D’Urbo Design firma la copertina di dicembre 2020 di FOOD, l’unica rivista interamente dedicata al settore agroalimentare italiano. È un segnale grafico forte per dichiarare che il numero di dicembre costituisce uno spartiacque fra passato e futuro, celebrazione del trentennale della rivista fondata nel 1991 da Paolo Dalcò, ma soprattutto primo passo verso un percorso nuovo.
Nell’anno della crisi delle crisi, la rivista nata a Parma, in quella che viene ritenuta la Food Valley italiana, sfida tutte le tendenze negative e investe in un importante piano di restyling e integrazione multicanale dell’informazione specializzata nell’agroalimentare, valorizzando il patrimonio di conoscenza accumulato in quasi trent’anni di attività specifica al servizio di uno dei settori trainanti del Made in Italy.
LA GRAFICA – Il numero di dicembre di Food ha una copertina firmata da un genio italico: l’illustratore D’Urbo, al secolo Luca D’Urbino, che collabora stabilmente con The Economist ed è apprezzato da celebri brand internazionali dell’editoria per la sua capacità di esprimere concetti complessi con uno stile sintetico e diretto. La cover di dicembre racconta che, a parte il mercato dei consumi fuori casa, nel 2020 l’agroalimentare ha tenuto, molte aziende sono cresciute e avranno un bilancio migliore del 2019, a differenza di altri settori trainanti per il Pil, come la moda o l’automotive.
Ad aumentare la cifra artistica della rivista si aggiunge la firma di un altro celebre disegnatore: delle illustrazioni interne si occuperà anche Massimiliano Aurelio, che illustra le cover di Monocle, celebre rivista di business e lifestyle.
I CONTENUTI – Con il nuovo percorso, l’editore punta ad avere una rivista da 10 e lode, ancora più ricca di notizie esclusive e opinioni autorevoli (sul numero di dicembre, ad esempio, una è firmata da Guido Barilla), classifiche, dati, inchieste, scenari di mercato e punti di vista dai veri protagonisti del food&beverage.
“Oltre ai due prestigiosi designer grafici, per realizzare il nuovo progetto di Food – spiega Davide Dalcò, CEO del gruppo editoriale Food, seconda generazione al timone dell’azienda – abbiamo coinvolto anche esperti di mercati esteri e come consulenti editoriali firme autorevoli del giornalismo italiano. Proseguiamo il percorso intrapreso trent’anni fa con una rivista che è e vuole continuare ad essere il punto di riferimento di questo ruggente settore”.
Da tempo, in realtà Food non è più solo una rivista, ma una media company che possiede un punto privilegiato di osservazione di uno dei settori più strategici del Paese e dell’Italia nel mondo, affrontando i contenuti dell’agroalimentare da diversi punti di vista, grazie agli altri brand che fanno parte del Gruppo: Food Service, dedicata ai consumi alimentari fuori casa; Italianfood.net, la prima piattaforma interamente dedicata a cibi e bevande italiani, strumento di lavoro per i buyers internazionali della distribuzione e foodlovers alla ricerca di prodotti eccellenti e collaborazioni fruttuose; Dolce Salato, specializzata su bakery e pasticceria. Con grande spirito di adattamento e capacità di adeguare il servizio ai nuovi scenari aperti dai grandi cambiamenti in atto anche per l’industria alimentare, oggi Food organizza eventi e concorsi, ha varato la prima piattaforma digitale del settore, sviluppa e produce il concept editoriale di libri sulla cultura del cibo in collaborazione con primari gruppi editoriali internazionali; ha al suo interno un laboratorio creativo, Food Labs, dotato di cucina e sala posa in cui gestisce e crea contenuti aziendali rivolti al trade e ai consumatori. “Merito di una squadra giovane e appassionata – continua Dalcò – composta da 40 persone con età media di circa 30 anni, che partecipa attivamente alla trasformazione in atto giorno dopo giorno. Restare aperti al cambiamento e continuare a sperimentare è l’approccio che vogliamo avere. Già nel nostro primo editoriale sul fascicolo di maggio 1991 affermavamo che gli anni Novanta sarebbero stati quelli delle grandi sfide, dei grandi cambiamenti sui vari mercati. Eravamo certi che il settore food & beverage avrebbe registrato forti crescite, in particolare nel canale moderno. È successo, e oggi, dopo trent’anni, ci troviamo ad affrontare di nuovo, tutti insieme, un grande cambiamento: la necessità di muoversi con approccio multicanale. È quanto richiesto ai produttori, alla distribuzione e alla comunicazione”.
Senza trascurare che tutto il comparto del food italiano può fare una differenza sostanziale per la diffusione di pratiche responsabili e comportamenti sostenibili lungo l’intera filiera agroalimentare. Per questo nasce il progetto integrato Food Social Impact, il ThinkTank della sostenibilità alimentare in tre ambiti: nutrizione, ambiente, persone.
Da questo nuovo percorso nasce anche Osservatorio Food, il centro di raccolta ed elaborazione dati dell’agroalimentare italiano: dal confronto tra i dati raccolti dalle principali società di ricerca e il monitoraggio costante e diretto con un campione rappresentativo di circa 5000 soggetti della filiera agroalimentare nazionale, Osservatorio Food fornirà un’analisi reale dell’evoluzione della produzione, del mercato agroalimentare italiano e della distribuzione nazionale e internazionale.