Con un progetto il cui fil rouge è “l’acqua”, fondamentale per connotare visivamente la città ed elemento che ne ha consentito lo sviluppo, Verbania è una delle dieci città semi-finaliste che si contendono il titolo di Capitale Della Cultura Italiana 2022.
Tutte le eccellenze culturali del Verbano si fondono e si esaltano a vicenda nel progetto alla base della candidatura, facendo emergere il loro legame inscindibile con l’eccezionalità ambientale e paesaggistica del lago: dalle meravigliose ville e i loro giardini, come Villa Taranto e Villa San Remigio, ai numerosissimi Festival letterari, musicali e performativi, passando per il Museo del Paesaggio e le sue collezioni, l’architettura avveniristica del Teatro Il Maggiore, le Isole Borromeo e il ricchissimo patrimonio storico-artistico e religioso.
Verbania è cultura diffusa, eclettismo ed equilibrio di sinergie, come quella tra dei diversi paesaggi che si riflettono sul suo lago. Ma un ruolo di primo piano ha anche la commistione delle diverse voci e persone che hanno contribuito a rendere Verbania la “città giardino sul lago” che oggi conosciamo.
CUCINA GOURMAND, FRA TERRA E LAGO
Ai veri Viaggiatori Gourmand, Verbania offre una cornucopia di sapori e suggestioni alle quali è davvero difficile resistere, anche grazie alla combinazione vincente fra eccellenze di lago e montagna.
Dai formaggi d’alpeggio, come il rinomato Bettelmatt e l’Ossolano d’Alpe, ai salumi, come la mortadella Ossolana (presidio Slow Food), il Prosciutto e il Violino di capra della Valle Vigezzo, il lardo alle erbe di Macugnaga o la rinomata carne secca. Salumi e carni che gli intenditori sanno bene come esaltare in tutta la loro sapidità con brindisi Doc: dai corposi vini rossi come il Ghemme Docg e il Nebbiolo delle colline novaresi, al Prunent e al Nouv Bruschett delle valli ossolane o i vini di Angera.
Anche per gli amanti del pesce del lago, nel menù “ammiccano” proposte invitanti: il persico, pesce simbolo del lago, servito in squisiti filetti o protagonista di succulenti risotti, e le alborelle, fritte o in carpione, ma anche i più rari lucci e le sublimi trote di lago, carpe, coregoni e salmerini.
E poi c’è il Re della tavola: il riso, nelle varietà che spaziano dai classici e conosciuti risi Arborio, Roma, Sant’Andrea alle tipologie Baldo, Balilla, Vialone Nano, Ribe e Venere, meglio noto quest’ultimo come riso nero. Cucinato spesso con il pesce di lago oppure con lo zafferano, il riso viene coltivato localmente.
I palati più morbidi, invece, si lasceranno conquistare dalle pregiate varietà di mieli del territorio – dal miele di castagno, a quello alla robinia, tiglio, rododendro, solo per citarne alcuni – dalle tonalità ambrate o brunite, derivati dalle diverse varietà di fiori. Infine, non lasciate Verbania senza aver assaggiato le deliziose Intresine, biscotti al burro impreziositi da mandorle e nocciole, e gli Amaretti di Pallanza, il dolce più antico della tradizione locale verbanese.
E se il tour enogastronomico prosegue in zona, nelle migliori pasticcerie troverete la Fugascina di Mergozzo, I Borromei di Stresa e le Margheritine di Stresa, biscotti prodotti in onore della regina Margherita di Savoia, il Pan Dolce di Cannobio.
MARCO SACCO, AMBASCIATORE D’ECCEZIONE DELLA CUCINA DEL LAGO
Nel suo ristorante adagiato fra le sponde del lago di Mergozzo, subito alle spalle del Lago Maggiore, lo chef Marco Sacco, recentemente premiato dalla 66^ Edizione della Guida Michelin che ha confermato per il 15° anno di fila la seconda stella, interpreta con raffinata versatilità le eccellenze enogastronomiche del comprensorio verbanese. Per il menù del suo Piccolo Lago – temporaneamente chiuso, solitamente aperto in orario serale dal mercoledì alla domenica– lo Chef ama scegliere personalmente gli ingredienti: imperdibili tutte le proposte di pesce di lago, in particolare il Lingotto di Mergozzo, originali creazioni alle quali ha dedicato il progetto Gente di lago e di fiume, per valorizzare le storie, le tradizioni e i sapori unici dell’ecosistema d’acqua dolce.
E poi ci sono anche le creazioni estemporanee del giorno, le «Sorprese del Sacco», come le linguine, bisque di crostacei, scampi marinati al limone candito e salsa d’anemone di mare e una ricca carta di vini per lo più del Territorio.
“Sono orgoglioso di poter sostenere la candidatura del Comune di Verbania per il titolo di capitale della cultura italiana in qualità di ambasciatore delle sue eccellenze enogastronomiche”, ha commentato con soddisfazione lo chef Marco Sacco. “La cucina è una delle espressioni più alte della cultura, delle tradizioni e della biodiversità che rendono unico il nostro territorio”.