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Lun. Dic 23rd, 2024

Promossa dall’assessorato alla Cultura della Città di Piacenza,”#LeDelizieDellArte” è un’iniziativa volta ad avvicinare il pubblico alle collezioni d’arte piacentine, coinvolgendo in ogni puntata un critico che illustra storicamente le opere presenti nei musei della città e uno chef che, attraverso i suoi piatti, reinterpreta i questi capolavori.

Dopo il “Tondo” di Botticelli, esposto nei Musei Civici di Palazzo Farnese, ora tocca a uno tra i più celebri dipinti presenti a Piacenza, il “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt. Esposto nel 1931 nella Galleria Ricci Oddi, fu trafugato in circostanze assai misteriose nel 1997, diventando così uno dei dieci dipinti più ricercati al mondo. Nel 2019, esattamente dopo 22 anni, fu ritrovato nello stesso luogo in cui era stato rubato e ora è di nuovo esposto nel Salone d’Onore della Galleria, pronto per essere ammirato in tutta la sua enigmatica bellezza. Il racconto di questo straordinario dipinto nella nuova puntata di “Le Delizie dell’Arte” è stato affidato allo storico Alessandro Malinverni, mentre alla chef stellata Isa Mazzocchi del Ristorante La Palta, il compito di “dipingere” con gli ingredienti della sua cucina, l’essenza di questo doppio dipinto.

“Nel 1996 una studentessa piacentina del liceo artistico si accorse che sotto al dipinto si celava un’altra versione considerata ormai perduta”, spiega Malinverni. “Il volto è lo stesso, cambiano lo sfondo e l’abito. Inoltre la signora indossa un cappello e i colori del dipinto sono molto più scuri. Non sappiamo quali siano i veri motivi per cui l’artista viennese decise modificare questa immagine. Si ipotizzò che con la fine della Belle Époque, Klimt sentì il bisogno di modificare alcune delle sue opere adeguandole al nuovo corso della storia”.

Questo dipinto è molto importante perché è uno dei tre conservati all’interno di una collezione pubblica, insieme alla “Giuditta II” a Ca’ Pesaro a Venezia e “Le tre età della vita”, conservato a Roma nella Galleria d’Arte Moderna.

“Il ritrovamento del quadro di Klimt è una vicenda che mi ha appassionato moltissimo, soprattutto il mistero del doppio ritratto che si cela dietro”, racconta Isa Mazzocchi. “Nel Ritratto di Signora l’esplosione di colori mi ricorda la primavera, mentre i toni più scuri che stanno sotto mi riportano all’inverno. Da un dipinto all’altro si vede il passaggio di queste due stagioni e da una terra brulla si passa a una che fiorisce, germoglia ed esplode nella sua massima bellezza. Per interpretare quest’opera di Klimt, ho pensato a un dessert alla cui base stanno gusti tostati come liquirizia, caffè, vaniglia e cioccolato, mentre per nella parte sopra si coglie tutta la freschezza della primavera. Su una base di pasta frolla al sale grosso troviamo delle mousse di cioccolato bianco, nero e al latte, aromatizzate con sapori tostati, mentre sopra ci sono tutti i sapori della primavera, come erbe aromatiche, menta, viole sciroppate, fiori freschi e gelatine, che danno struttura al piatto, intensità e consistenze diverse. Ho finito questo dessert con della polvere d’oro, tanto cara a Klimt e con una spruzzata di essenza di vaniglia, perché una bella signora non esce mai di casa senza una goccia di profumo. Infine, al posto del piatto ho usato una cornice e sul fondo una superficie riflettente, perché quello che vedo sopra non corrisponde a quello che c’è sotto, proprio come nel Ritratto.”

L’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi, promotore dell’iniziativa, sostiene che “La cultura è ciò entro cui ci muoviamo quotidianamente e l’arte ne è un’espressione, uno stimolo alla condivisione e alla riflessione attraverso il bello. Così, infatti, riscopriamo la bellezza abbinata ad attività di tutti i giorni, un modo diverso, ulteriore, di fruire le opere e aprirsi al pubblico. Oggi l’alleanza tra arte e buona cucina rappresenta anche un messaggio di ripartenza, oltre che di vicinanza alle tantissime attività che stanno soffrendo a causa delle pesanti restrizioni vigenti.”

Le Delizie Dell’Arte è visibile sul canale Facebook dei Musei Civici di Palazzo Farnese.

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