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Lun. Dic 30th, 2024

Dagli esordi da calciatore a chef pluristellato, tutti gli ingredienti per mantenere i piedi per terra 

In un momento in cui è essenziale trasferire iniezioni di fiducia e sprono alla proattività più che lasciare spazio alle recriminazioni, la naturale esigenza del podcast RetroUtopia è quella di raccontare come si possa aspirare a traguardi importanti partendo da condizioni difficili, passi falsi, errori, restrizioni economiche o sociali e porte in faccia.

Meccanismi, regole e snodi cruciali che hanno smantellato gli ostacoli convenzionali e permesso di seguire una vocazione: storie di persone, realizzazioni e di chimere raggiunte a portata di timpano, perché scoraggiarsi non è mai la risposta da trovare. Questo è l’incipit.

A regalare luce e nuova leva a questa “zona d’ombra” in cui molti possano rivedersi, ma con il sorriso in questo caso, ci hanno pensato personaggi noti ospiti di ciascuna puntata, ognuno appartenente a categorie diverse. Partendo dallo chef pluristellato Davide Oldani, che ha ripercorso i suoi esordi tra promesse calcistiche e cucina, passando da Guido Catalano, outsider della poesia contemporanea dalle iniziali aspirazioni rock, Michela Giraud, stand up comedian reduce dal successo del programma LOL su Amazon Prime Video e Ascanio Celestini, fuoriclasse funambolico diviso tra teatro, cinema, tv, radio e letteratura, tanto per iniziare. Molti altri i personaggi coinvolti in questa stagione tra cui anche il Direttore de IlFattoQuotidiano.it Peter Gomez.

RetroUtopia è distribuito su tutte le piattaforme gratuite disponibili: Google Podcast, Spotify, Apple Podcast, Spreaker e YouTube, e gode di un canale Telegram dedicato.

L’intento è stato quello di raccogliere storie di successo leggendole “al contrario”, rivelando come difficoltà comuni a tutti abbiano rappresentato per ciascun individuo il punto di svolta per accedere a obiettivi ambiziosi, trasformandoli anche in occasioni per reinventarsi. 

Al timone di questi racconti Cristina Rosso, giornalista e Ufficio Stampa nell’ambito digitale e per il terzo settore: “dalla mia esperienza professionale ho maturato l’idea di sviluppare un progetto editoriale che riconoscesse un valore tangibile a ostacoli e battute d’arresto, riconvertite poi in un volano per l’accesso a nuove sfide e opportunità: ho scelto quindi persone emblematiche che si sono offerte di condividere le proprie scelte, anche quando “sbagliate”, per restituire una preziosa testimonianza di quanto un’utopia possa essere solo un punto di vista”. La parte tecnica di mixing audio e montaggio è affidata a Giulio Pedretti.

Costruire e conquistarsi un ampio seguito di pubblico nel tempo, con debita preparazione e un lavoro costante, non è mai esente da sentieri accidentati: sezionare e ridurre un percorso ad alcuni semplici denominatori può aiutare a interpretare più lucidamente situazioni complesse, trasferendo empatia a chi si rivede in specifici episodi comuni. 

Perché dalle circostanze critiche possono nascere sempre buone idee, basta solo seminarle bene – e i volti noti protagonisti di questa stagione ne sono il degno esempio – .

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