattaforma Trusty è stata resa pubblica il 13 ottobre 2020, dopo una fase di sperimentazione in cui sono state coinvolte circa 20 aziende del settore food tra cui player di riferimento a livello nazionale nella produzione di pasta, olio e vino. Per tutta la fase di sperimentazione queste aziende hanno potuto testare la versione Business Premium. “La sperimentazione ci ha permesso di approfondire le reali necessità delle aziende: grazie ai loro riscontri abbiamo potuto sviluppare una serie di funzionalità mirate ulteriori, per aumentare il coinvolgimento dei consumatori attraverso la condivisione di informazioni trasparenti” concludono i due co-fondatori.

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