Abbiamo imparato a non avere timore di fare le cose in modo diverso. In questo concetto espresso da Pier Antonio Salvador, Presidente dell’Associazione Piscicoltori Italiani (API), c’è la sintesi insieme dell’esperienza dell’acquacoltura attraverso la pandemia e dell’atteggiamento giusto per affrontare il futuro in modo vincente. La Digital Preview di AquaFarm, la manifestazione di Pordenone Fiere ormai punto di riferimento per il settore nel Sud Europa e nel Mediterraneo, appena conclusa in diretta streaming, è stata per tutti gli operatori della filiera l’opportunità giusta per trarre lezioni oggettive, base di ogni futura strategia, e azioni compensative sia sul fronte dell’innovazione di prodotto che di quella commerciale.
La pandemia e soprattutto i vari blocchi che si sono succeduti e continuano hanno colpito la produzione in modo significativo. La chiusura del canale HoReCa, ha ricordato Pier Antonio Salvador, rappresenta un 25/30 per cento degli sbocchi per il comparto ittico d’allevamento, e ancora di più per quello dello molluschicoltura che, come ha ricordato Eraldo Rambaldi, Direttore dell’Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA), vive di prodotto freschissimo di pronto consumo. Per entrambi i comparti il problema più grande è stato ed è quello della gestione degli allevamenti. Le tecniche utilizzate per mantenere sani gli animali e rispettare i ritmi biologici di crescita hanno comportato un aumento dei costi, grave in un momento di calo marcato dei ricavi. Da questo punto di vista l’intervento della mano pubblica è stato salutare. I fondi europei a gestione regionali del programma FEAMP sono stati reindirizzati, ma decisiva è l’azione del Parlamento. Filippo Gallinella, Presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, è stato chiaro: “Le risorse a disposizione del settore ci sono e se ci sarà bisogno di altre lavoreremo per trovarle, confido con successo. Ma, soprattutto, dobbiamo pensare al futuro. C’è da aumentare la capacità produttiva, da migliorare la logistica, ossia tutto quello che viene a valle della produzione. Non sono problemi semplici, ma risolvibili con tecnologia, formazione e investimenti mirati. Comunicare che un prodotto è anche sostenibile, infine, sarà fondamentale per essere ancor più apprezzati sul mercato”. Cui si può aggiungere, come ha ricordato Riccardo Rigillo, Direttore Generale Pesca Marittima ed Acquacoltura (PEMAC) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, la continua attività di difesa del prodotto italiano con strumenti come l’etichettatura e la certificazione.
Proprio al futuro è stata dedicata gran parte degli interventi, condotti e stimolati con domande del pubblico collegato in remoto, da Fabio Gallo, conduttore della trasmissione televisiva Linea Blu. Il quadro di riferimento lo ha definito la ricerca di CREA Marketing Consulting sul comportamento dei consumatori di prodotti ittici in pandemia. La sintesi: la metà ha cambiato abitudini, ma il pesce è il prodotto che è cresciuto di più nella borsa della spesa degli italiani, insieme a pasta e verdure. Sono aumentate le consegne a domicilio; è aumentata l’attenzione alla provenienza e la richiesta di maggiore immediatezza nell’informazione; il gradimento del pesce d’allevamento è cresciuto con l’arrivo di nuovi acquirenti, che però vogliono nuovi prodotti. La richiesta in tutti i settori, sia nel fresco che nel congelato, è per alimenti facili da cucinare, pronti al consumo e pronti alla cottura, con tuti gli ingredienti già presenti nella confezione.
La tendenza esiste da qualche anno ed è legata alla demografia dei consumatori e agli stili di vita ma la crisi pandemica ha fatto da turbo. Oggi in diversi comparti dell’acquacoltura già il prodotto viene lavorato all’origine, come in quello della trota e del pesce d’acqua dolce in genere, ma la richiesta di operatori come Orapesce e Bofrost, intervenuti alla preview, è di generalizzare la lavorazione a tutti i prodotti. Una sfida che i produttori sembrano pronti ad affrontare, anche con il sostegno pubblico in vista degli investimenti da effettuare.
D’altra parte, se si danno ai consumatori gli stimoli giusti, questi seguono. Non solo fornendo pesce e molluschi “facili”, ma anche ricette rapide e presentate in modo accattivante, come ha ricordato Renata Briano, ex europarlamentare, chef e food blogger, che ha spiegato anche che i clienti vanno raggiunti con tutti i canali, anche i social apparentemente più frivoli. Il segreto è accendere la scintilla della curiosità e della voglia di provare, offrendo un risultato finale buono e sano.
Insomma, all’edizione Restart di AquaFarm, prevista a giugno, ci saranno temi da approfondire, guardandosi in faccia, come hanno auspicato nei loro saluti iniziali Renato Pujatti, Presidente di Pordenone Fiere e Stefano Zannier, Assessore alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
La mattinata si è conclusa con la presentazione del nuovo progetto della manifestazione dedicato alle micro e macroalghe, AlgaeFarm, un settore di importanza crescente anche l’acquacoltura in quanto fonte di ingredienti per i mangimi e altre sostanze utili. L’iniziativa è stata illustrata da Lucia Prosdocimo, Project manager della manifestazione, mentre Alberto Bertucco, Presidente, AISAM – Associazione Italiana per lo Studio e le Applicazioni delle Microalghe, ha parlato dello stato dell’arte della ricerca in Italia, e Liliana Rodolfi, Docente dell’Università degli Studi di Firenze, ha tratteggiato i caratteri principali del mercato delle microalghe e delle applicazioni.
Nel pomeriggio è seguita la Digital Preview di NovelFarm, la manifestazione internazionale ormai di riferimento per il settore delle coltivazioni fuori suolo, il vertical farming e l’agritech.
Le registrazioni delle conferenze saranno presto disponibili sui siti web www.aquafarmexpo.it e www.novelfarmexpo.it.