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Dal 7 giugno 2021 al via l’iniziativa nell’ambito del programma “Nespresso per l’Italia”: in dono, a chi riporta le capsule nelle Boutique Nespresso, un 1kg di compost nato dal caffè esausto, e destinato alla coltivazione di una risaia per la donazione del riso a Banco Alimentare. Nel 2020 30.000 sacchetti di compost distribuiti per coinvolgere e sensibilizzare i consumatori.

 Per ogni capsula esausta Nespresso c’è un nuovo inizio e ogni consumatore può contribuire a garantire ad ognuna di loro una seconda vita. Per questo Nespresso, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente che si celebra il 5 giugno, rinnova nelle proprie Boutique l’iniziativa volta a sensibilizzare i propri clienti sull’impegno comune per la creazione di una tazzina di caffè ad impatto positivo. A partire dal 7 giugno, infatti, a chi consegnerà le capsule esauste nelle 57 Boutique dove è attivo il servizio di raccolta in tutta Italia, Nespresso donerà un sacchetto di compost, nato dal caffè esausto, da 1kg, simbolo del programma implementato dall’azienda per recuperare e riciclare le capsule in alluminio.

Parte integrante del programma “Nespresso per l’Italia”, attraverso il quale l’azienda leader nella produzione di caffè porzionato si impegna nella salvaguardia dell’ambiente, del patrimonio artistico, delle persone e di tutto ciò che rende unico il nostro Paese, l’iniziativa di distribuzione del compost vuole ribadire l’importanza della partecipazione attiva dei consumatori al riciclo delle capsule esauste di Nespresso e vede un impegno sempre maggiore da parte dell’azienda.

Quest’anno saranno infatti 45.000 i sacchetti di compost che, fino a esaurimento scorte, verranno consegnati a chi riporterà le capsule esauste nelle Boutique con servizio recycling attivo, il 50% in più rispetto allo scorso anno e con un obiettivo quindi di maggior coinvolgimento e sensibilizzazione sul tema.

Ma quali sono state le province che si sono dimostrate più virtuose nel 2020 ricevendo più sacchetti di compost, riportando le capsule in Boutique? Al primo posto Parma, che lo scorso anno, durante la seconda edizione della campagna, ha dimostrato la maggior frequenza di compost distribuito ai consumatori in città, segnando quindi il punteggio più alto. Sul podio anche le province di Forlì-Cesena e Palermo, rispettivamente al secondo e terzo posto. Ecco la classica completa delle province più attive:

1.      Parma

2.      Forlì-Cesena

3.      Palermo

4.      Roma

5.      Padova

6.      Napoli

7.      Genova

8.      Modena

9.      Trieste

10.   Torino

Riciclare una capsula Nespresso significa fare in modo che un chicco di caffè possa trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha più bisogno. Grazie al programma “Da Chicco a Chicco”, infatti, le capsule esauste di caffè si trasformano in nuove risorse, attraverso un progetto di Economia Circolare che consente al caffè esausto di diventare appunto compost utilizzato per la coltivazione in una risaia in Italia in provincia di Novara.

Il riso prodotto, poi, viene riacquistato da Nespresso e successivamente donato a Banco Alimentare della Lombardia e Banco Alimentare del Lazio. Un circolo virtuoso che vede protagonisti i consumatori che, riconsegnando le proprie capsule esauste nei 128 punti di raccolta in 73 città italiane, possono partecipare attivamente al progetto da 10 anni. Per il riciclo delle casule, Nespresso fornisce sia nei propri punti vendita che attraverso gli ordini provenienti dal sito nespresso.com una recycling bag in omaggio, un utile sacchetto all’interno della quale è possibile conservare fino a 200 capsule usate, da riportare poi in Boutique o presso le isole ecologiche distribuite su tutto il territorio nazionale.

Il progetto “Da Chicco a Chicco”, avviato grazie a una convenzione con CiAl (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori), consente alle capsule esauste, una volta raccolte, di essere trattate con un sistema che permette di separare i residui di caffè e l’alluminio. L’alluminio, riciclabile al 100%, viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette, coltellini. Il caffè, invece, viene trasformato in compost e utilizzato in una risaia: da qui il riso prodotto, riacquistato da Nespresso, raggiunge Banco Alimentare della Lombardia – a cui finora sono stati donati oltre 3.400.000 piatti di riso – e Banco Alimentare del Lazio, a cui solo l’anno scorso sono stati offerti oltre 220.000 piatti di riso.

«Attraverso questa iniziativa vogliamo da un lato premiare chi già partecipa al nostro programma di economia circolare per il recupero delle capsule esauste e dall’altro continuare a sensibilizzare i nostri consumatori sull’importanza del riciclo delle capsule, non solo per tutelare l’ambiente, ma anche per il valore sociale che il progetto “Da Chicco a Chicco” rappresenta – afferma Chiara Murano, Sustainability & Safety Health Environmental Manager di Nespresso Italiana – Ci impegniamo concretamente per garantire una gestione responsabile della capsula del caffè, dalla scelta del materiale al suo riutilizzo, perché crediamo fortemente nell’importanza della salvaguardia del patrimonio ambientale e del supporto alla comunità nella quale operiamo, a cui è dedicato il nostro programma “Nespresso per l’Italia” e le iniziative che ne fanno parte come questa».

“Da Chicco a Chicco”, infatti, è parte del più ampio impegno dell’azienda per il territorio nel quale opera e del quale è parte integrante e si inserisce all’interno del programma “Nespresso per l’Italia” che vede l’azienda impegnata in prima linea in diverse iniziative a sostegno del patrimonio artistico e ambientale italiano e delle persone, tra cui le collaborazioni con Legambiente per la creazione di nuove aree verdi in Italia e FAI – Fondo Ambiente Italiano.

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