3 suggerimenti per scegliere un cioccolato buono e sostenibile.
Cibo degli dei è solo uno dei modi per definire uno degli alimenti più amati in tutto il mondo: il cioccolato. Tante le varietà disponibili e i brand sul mercato. Come scegliere, dunque, un cioccolato buono per qualità, per le persone e per l’ambiente?
In occasione della Giornata Mondiale del Cioccolato (07 luglio), Ritter Sport – noto brand degli inconfondibili e coloratissimi quadrati di cioccolato presente in oltre 100 Paesi nel mondo e appartenente all’azienda familiare tedesca Alfred Ritter GmbH & Co. KG – ha scelto di condividere 3 semplici suggerimenti per orientarsi più facilmente nel mercato e conoscere come si ottiene un cioccolato buono… per il palato ma non solo. Infatti, la ricerca di qualità e sostenibilità, in tutte le sue sfaccettature, fa parte del DNA aziendale:da sempre Ritter Sport è consapevole che “cioccolato” e “responsabilità” debbano coesistere e spinta dalla volontà di agire in armonia con l’uomo e la natura, si impegna costantemente per fare la cosa giusta operando per la tutela delle risorse naturali, promuovendo condizioni di sostenibilità sociale e ambientale e approvvigionando le materie prime in modo responsabile.
Come si ottiene un cioccolato davvero buono?
Semplice! Selezionando e usando i migliori ingredienti disponibili, partendo dal cacao (elemento primario) fino ad arrivare ad ogni componente della tavoletta che deve essere naturale, ovvero senza materie prime geneticamente modificate o aromi artificiali.
Ritter Sport, ad esempio, seleziona con molta cura e attenzione tutte le materie prime che compongono le barrette di cioccolato e che devono essere di altissima qualità. Ritter Sport, infatti, abbraccia la filosofia della purezza degli ingredienti e dell’essenzialità delle ricette, senza mettere da parte quell’estro creativo che ha portato il marchio a sperimentare inediti e golosi accostamenti di sapori e consistenze. Ne è un esempio una delle citazioni celebri del suo fondatore Alfred Ritter nel 1912: “Il segreto del cioccolato inizia dalla ricetta. Chiunque sappia cucinare può confermarlo: non si otterranno i migliori risultati fino a quando non si useranno i migliori ingredienti”.
Cosa si intende per cioccolato sostenibile?
Quando si parla di cioccolato sostenibile si prendono in considerazione diversi fattori:
- la materia prima con cui è realizzato, che deve essere di massima qualità;
- il tipo di coltura con cui viene coltivato, che deve essere il più possibile sostenibile;
- le condizioni dei lavoratori che si adoperano per raccoglierlo e produrlo, che devono essere socialmente accettabili.
Per seguire queste linee guida, dal 2018 Ritter Sport approvvigiona esclusivamente cacao 100% certificato sostenibile per l’intera gamma di prodotti (certificazioni UTZ / Rainforest Alliance e Fairtrade). Per l’azienda tedesca l’approvvigionamento delle materie prime, ossia il primo fondamentale passo nel processo di produzione, non può che essere responsabile, sostenibile e trasparente: ciò significa sapere esattamente come, dove e da chi viene coltivato il cacao approvvigionato. È per questo che Ritter Sport sta stabilendo partnership con agricoltori e organizzazioni di produzione nelle principali regioni in crescita dell’Africa occidentale, del Centro e Sud America, promuovendo un’agricoltura sostenibile di cacao attraverso programmi specifici locali. Il cacao di cui l’azienda si approvvigiona proviene, per oltre il 64%, da partnership stipulate con piccoli produttori locali in Ghana, Costa d’Avorio, Nigeria, Perù e Nicaragua, percentuale che mira a diventare il 100% entro il 2025. Ma la coltivazione del cacao è anche diretta: Ritter Sport nel 2012 ha dato il via a El Cacao, la piantagione di cacao nel Nicaragua orientale di sua proprietà che, entro sei anni, coprirà circa il 25% della massa di cacao totale necessaria per Ritter Sport.
Perché scegliere un cioccolato sostenibile?
Un cioccolato sostenibile è buono sia per le persone che per l’ambiente. Quando si sceglie una tavoletta di cioccolato, lo si deve fare in modo consapevole, informandosi prima di tutto sulla sua produzione e chiedendo maggiore trasparenza ai brand. I principali elementi che possono aiutare nella selezione sono: la provenienza del cacao, con certificazioni (es. FairTrade) che attestino un equo compenso degli agricoltori indipendentemente dalle oscillazioni dei prezzi di mercato, un giusto trattamento dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente.
In quest’ottica, la famiglia Ritter investe da decenni in iniziative e misure volte a migliorare la sostenibilità delle proprie attività sia in Germania sia presso i Paesi di approvvigionamento, attraverso il sostegno a programmi di cooperazione internazionale, accordi di partnership con cooperative di piccoli produttori locali aderenti e certificate da Rainforest Alliance e FairTrade e l’adesione volontaria a standard di gestione ambientale sostenibile particolarmente rigorosi come lo ZNU.
Diversi sono i progetti nati con questo obiettivo, tra i principali:
- Cacao-Nica che da oltre 30 anni prevede il sostegno degli agricoltori del Nicaragua che praticano un’agricoltura sostenibile;
- El Cacao, attraverso cui si stanno definendo nuovi standard sociali ed ecologici nella coltivazione di cacao grazie a un programma di agricoltura sostenibile inserito in un ampio sistema agroforestale che si impegna nella protezione della biodiversità del verde portando ampi benefici sociali per i circa 400 dipendenti coinvolti, che godono di un salario superiore alla media locale, servizi di assistenza e prevenzione sanitaria e accesso a corsi di qualificazione e specializzazione professionale.
Ma non finisce qui, la protezione della biodiversità si affianca alla tutela dell’ambiente, che per Ritter Sport significa impegnarsi costantemente a favore degli efficientamenti energetici e nella riduzione e compensazione della CO2 emessa. Nel 2019 Ritter Sport ha già raggiunto la neutralità climatica a livello produttivo e l’anno seguente ha effettuato uno step ulteriore raggiungendola a livello aziendale. Il prossimo ambizioso obiettivo è raggiungere la neutralità climatica a livello di intera filiera entro il 2025.
Attenzione all’ambiente, infine, significa anche produrre packaging riciclabili e sempre più sostenibili.
Insomma, per ottenere del cioccolato davvero buono non basta il saper fare ma occorre anche fare le cose per bene, rispettando le persone e la natura.