Breaking
Sab. Nov 23rd, 2024

Buzzoole, martech company specializzata in tecnologie e servizi per l’Influencer Marketing, in collaborazione con Koniqa, società di consulenza per le strategie di contenuto, ha condotto un’indagine sulla Generazione Z con l’obiettivo di fare luce sui comportamenti di acquisto e sul ruolo che gli influencer hanno nei processi di scelta di un prodotto o di un servizio da parte dei ragazzi italiani. Le interviste sono state effettuate ad un campione di 2.000 ragazzi tra i 18-24 anni, rappresentativo della popolazione italiana per sesso, età, area geografica ed ampiezza dei centri abitati.

La Generazione Z segue gli influencer per i propri acquisti e per scoprire nuovi brand e prodotti. In particolare, su oltre 4 milioni di giovani italiani tra i 18 e i 24 anni, 2 su 3 si affida agli influencer, che rappresentano dei modelli da seguire per scegliere cosa comprare.

Immagine che contiene testo, bigliettodavisita, screenshot, grafica vettoriale

Descrizione generata automaticamente

Le informazioni più rilevanti per la scelta di un prodotto o di un servizio sono quelle che arrivano dai propri pari: recensioni online (75%), passaparola da persone dalla propria cerchia (74%), foto e opinioni sui social network di altri consumatori (70%).
La voce ufficiale dei brand continua ad essere rilevante, sebbene le informazioni fornite su sito, pagine social e rivenditori siano messe a confronto con la voce autorevole di esperti (67%), blogger (66%), influencer esperti del prodotto (58%) e siti di comparazione prezzi (68%). Nonostante un processo sempre più digitalizzato, il prodotto e la “prova sul campo” si confermano fondamentali anche per questa generazione (68%), consegnando al punto vendita un rinnovato vigore.

Nel tempo libero navigare su internet è l’attività principale per il 74% dei ragazzi della Generazione Z. L’utilizzo delle app di messaggistica (72%) supera quello dei social media (66%). Tra quelli utilizzati abitualmente, Instagram è in testa (56%), al secondo posto c’è Youtube (42%), al terzo Facebook (37%) e a seguire: Tik Tok (10%), Twitter (12%), Pinterest (7%), Twitch (4%), LinkedIn (3%). Dal punto di vista della frequenza di utilizzo, circa 3 ragazzi su 4 ricorrono ai social almeno una volta all’ora, con il 42% di heavy user, che li utilizza più volte in un’ora.

La tv, a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, è ancora molto presente nella dieta mediatica della Generazione Z (64%), che non disdegna la lettura di un buon libro (57%), la visione di film al cinema (52%), la lettura di giornali o riviste (36%), l’ascolto della radio (31%) e la frequentazione del teatro (15%).

Gianluca Perrelli, CEO di Buzzoole dichiara: “Il processo di acquisto non è più un viaggio individuale ma è ormai diventato sociale. La Generazione Z si affida ai propri pari più che alle marche nelle scelte di consumo: amici, familiari e influencer sono touchpoint fondamentali del processo. Siamo davanti ad una generazione che, a dispetto dell’età, si presenta già molto caratterizzata e stratificata. Una segmentazione che i brand devono gestire nelle loro strategie di marketing”. 

Non tutti i ragazzi, infatti, hanno lo stesso approccio al consumo: c’è chi cerca in esso un appagamento personale e chi all’opposto esibisce prodotti e servizi come marcatore sociale.

Sulla base dei differenti bisogni, aspettative e comportamenti di acquisto, la ricerca ha identificato sette profili rappresentativi della Generazione Z italianail leader, il narcisista, l’attivista, il classico, il funzionale, l’affettivo e l’edonista.

Si passa, così, ad esempio, dal profilo del leader, che cerca la propria affermazione a tutti i costi e si affida per gli acquisti ad influencer esperti nel proprio settore, al profilo del funzionale, tipico delle grandi città metropolitane, che negli acquisti è mosso da una forte componente razionale, abituato a comparare prezzi e a valutare le caratteristiche prestazionali del prodotto, indipendentemente dalle marche.

Marta Migliore, COO di Buzzoole, conclude: “Le opportunità che l’Influencer Marketing offre per comunicare con la Generazione Z sono ampie e rilevanti; tuttavia, bisogna tener presente che si tratta di una generazione stratificata al suo interno, con gradi diversi di sensibilità agli influencer: la scelta del giusto content creator per comunicare una marca o un prodotto è cruciale e può essere effettuata solo comprendendo a fondo a quale profilo della Generazione Z ci si vuole rivolgere”.

Related Post