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Lun. Dic 23rd, 2024

Lavazza e L’Oréal, due nuove case history arricchiscono l’esperienza di Ecologistico2 e contribuiscono a costruire una cultura aziendale improntata alla sostenibilità. Con il supporto di questo strumento di GS1 Italy, le aziende stanno diventando più efficaci nella valutazione dell’impatto ambientale della loro supply chain.

Continua ad arricchirsi la community di Ecologistico2, il web tool sviluppato da GS1 Italy in ambito ECR Italia, che calcola l’impatto climatico della logistica (trasporto e attività di magazzino) e aiuta le aziende a individuare le azioni per poterlo migliorare.

La condivisione dei progetti e delle soluzioni applicate dalle aziende, e dei relativi risultati, è uno dei pillar di Ecologistico2, che è stato ideato in un’ottica di collaborazione di filiera e che vuole contribuire a creare una cultura condivisa della sostenibilità, innescando quindi un processo virtuoso in tutto il mondo del largo consumo.

Dopo Barilla, Bauli, Carlsberg, Conad, Coop Italia, Eridania, Fater, Ferrero, Mondelez Italia, Müller, Sanpellegrino e Unilever, ora sono Lavazza e L’Oréal a presentare i loro progetti di miglioramento della sostenibilità della logistica e a condividere i risultati ottenuti, identificati e misurati grazie a Ecologistico2.

Lo switch intermodale di Lavazza

Dai primi anni 2000 Lavazza ha deciso di far viaggiare i suoi prodotti, in Italia e all’estero, in modalità di trasporto intermodale ferro-gomma. Nel 2020 il 43% della distanza coperta in Europa dai trasporti primari aziendali è stata realizzata in modalità intermodale (ferrovia e nave), con quote molto elevate nei viaggi verso Scandinavia (100%), Gran Bretagna (97%), Germania/Danimarca (93%) e Spagna/Portogallo (90%).

Per misurare quanto questa scelta abbia contribuito al miglioramento dell’impronta climatica aziendale, Lavazza ha deciso di confrontare le emissioni realizzate dai trasporti verso Gran Bretagna, Germania e Danimarca nell’ultimo quinquennio con quelle che avrebbe ottenuto usando solo il trasporto su gomma. Ne è emerso che, con il trasporto intermodale,tra 2016 e 2020 Lavazza ha risparmiato oltre 9 mila tonnellate di CO2 equivalente (WtW, dal pozzo alla ruota), pari al 46% delle emissioni, eha ridotto del 67% le polveri sottili (pari a 508 kg)rispetto allo scenario “100% gomma”.

L’esperienza Lavazza dimostra che l’utilizzo del trasporto intermodale non ha portato solo benefici in termini ambientali, ma anche di efficienza. Infatti, l’analisi del trend progressivo nei cinque anni ha rivelato che il trasporto intermodale ha permesso di mitigare in modo crescente l’impatto climatico del trasporto sebbene siano aumentati i volumi delle merci trasportate, e, a differenza del trasporto navale, quello ferroviario si è dimostrato meno sensibile alle variazioni stagionali del traffico e più resiliente rispetto a blocchi o congestioni dettati da particolari contingenze, come la pandemia di Covid-19.

Il progetto “Consegne green” di L’Oréal

Nel 2020 L’Oréal ha avviato il progetto “Consegne green” che prevede l’adozione di mezzi a combustibili alternativi lungo tutta la filiera dallo stabilimento di produzione ai clienti finali. In particolare, per tutti i flussi dallo stabilimento di Settimo Torinese (TO) al magazzino di distribuzione di Villanterio (PV) e da quest’ultimo verso i nodi di interscambio che avvicinano la merce al cliente finale, sono introdotti bilici alimentati a gas naturale liquefatto (GNL), mentre per l’ultimo miglio l’azienda ha usato cicli a pedalata assistita o veicoli a trazione completamente elettrica.

Coniugando l’impiego di mezzi di trasporto “green” con l’elevata saturazione dei flussi logistici, dallo stabilimento al magazzino di distribuzione L’Oréal ha ridotto le emissioni climalteranti del 26,8%, risparmiando circa 28,6 tonnellate di CO2e (WtW). Inoltre, grazie alla tipologia di combustibile adottato, l’azienda è riuscita a tagliare di circa il 98,9% le emissioni di particolato (PM), evitando un’emissione pari a 2,9 Kg.

Nell’attività di distribuzione “GNL-elettrico” applicata alle consegne dell’ultimo miglio, ad oggi attiva a Roma e nelle maggiori città di Piemonte, Lombardia e Veneto, L’Oréal ha poi risparmiato oltre 600 Kg di CO2e, riducendo del 56% le emissioni di gas climalteranti e azzerando le emissioni di particolato.

Nei prossimi anni la disponibilità di adeguati volumi di gas naturale liquefatto di origine non fossile (Bio-GNL) potrebbe consentire a L’Oréal di migliorare ulteriormente queste performance: dotando l’intera flotta di GNL proveniente per il 20% da fonti rinnovabili si ridurrebbero di oltre 38 tonnellate di CO2e (WtW) le emissioni complessive annue.

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