La Perlim Meylim Alliance ha effettuato una diagnosi con un consulente ambientale per valutare il livello delle perdite e degli sprechi alimentari. “Abbiamo rilevato un volume di circa il 7% della nostra produzione che viene lasciato sul campo. Quindi, una volta che le mele arrivano all’impianto, l’80% viene venduta nella I categoria, il 10% nella II categoria, il 9% va alla trasformazione e l’1% viene trasformato in compost o mangime per animali. Una parte viene anche donata ad associazioni”, spiega Jessica Roussel della Perlim Meylim Alliance.
A seguito di questa diagnosi, l’Alliance ha messo in atto alcune misure per limitare le perdite delle rese riconosciute come spreco alimentare, già a partire dall’interno del frutteto. “Ogni stagione confrontiamo il tonnellaggio previsto con quello finale e, durante gli incontri annuali, cerchiamo di capire perché si verifichi una discrepanza tra i due dati, al fine di impostare delle azioni nel frutteto che riducano queste perdite nel raccolto successivo. Quest’anno, ad esempio, sappiamo che le cattive condizioni meteo sono la spiegazione di questo gap. Un fattore che non abbiamo potuto controllare. Il raccolto è stato molto eterogeneo, sia in termini di lotti che di alberi”, spiega Béatrice Chauffaille, responsabile marketing e comunicazione della Perlim Meylim Alliance.
Limitare le perdite nel frutteto, causate soprattutto dai rischi meteorologici e dai cambiamenti climatici, richiede necessariamente un lavoro sulle varietà e sulla gestione del frutteto. “Facciamo affidamento soprattutto sulle nuove varietà, come Opal e Rubis Gold, che sono più resistenti alle malattie. Questo ci permette di ridurre le perdite nel frutteto e nell’impianto. Applichiamo altre misure, come le reti antigrandine o l’irrigazione, per ridurre il numero di piccoli calibri”, spiega Jessica Roussel.
Inoltre, al fine di facilitare il reclutamento di manodopera stagionale al momento della raccolta, l’Alliance ricorre ai social network. “Il 10% delle mele rimaste nei frutteti è il risultato della mancanza di manodopera. Soprattutto nella nostra regione, a volte è difficile trovare lavoratori stagionali, ancora di più durante questo periodo di Covid-19. La piattaforma “Arms for your plate” ci aiuta a trovare la manodopera locale. Inoltre, abbiamo predisposto la vendita diretta con i social network, per promuovere le vendite locali e la vendita di prodotti trasformati come il succo di mela. La Perlim Meylim Alliance produce succo biologico, succo puro al 100% da “Corrèze”.
“In collaborazione con i nostri produttori, inoltre, l’ufficio tecnico effettua una valutazione del grado di maturazione nei frutteti, al fine di determinare le date di raccolta ottimali ed evitare raccolte tardive che possono influire sulla qualità”.
Una volta arrivato all’impianto, viene utilizzato il 100% del raccolto dell’Alliance. Le perdite rilevate non sono quindi legate alle rese, ma ai ricavi. “Sebbene le mele declassate vengano trasformate in composte e succhi, per l’Alliance rappresentano comunque una perdita economica. Pertanto, vogliamo ridurre queste perdite attraverso gli interventi sopra descritti effettuati nei frutteti. Formiamo anche il personale dell’impianto, mostrando loro le buone pratiche da adottare”. spiega Jessica Roussel.
“Per ridurre le nostre perdite, in collaborazione con i retailer, sono in corso altri interventi per promuovere i prodotti declassati, quelli con una breve durata di conservazione e i piccoli calibri (vicini ai modelli CSD o DDM)”.
“La crisi pandemica ha fatto emergere alcune questioni in modo più evidente”, spiega Béatrice Chauffaille, “una di queste è stata la riduzione dello spreco alimentare attraverso una migliore gestione del frutteto, nonché nuovi comportamenti di consumo relativi alla qualità visiva”.
Fonte https://www.freshplaza.it/