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Un settore in crescita del 42% anno su anno che nonostante la pandemia non conosce crisi e raccoglie, nel 2020, 17 miliardi di euro di investimenti. Questa è la fotografia del Foodtech scattata da  “The State of Global Foodtech Report” un rapporto internazionale realizzato da Talent Garden, la più grande piattaforma per la formazione digitale e l’innovazione nata in Italia nel 2011, e Forward Fooding, la prima piattaforma collaborativa al mondo dedicata all’industria agroalimentare nata per favorire in particolare l’innovazione nel settore del foodtech, in partnership con AccentureUnilever e Var Group.

Il report ha analizzato a livello globale uno dei settori più interessanti e dinamici del mondo della tecnologia e dell’innovazione evidenziando lo stato dell’arte della collaborazione tra corporate e startup e il panorama degli investimenti che sta rivoluzionando il sistema alimentare mondiale.

Collaborazione e networking, da sempre nel dna di Talent Garden, che ha dedicato proprio al foodtech due campus verticali sul tema a Barcellona e Milano, quest’ultimo aperto nel 2019 in zona Isola e che ospita attualmente oltre 150 membri tra startup, agenzie, freelancer, corporate e investor. 

“In Talent Garden abbiamo da sempre ben presente come la collaborazione e l’integrazione tra startup e aziende sia il fulcro per il futuro, in modo particolare per il foodtech, ed i nostri campus rispondono proprio a questa esigenza: spazi di interazione e confronto nel quale grandi corporate e startup hanno la possibilità di confrontarsi, collaborare, far nascere nuove idee e far crescere progetti. Un ecosistema allargato, connesso con il mondo esterno, all’interno del quale creare e far vivere l’innovazione” commenta Davide DattoliCEO e Co-founder di Talent Garden“Il foodtech anche per noi rappresenta un ambito di attività importantissimo e strategico per il futuro, un’area di business a cui abbiamo dedicato campus  in due delle capitali europee dell’innovazione come Milano e Barcellona. Hub che ospitano startup, professionisti, corporate all’interno dei quali nascono e crescono idee incentrate sul cibo e la tecnologia che vi ruota intorno.  Talent Garden Milano Isola ad esempio è il nostro primo campus verticale su foodtech e sostenibilità, a due passi da Palazzo Lombardia, aperto nel 2019, è nato con l’obiettivo di diventare lo spazio di riferimento per tutti gli innovatori del settore, creando un nuovo dialogo agevolato tra corporate e startup e favorendo la diffusione di nuovi investimenti”. 

Foodtech: un settore da 65 miliardi di euro di investimenti dal 2010 ad oggi.

Secondo il rapporto, a livello globale l’ecosistema foodtech conta 5.300 realtà che vi operano, e che ha visto registrare investimenti dal 2010 per oltre 65 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo composto 42% negli ultimi 5 anni, chiudendo il 2020, nonostante la pandemia, con investimenti record per circa 17 miliardi di euro.

Negli ultimi 5 anni, spinto dal suo impatto positivo e dalla crescente consapevolezza delle problematiche che il nostro sistema alimentare sta affrontando, il settore foodtech è cresciuto da trend emergente a uno dei temi più ‘caldi’ nel mondo dell’innovazione, confermato dal numero in crescita esponenziale non solo di startup, ma anche di investitori dedicati e attori dell’ecosistema.

Alcuni numeri che testimoniano l’interesse in chiave strategica per il futuro di questo settore: più di 240 acceleratori e abilitatori di ecosistemi operanti nel settore, più di 3.260 tra venture capitalist e investitori istituzionali, 980 business angel e oltre 260 tra imprese e Corporate Venture Capitalist investitori.

La distribuzione geografica del foodtech: USA in testa per n. di startup e livello investimenti ma Europa e Asia recuperano terreno.

Geograficamente, mentre gli Stati Uniti sono stati in testa, sia in termini di numero di startup (più di 1.300) che di livello di investimento, l’Europa e ora l’Asia stanno rapidamente recuperando terreno.

Silicon Valley, Londra e Israele, con oltre 1.000 startup incentrate su AgriFoodTech, stanno attirando più del 30% degli investimenti globali, ma stanno iniziando a emergere hub sorti e sviluppatisi più di recente come Singapore, Parigi o Berlino.

I settori del foodtech: AgriTech e Food Delivery trainano il comparto. In ascesa il settore delle Proteine Vegetali e i Next-Gen Food & Drinks.

Tra i settori del foodtech, l’AgriTech, che comprende servizi e tecnologie che mirano ad aumentare l’efficienza e la sostenibilità dell’agricoltura e dell’allevamento – è di gran lunga la più popolata in termini di numero di aziende (più di 1.500), in quanto mercato più “maturo”. 

Dal punto di vista dei finanziamenti, il settore del Food Delivery, è quello che ha attirato oltre il 48% degli investimenti totali (31,5 miliardi di euro), principalmente guidato da un numero di unicorni come Delivery Hero (più di  4,2 miliardi di euro  raccolti) o Deliveroo (1.3 miliardi di euro) e da alcuni exploit in borsa come Doordash che, con la quotazione in borsa delle scorse settimane, ha raggiunto un valore di  50 miliardi di dollari, quarto IPO più forte di tutti i tempi. 

Next-gen Food & Drinks – categoria che include tutti gli ingredienti alternativi come carne a base vegetale, prodotti a base di insetti, prodotti a base di funghi, cibi e bevande funzionali e sostituti dei pasti – seguono l’esempio (6,2 miliardi di euro raccolti nel 2020), trainati dalla crescita esponenziale dal settore delle proteine alternative che ha registrato investimenti per oltre 2,4 miliardi di euro nell’ultimo anno, crescendo a un CAGR esponenziale del 81% dal 2018. 

“Il 2020 è stato un anno che ha spinto in avanti sia l’innovazione che la creatività in questo segmento ed è sicuro che la domanda di prodotti più sostenibili, alimenti affidabili e trasparenti continuerà a crescere” commenta Noa SegreCorporate Transformation Senior Strategist & Envisioner in Talent Garden“Noi di Talent Garden crediamo che questa crescita sia una grande opportunità per l’Europa in generale e per l’Italia nello specifico, per continuare e spingere in avanti le risorse naturali di questi ecosistemi dell’innovazione e creare i prossimi leader di mercato globale nel mondo della produzione alimentare e dell’Agricoltura in grado di generare un sistema alimentare sano e sostenibile. Questi progressi richiedono la collaborazione e la piena partnership di tutti i vari attori dell’innovazione; decision maker, stakeholder, aziende e startup, che svolgono un ruolo cruciale nel progresso di questo settore in continua evoluzione”. 

Collaborazione tra corporate e startup: la chiave per il successo nel settore.

La collaborazione tra aziende e startup si è evoluta molto negli ultimi anni: da rapporti puramente finanziari si è passati ad una situazione in cui sempre più aziende vedono le startup come partner strategici, come accade all’interno dei campus Talent Garden. Le ragioni più importanti per la collaborazione tra per corporate e startup non risiedono nel guadagno finanziario, ma nell’apprendimento di qualcosa di nuovo, nel miglioramento dell’efficienza, nella risoluzione dei problemi aziendali principali (Unilever Foundry) riconoscendo alle startup la capacità di sviluppare rapidamente nuove innovazioni e modelli di business. 

L’attuale panorama del settore mostra che viviamo nel clima perfetto per una collaborazione di successo con il 46% delle startup che non hanno lavorato con aziende che probabilmente lo faranno in futuro (Unilever Foundry). Le continue interruzioni dei mercati e delle catene di approvvigionamento globali a seguito della pandemia COVID-19 hanno solo confermato la necessità di un ecosistema di supporto per l’innovazione e la collaborazione. Le startup hanno il vantaggio dell’agilità e della flessibilità, poiché le tendenze del mercato e dei consumatori si adattano alla situazione attuale, operando senza la burocrazia che spesso le aziende devono affrontare. La collaborazione può quindi aiutare le aziende a rispondere alle loro necessità senza operare cambiamenti fondamentali nel loro core business, sostenuta dal fatto che l’80% di esse ritiene che le startup possano avere un impatto positivo sul proprio approccio all’innovazione (Unilever Foundry).

“Abbiamo avuto la fortuna di assistere in prima persona, negli ultimi dieci anni, all’evoluzione della collaborazione tra aziende e startup nell’ecosistema foodtech globale. Uno dei punti salienti più gratificanti di questo viaggio è stato vedere il rapporto tra il “David e Golia” passare da un puro “teatro di innovazione aziendale” con molti safari di avvio e poca azione a un’attività business-critical guidata da professionisti pronti sfidare il tradizionale modus operandi aziendale e abbracciare il “non è mai stato fatto prima”. Spinte dalla visione di lasciare un mondo migliore alla prossima generazione migliorando il sistema alimentare attuale, queste partnership sfruttano la tecnologia per offrire prodotti e servizi che mettono tracciabilità, autenticità, esperienza e impatto sociale al centro della loro proposta di valore e del loro lavoro mano nella mano per realizzarlo. Sebbene potremmo avere dei tempi di prova in vista, siamo fiduciosi che l’ecosistema foodtech globale continuerà a prosperare supportato dalla rete dei suoi investitori (sia istituzionali che aziendali) per aiutare a costruire un sistema alimentare globale più robusto e resiliente che sia a prova di pandemia e ancora più sostenibile. È solo l’inizio, ma siamo entusiasti del cambiamento positivo simbiotico e del miglioramento generale del sistema alimentare che le startup e le società foodtech possono guidare insieme” afferma Alessio D’Antino, Fondatore e CEO di Forward Fooding.

“Il report realizzato in collaborazione con Talent Garden sottolinea come il connubio tra la dimensione digitale e il settore Food & Beverage sia sempre più necessario e strategico. Un impegno perfettamente in linea con le nostre attività: da sempre lavoriamo in questo settore, sviluppando e integrando le soluzioni più innovative per garantire l’eccellenza che si merita nei mercati internazionali, per promuoverelo sviluppo sostenibile di uno dei comparti più importanti della nostra economia.– commenta Francesca Moriani, CEO Var Group – Siamo in costante contatto con il mondo start up, pensiamo che sia fondamentale avere una contaminazione reciproca e un costante scambio di know how. Negli anni abbiamo dato vita a collaborazioni che, in alcuni casi, si sono trasformate in veri e propri accordi societari. Questa strategia ha favorito la creazione di un’offerta completa e sempre aggiornata che integra in modo dinamico IA, Blockchain, Cloud, IoT. Abbiamo recentemente realizzato progetti innovativi che aiutano a garantire una filiera sostenibile, sia in termini etici che ambientali, e un’alimentazione corretta e consapevole per i consumatori, ponendo sempre attenzione ai principi dell’economia circolare”.

“Dieci anni fa Unilever ha lanciato l’Unilever Sustainable Living Plan che vede la sostenibilità e il business come due entità integrate alla base della strategia aziendale globale. Da allora è stata applicata la leva dell’innovazione lungo tutta la value chain, dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione finale, per perseguire un obiettivo di crescita sostenibile. Alla fine del 2019 è stato infatti presentato il Foods Innovation Center ubicato in Olanda, a Wageningen, uno dei più rinomati ecosistemi dell’agri-food che nasce proprio con l’obiettivo di dar vita a un ecosistema collaborativo di open innovation andando a coinvolgere aziende, università, istituzioni e startup per pensare e dare vita al cibo del futuro.  E’ stato proprio sulla scia del Food Innovation Center che, a livello locale, abbiamo avviato la collaborazione con Talent Garden, contribuendo alla creazione del Talent Garden Isola e del Food Campus dedicato al Foodtech e alla Sostenibilità, uno spazio pensato per realizzare nuovi progetti di sviluppo, formazione e trasformazione digitale. Da corsi di growth hacking per esempio sono state avviate piattaforme innovative per supportare i ristoratori durante il lockdown, dalle “contaminazioni” con le startup sono nati progetti in cui abbiamo ideato nuovi modi per proporre i nostri prodotti o nuovi canali di distribuzione con modelli di business innovativi e digitali. Siamo dunque molto orgogliosi di aver contribuito come partner alla creazione di una community di innovazione dedicata al settore “Food & Refreshment” e formata da aziende del settore, startup, talenti digitali italiani che si occupano di tecnologie dell’alimentazione” commenta Fulvio Guarneri, Presidente di Unilever Italia.

“Accenture è da sempre attenta ai trend che si affermano nel campo del business e della tecnologia, disegnando e talora anticipando gli scenari del cambiamento della società. Nell’ambito alimentare in particolare, la pandemia ha accelerato la digitalizzazione della catena di valore, stimolando le imprese a fare un utilizzo più intelligente del dato, con l’obiettivo di ridefinire l’esperienza del consumatore, ponendo attenzione alle sue nuove esigenze. Basta pensare al tema della sostenibilità: a pieno titolo tra le istanze dei consumatori è oggi divenuto parte integrante delle strategie di business delle aziende produttrici. La capacità di collaborare e utilizzare al meglio l’innovazione emergono sono presupposti fondamentali per le aziende che vogliono continuare a essere competitive, guidare la trasformazione che stiamo vivendo: è alla luce di questi fattori che abbiamo avviato la collaborazione tra il nostro centro di innovazione di Milano, l’ACIN (Accenture Customer Innovation Network) e l’ecosistema rappresentato da Talent Garden per il progetto Isola TechFood. Condividiamo risorse e competenze con start up e innovatori che rappresentano la fonte per lo sviluppo digitale e possono contribuire a posizionare l’Italia come leader nel Foodtech, un settore in grande crescita, come evidenziato nel report” commenta Marcello Dalla Costa, CPG Lead per l’Italia e l’Europa Centrale, Accenture.

Per consultare e scaricare il report: 

https://foodtech-report.talentgarden.org/?utm_source=press&utm_medium=referral&utm_campaign=foodtech_report

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