Ritorna per il secondo anno consecutivo la campagna di Coop per l’ambiente. Parte da Portopiccolo Sistiana, vicino Trieste, “Un mare di idee per le nostre acque”, un viaggio di responsabilità ecologica che consentirà nel corso dei prossimi mesi il collocamento, in partnership con LifeGate, di 34 Seabin (i cestini “mangiarifiuti”) in varie località d’Italia (includendo i mari ma anche fiumi e laghi), coinvolgendo tutte le cooperative di consumatori e che a Trieste si concluderà in concomitanza della “Barcolana” agli inizi di ottobre. Obiettivo da raggiungere recuperare complessivamente, grazie anche ai 12 Seabin già posizionati nel 2020, 23 tonnellate di rifiuti in un anno, incluse plastiche e microplastiche, pari al peso di circa 1.500.000 bottiglie. “Un obiettivo non di poco conto – assicura Maura Latini, amministratrice delegata Coop Italia intervenuta all’evento di Portopiccolo- Se mettessimo in fila 1 milione e mezzo di bottiglie percorreremo circa 300 km di strada, pari alla distanza tra Milano e Firenze. Con il rilancio della campagna Coop ribadisce il suo impegno e dimostra di essere in prima linea per la salvaguardia del nostro ecosistema. Nell’edizione 2021 abbiamo aumentato il numero di Seabin da posizionare e abbiamo raccolto altre adesioni di chi come noi è convinto non sia più il tempo di aspettare per intervenire con azioni positivi sul nostro ecosistema”.
“L’installazione del Seabin nel mare di Sistiana e la partecipazione e la promozione della campagna “Un mare di idee per le nostre acque” è coerente con l’idea di sviluppo armonico a cui Coop Alleanza 3.0 ispira il suo Piano di sostenibilità, un insieme di impegni per il prossimo triennio in linea con i 17 Global Goal previsti dall’Agenda Onu 2030” dichiara Enrico Quarello, Direttore Politiche sociali e relazioni territoriali di Coop Alleanza 3.0“La Cooperativa guarda così al futuro, prestando la massima attenzione alla difesa dell’ambiente, e genera valore per le persone di oggi e quelle di domani coinvolgendo i soci e i consumatori in iniziative per promuovere stili di vita e di consumo più sostenibili e anche collaborando con le istituzioni pubbliche e le associazioni sul tema della salvaguardia ambientale”.
Confermato infatti come partner scientifico LifeGate, Coop allarga il suo progetto e include tra i nuovi compagni la barca a vela “Anywave”, la prima ad aver istituito a bordo la figura del “RECO” Responsabile ecologico e ad aver stilato un Decalogo di comportamenti da cui non derogare sia in navigazione che nelle fasi di attracco nei porti. La barca toccherà alcune delle tappe dove via via saranno posizionati i Seabin ( in particolare Livorno, Sanremo, Brindisi, Portofino, Ancona, Trieste, Venezia) e avrà una funzione di supporto educational aprendosi alle visite di soci, consumatori, scuole. “Il responsabile ecologico detto RECO è una figura che abbiamo introdotto per la prima volta in Anywave –spiega Alberto Leghissa co armatore, skipper di Anywave- Un ruolo ricoperto dal co armatore Gino Becevello con l’incarico di controllare che la barca e l’equipaggio mantengano comportamenti ecologicamente corretti sia durante la fase degli acquisti per la cambusa e altro, in quella della navigazione che durante l’attracco e la sosta in porto. Nel Decalogo ci sono regole semplici apparentemente elementari ma che, se applicate, fanno la differenza come il navigare il più possibile a vela, usare prodotti per la pulizia biodegradabili al 100%, non usare stoviglie monouso, avvisare le autorità in caso di avvistamento di plastiche voluminose”. La figura del RECO, dopo la primogenitura di Anywave, diventerà tra l’altro altamente raccomandata per gli equipaggi che quest’anno parteciperanno alla “Barcolana”.
A fianco di Coop anche testimonial noti per il loro impegno come l’esploratore e divulgatore ambientale Alex Bellini e il navigatore in solitaria Ambrogio Beccaria e altri che via via si aggiungeranno. Anche Findus, azienda leader nel settore dei surgelati che ha da tempo intrapreso un importante percorso di sostenibilità ambientale, ha aderito, primo tra i partner commerciali, alla campagna “Un mare di idee per le nostre acque”, adottando 10 dei 34 Seabin e unendosi a Coop nella lotta all’inquinamento delle nostre acque.
Tanti alleati e un vero protagonista della campagna ovvero il Seabin, un cestino “speciale” che, galleggiando a pelo d’acqua, ‘cattura’ i rifiuti che incontra, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. È in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d’acqua all’ora e necessita di interventi di svuotamento e pulizia. In base ai precedenti casi, normalmente un Seabin raccoglie per il 70% rifiuti composti da materiali dannosi per l’ambiente come plastica, microplastiche, materiali metallici (latte, lattine), mozziconi di sigarette, materiali assorbenti igienici e cotton fioc; un 20% di massa organica umida contaminata (legno, foglie, rami, pezzi di legno e alghe) rispetto alla quale nei Seabin già posizionati si notano diversi frammenti di plastica e polistirolo rimasti intrappolati, soprattutto nel materiale algale e un 10% di massa organica umida non contaminata. Rispetto ai rifiuti plastici facilmente identificabili, in ordine di rilevanza quantitativa troviamo: bottiglie, imballaggi alimentari, bicchieri, tappi, sacchetti, cannucce e cucchiaini. Simone Molteni direttore scientifico di LifeGate spiega così il valore di questo piccolo ma efficiente dispositivo: “Il dispositivo è stato selezionato tra centinaia di tecnologie valutate da LifeGate Plasticless®, ma tengo a sottolineare che il valore del progetto va ben oltre i rifiuti raccolti. Per una vera transizione ecologica serve la consapevolezza e l’impegno di tutti: queste installazioni e la relativa comunicazione hanno il compito di sensibilizzare e tenere alto il livello d’attenzione delle persone.”