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Giovedì 20 maggio – presentazione della collaborazione tra Future Food Institute e Melixa, startup innovativa pioniera nella smart apiculture 

In una giornata così importante per il benessere delle api e degli ecosistemi globali, Future Food Institute annuncia l’inizio della collaborazione con Melixa, startup trentina incubata dall’acceleratore d’impresa Industrio Ventures, supportata dalla Fondazione Edmund Mach e dall’Unione Europea con il bando FESR, tramite Trentino Sviluppo e la Provincia Autonoma di Trento. 

Pioniera nell’ambito della smart apiculture, Melixa ha l’obiettivo di trovare soluzioni tecnologiche per implementare l’apicoltura, tramite un sistema di monitoraggio per le arnie composto di diversi device, tra cui l’innovativo contavoli. Grazie ai numerosi sensori posti all’interno dei dispositivi Melixa, l’apicoltore hobbista, il professionista e i centri di ricerca possono monitorare gli apiari e avere accesso a dati in tempo reale sullo stato di salute dell’alveare e dell’ambiente in cui è inserito. 

Attraverso questa collaborazione, realizzata anche grazie ad Apicoltura Piana che ha fatto da ponte per creare relazioni di valore tra le due realtà, Future Food Institute promuove l’innovazione in campo agricolo, ribadendo ancora una volta come questa sia necessaria per la creazione di sistemi agroalimentari più avanguardisti e resilienti. 

Le api sono infatti gli attivisti silenziosi della sicurezza alimentare e sociale. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, circa il 75% delle colture del mondo beneficiano in qualche misura dell’impollinazione animale e il 10% di quel 75% dipende completamente dall’impollinazione animale. 

Tuttavia, globalmente, le popolazioni di insetti volanti sono diminuite di oltre il 75% in soli 27 anni, con gli impollinatori selvatici – con le api in prima linea – che stanno affrontando varie minacce che alimentano il loro declino. Queste includono la perdita di habitat, l’uso di pesticidi, l’introduzione accidentale di specie aliene invasive, il cambiamento climatico e l’inquinamento ambientale. La IUCN European Red List of Bees ha rivelato che oltre il 9% delle specie di api europee sono a rischio di estinzione. Lo stesso rapporto mostra che lo stato di più della metà delle specie di api in Europa è sconosciuto, il che significa che una proporzione molto maggiore di specie di api potrebbe essere in difficoltà. 

Le api sono bioindicatori molto efficaci ed economici quando si tratta di biomonitoraggio dell’inquinamento, sia per la loro morfologia che per il loro comportamento: un’ape da sola può viaggiare fino a 5 miglia per il cibo, se necessario, e questo rende ogni insetto una sentinella dell’inquinamento ad ampio raggio. L’Unione Europea sta infatti lavorando per proteggere gli impollinatori selvatici con un’iniziativa su misura, che mira ad aumentare la spesa complessiva per i programmi nazionali di apicoltura, e li include nel Zero Pollution Action Plan e nella Strategia Farm to Fork, con cui la Commissione mira a ridurre l’uso di pesticidi chimici del 50% e a ridurre i fertilizzanti del 20% entro il 2030.

Ma un approccio a livello istituzionale non basta per fare da leva al cambiamento necessario a preservare la salute ed il benessere delle api. Per questo motivo, è importante promuovere le strategie innovative che utilizzano la tecnologia in modo responsabile, e che hanno a cuore il benessere delle api e dell’ambiente, per favorire uno sviluppo che sia veramente sostenibile per tutti. 

 “Sempre di più avremo bisogno di favorire approcci innovativi in campo agroalimentare, capaci di rigenerare i territori, preservare la biodiversità e ristabilire le relazioni virtuose che si sono affievolite nel tempo, ricordandoci di usarli in modo responsabile, considerando tra gli stakeholder anche il capitale naturale e sociale – dichiara la Presidente del Future Food Institute Sara Roversi -. In questo senso, proteggere le api è di fondamentale importanza per la sicurezza alimentare. Se scomparissero le api dal pianeta, all’umanità non resterebbero che pochi anni di vita – diceva Einstein – quindi salvare le api significa salvare il mondo, perché senza le api non c’è impollinazione e senza impollinazione scompaiono piante e quindi il 90% nostro nutrimento. Il futuro dei sistemi agroalimentari non può prescindere da strategie di sostenibilità su scala globale e dalla protezione delle biodiversità, in primis degli insetti impollinatori. L’impegno quotidiano del Future Food Institute nel formare le nuove generazioni su questi temi e sostenere l’innovazione e l’adozione di tecnologie smart al servizio dello sviluppo sostenibile sono il nostro modo per provare a recuperare i danni causati da decenni di sviluppo irresponsabile ed accelerare la transizione ecologica di cui tanto si parla.”

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