Atlante, azienda bolognese che opera come partner strategico delle principali catene della grande distribuzione alimentare italiana ed estera, rinnova anche quest’anno la collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna.
Inaugurato nel 2013, il sodalizio tra Atlante e Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna proseguirà anche nel 2021 con un’iniziativa che ha il duplice obiettivo di contrastare lo spreco alimentare e di dare un aiuto concreto a chi ne ha più bisogno. Atlante, che periodicamente ha disponibilità a gestire eccedenze alimentari costituite da prodotti sicuri e buoni ma che non possono essere immessi sul mercato per ragioni legate alle scadenze ravvicinate, ha deciso di rivolgersi ancora a Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna, che serve 750 strutture sostenendo così oltre 125.000 persone sul territorio regionale. Nell’ambito della partnership, solo nelle ultime due edizioni dell’iniziativa Atlante ha donato a Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna oltre 885 mila confezioni di prodotti alimentari dei marchi che distribuisce in Italia, destinandole ai più bisognosi su tutto il territorio emiliano romagnolo.
I prodotti selezionati da Atlante per questa rinnovata collaborazione sono prevalentemente freschi, con scadenza più breve. Il 70% delle merci donate alla Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna è infatti costituito da specialità greche – in particolare diverse tipologie di yogurt – a cui si affiancano bevande vegetali a base di soia, riso, cocco, aloe, paste sfoglie, basi per pizze e focacce, alternative vegetali alla carne (burger, polpette, nuggets, etc.), snack salati, cioccolato e pasta secca. Nel processo di selezione dei prodotti da destinare a questa iniziativa, Atlante ha mantenuto un rapporto di massima trasparenza con le aziende produttrici e i clienti proprietari dei brand collegati, che hanno dato la propria approvazione per partecipare al progetto. Tutte le maggiori catene della filiera – circa 15 clienti – hanno confermato la propria partecipazione anche con i propri prodotti a marchio, incrementando di fatto le eccedenze da poter destinare a Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna.
Natasha Linhart, CEO di Atlante, ha commentato: “Atlante è lieta di essere di nuovo al fianco di Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna in questa importante partnership solidale, soprattutto in questo periodo segnato dalla crisi economica e sociale imposta dalla pandemia. Nel segno delle esperienze passate, anche quest’anno ci siamo trovati nelle condizioni di poter fare questa scelta, selezionando i prodotti in eccedenza che provengono dalle nostre giacenze. Inoltre, i dipendenti di Atlante partecipano annualmente alla famosa Colletta Alimentare promossa dal Banco Alimentare. Abbracciamo a pieno i principi del Banco Alimentare e all’interno della nostra azienda abbiamo sempre adottato un approccio etico. Oggi questa consapevolezza nei confronti della lotta allo spreco è sempre più sentita anche da parte dei nostri clienti – ovvero le grandi catene della GDO – che hanno partecipato con grande entusiasmo a questa iniziativa.”.
Stefano Dalmonte, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus, ha commentato: “Il Banco Alimentare è nato in Italia trent’anni fa da un’intuizione geniale di un imprenditore e di un educatore – il cavalier Danilo Fossati e don Luigi Giussani – per recuperare generi alimentari e ridonarli alle persone bisognose attraverso una rete che, solo in Emilia Romagna, coinvolge 750 strutture che si occupano di assistenza a persone in difficoltà. Tutto questo, ormai, ha assunto una dimensione notevole: solo l’anno scorso sono stati donati su base regionale alimenti per quasi 20 milioni di pasti gratuiti. Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna è lieta di poter collaborare anche quest’anno con Atlante, dando vita ad una partnership che rispetta perfettamente gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu e ci auguriamo che questo tipo di collaborazione, così preziosa, possa essere di stimolo ad altre realtà, per continuare il nostro trentennale percorso sulla strada della sostenibilità e dell’economia circolare basata sul dono”.