Si è tenuto lo scorso 9 giugno il webinar “La sostenibilità dell’imballaggio alimentare” organizzato da Formalimenti, piattaforma di e-learning specializzata nella formazione continua e professionale per il settore alimentare. L’evento è stato realizzato con il supporto di Contital e Roboplast.
“Siamo molto soddisfatte dal riscontro avuto dai partecipanti in questa giornata – affermano Elena Consonni e Francesca De Vecchi, cofondatrici di Formalimenti –. La presenza di rappresentanti di numerose aziende ha dimostrato come il tema interessi trasversalmente tutte le categorie: dal fresco, al freddo, passando per i diversi reparti della drogheria alimentare. Presenti anche operatori della grande distribuzione e della ristorazione collettiva, oltre che produttori di imballaggi. L’alto numero di domande poste ai relatori testimonia come non si tratti di un interesse superficiale, di facciata, ma che tutta la filiera stia davvero cercando soluzioni che garantiscano le stesse performance in termini di protezione dell’alimento, con il minor impatto possibile sull’ambiente”.
Proprio su questo tema si è concentrato l’intervento della professoressa Sara Limbo – Associate Professor Food Packaging – Università degli Studi di Milano. Un packaging è sostenibile quando combina il processo di produzione del materiale e le sue caratteristiche funzionali con l’alimento, in modo da garantire quelle che sono le principali funzioni dell’imballaggio, cioè conservare e proteggere, con un’attenzione particolare alla diminuzione del food waste. Una valutazione complessa per le aziende, che però hanno a disposizione uno strumento come il LCA – Life Cycle Assessment – che permette di quantificare gli effetti diretti e indiretti sull’ambiente di un packaging alimentare; un metodo oggettivo che deve entrare a far parte dell’approccio delle aziende al tema della sostenibilità.
Ciro Sinagra – Senior Advisor Manager R&D – Gruppo Laminazione Sottile (Contital) ha approfondito il tema dei packaging in alluminio. “La produzione di alluminio proveniente da riciclo – ha spiegato – richiede il 95% in meno di energia rispetto a quella di materiale vergine. Recuperare e riciclare alluminio conviene anche perché l’alluminio è riciclabile all’infinito. L’alluminio è impiegato in diversi tipi di imballo rigido, semirigido e flessibile. Per quanto ci riguarda abbiamo lanciato recentemente delle vaschette per il delivery adatte alle cottura in forno tradizionale e microonde, con un’alta percentuale di alluminio riciclato, oltre che piatti usa e getta in materiale da riciclo, che possono essere usati anche per il congelamento e la cottura in forno”.
Monica Cappello, Business Development di Roboplast ha spiegato come, per i packaging in PET, la filiera del recupero e riciclo sia tra le meglio strutturate in ambito plastica e ha presentato le nuove soluzioni di imballaggio che utilizzano il PET da riciclo (rPET). Questi prodotti sono quindi riciclati e facilmente riciclabili, in quanto monomateriali. Queste soluzioni trovano impiego sia in imballi indicati per il confezionamento in atmosfera modificata, sia in prodotti destinati a confezionare alimenti che subiscono trattamenti termici (pastorizzazione, sterilizzazione, uso in microonde).
La giornata si è conclusa con un approfondimento delle norme che riguardano la sostenibilità di materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA), tenuto dagli avvocati Lorenza Andreis e Antonio Fiumara dello studio Andreis e Associati. Sono stati affrontati il Regolamento CE 282/2008, che riguarda i MOCA di plastica riciclata e le ricadute sulle norme comunitarie che sta avendo la strategia europea del Green Deal. La discussione si è concentrata sulla Direttiva SUP, di prossima applicazione e sugli obblighi in materia di etichettatura ambientale.