“Se da una parte la ricerca presentata oggi conferma qualcosa di cui siamo consapevoli e cioè che la nostra offerta enogastronomica è uno degli asset del Paese ed ha un primato assoluto di qualità, dall’altra due elementi restano ancora sottotraccia nella percezione del consumatore globale: innovazione e sostenibilità dei nostri prodotti”. Ad affermarlo in una nota è Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera italia, nel corso del webinar ‘L’attrattività delle eccellenze produttive italiane sui mercati esteri’ organizzato dal Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale, durante il quale è stata presentata l’indagine Ipsos ‘Be- Italy’.
“Pochi ancora sanno, noi stessi ne siamo scarsamente consapevoli, che proprio su sostenibilità e innovazione il modello italiano sta facendo scuola nel mondo – ha aggiunto Scordamaglia – il nostro Paese è secondo al mondo per robot e automazione avanzata nell’alimentare, una tecnologia sempre più avanzata che oggi si sta estendendo anche alla nostra produzione agricola”.
Ma non solo. “Siamo ormai i primi al mondo in sistemi di georeferenziazione, di sensoristica, di utilizzo dei satelliti in agricoltura per produrre qualità con basso impatto ambientale”. E sulla sostenibilità, sottolinea Filiera Italia, “la nostra produzione agricola emette meno della metà di Co2 della Francia e della Germania, abbiamo ridotto del 20% l’uso di pesticidi rispetto a loro, e oggi sempre più vogliamo che questa eccellenza diventi un fattore di scelta anche con la dichiarazione ambientale di prodotto in etichetta”.
E’ su questo, aggiunge, “che dobbiamo concentrare lo storytelling globale delle nostre eccellenze: una comunicazione che coordini sempre più qualità, sostenibilità e territorio con un tutt’uno per l’immaginario collettivo globale, attraverso i canali social, certo, ma anche attraverso la tv, grazie alla Rai, con quel canale inglese dedicato che è finora mancato e che adesso pare in dirittura di lancio”.
“I numeri – conclude Scordamaglia – ci sono, come export agroalimentare abbiamo fatto il +1% nel 2020 a fronte di un crollo del commercio mondiale, abbiamo rallentato a gennaio per ragioni logistiche globali (rarefazione container) e già pienamente recuperato a marzo, e questo non ha fatto altro che accelerare la domanda globale dei nostri prodotti. Se colmiamo il nostro deficit di comunicazione il 2021 potrà essere un anno eccezionale”.
fonte adnkronos