Sta prendendo forma “supersalone”, l’evento Speciale 2021 del Salone del Mobile.Milano, in programma dal 5 al 10 settembre a Fiera Milano Rho, che, grazie al nuovo concept, a una curatela di eccezione e al fatto di essere la prima grande mostra del design a riaprire i battenti, promette di riaffermare la centralità di Milano e del Salone del
Mobile.
Per il “supersalone” nuovo format e, accanto al curatore Stefano Boeri, schierati cinque coprogettisti che oggi alla Triennale hanno tratteggiato lo spirito di quei giorni milanesi: Andrea Caputo, Maria Cristina Didero, Anniina Koivu, Lukas Wegwerth e Marco Ferrari ed Elisa Pasqual dello Studio Folder.
Lo sguardo si poserà così sull’abitare contemporaneo, la scenografia valorizzerà e farà fluire in armonia le novità a catalogo negli ultimi 18 mesi dalle aziende con i loro prodotti storici: il debutto della piattaforma digitale del Salone del Mobile.Milano permetterà di acquistarli al termine di una ricca e coinvolgente customer journey (una parte del cui ricavato contribuirà a una causa benefica).
Protagonista il design e non mancherà un suo alleato, anzi una parte integrante del made in Italy apprezzato da tutto il pianeta: il food.
Cambiano gli spazi, si rafforzano segnali. Dal primo punto di vista, ecco i lunghi setti paralleli, studiati per le specifiche categorie merceologiche: così le imprese potranno trasmettere le proprie identità e u prodotti su pareti verticali, questo usando, in alcuni casi, anche le superfici orizzontali, entrambe modulari, si è sottolineato.
Al visitatore la libertà di muoversi in un enorme archivio, nazionale e internazionale, della creatività, dell’eccellenza e del saper fare.
Ma risuona forte anche la voce dell’ambiente, espressa in ottica di circolarità e sostenibilità.
Difatti, tutti i materiali e le componenti dell’allestimento sono stati pensati per poter essere smontati e quindi riutilizzati.
Non solo: all’ingresso Porta Est della Fiera, grazie al progetto Forestami, verrà creata una zona di accoglienza verde con 200 alberi che, al termine dei sei giorni di evento, verranno messi a dimora nell’area metropolitana milanese. «L’allestimento in Fiera sarà contaminato e intervallato da aree e percorsi tematici immaginati dallo Studio Stefano Boeri Architetti e dai cinque co-progettisti – si è spiegato ancora – arene per talk di condivisione e approfondimento, lounge riservate agli incontri commerciali e di business delle aziende, aree dedicate ai giovani delle scuole di design e all’esposizione, a cura dell’Adi delle sedie premiate con il Compasso d’Oro, food court ideate e realizzate in collaborazione con Identità Golose – The International Chef Congress, aree social e relax».
Una nuova interpretazione dello spazio che induce a fermarsi, assaporare e riflettere. Triennale Milano sarà l’hub in città “supersalone”, con una proposta culturale che, oltre alle mostre dell’istituzione, presenterà una serie di progetti inediti.
Questo grazie allo slancio generoso delle aziende. Perché lo si è ribadito: è grazie allo sforzo corale di migliaia di produttori, operatori, rivenditori, tecnici, operai, addetti agli allestimenti, progettisti e appassionati, che la Fiera di Rho tornerà a essere il cuore del design internazionale. «Desidero ringraziare FederlegnoArredo e il Salone del Mobile.Milano per la fiducia accordatami e per il coraggio nel voler mantenere un appuntamento così importante» ha rimarcato l’architetto Stefano Boeri.
Ricordiamo che la filiera italiana del Legno-Arredo è composta da 71.500 imprese con oltre 307.000 addetti e secondo i consuntivi elaborati dal centro Studi di FederlegnoArredo ha chiuso il 2020 con un calo del – 9,1% rispetto al 2019: ha inciso negativamente sui fatturati più il mercato estero (-11,7%). È andata meglio di altri settori, ma resta una diminuzione non proprio lieve: ecco perché c’è voluto coraggio, insieme alla capacità di muoversi insieme.
La nuova piattaforma del Salone del Mobile.Milano, debutterà il 30 giugno e metterà l’utente al centro più che mai, sia prima sia dopo l’evento: un’esigenza, questa avvertita fin prima dell’era “phygital”.
Fonte Informazioneonline