L’Azienda per il Turismo Rovereto e Vallagarina e Slow Food Valle dell’Adige hanno lanciato 5 esperienze estive a tema “Gusta il ritmo della terra” per scoprire l’enogastronomia del basso Trentino.
Una collaborazione che nasce per valorizzare le vocazioni distintive di Rovereto e delle valli vicine creando delle occasioni per il turista di vivere in modo autentico il proprio soggiorno.
Queste esperienze fanno parte del più ampio progetto “In Vallagarina, lasciati ispirare” un ciclo di appuntamenti sul territorio dedicati ai 5 sensi tra passeggiate diurne e in notturna, laboratori sull’olfatto e i suoni della natura e lezioni di yoga in quota.
“L’iniziativa promossa in sinergia con Visitrovereto – spiega Tommaso Martini, fiduciario Slow Food – ha permesso alla nostra associazione di sviluppare un progetto che rientra a pieno nella filosofia del turismo slow. Al centro delle esperienze abbiamo infatti posto la conoscenza diretta del produttore e il suo ruolo fondamentale per preservare la biodiversità e il paesaggio”.
Le cinque esperienze rispondono anche alle esigenze del turista in questi mesi di ripresa post-covid. Si tratta infatti di incontri riservati ad un numero limitato di persone, all’aria aperta e lontani delle tradizionali mete del turismo di massa. Una sinergia tra il mondo del turismo e quello di Slow Food fondamentale in una situazione nella quale il turismo del futuro deve essere ripensato su nuovi modelli e valori. Per Slow Food il turismo deve mettere al centro le persone con le loro storie di resistenza, soprattutto nelle realtà montane. Proprio nelle Terre Alte il legame tra l’agricoltura e l’allevamento si salda in modo indissolubile al turismo, trovando un punto di incontro nel paesaggio. Spesso infatti ci si dimentica che il paesaggio, asset così importante per una destinazione turistica, è storicamente il frutto dell’azione dell’uomo sull’ambiente, una lenta modellazione che si è stratificata nel corso dei secoli. Il turismo del futuro deve partire da questa consapevolezza e valorizzare quindi chi protegge il paesaggio. Agricoltori e allevatori non sono quindi semplici comparse folkloristiche ad uso e consumo di un turismo mordi e fuggi nelle valli alpine ma, al contrario, sono i custodi del valore più importante di una destinazione e come tali vanno coinvolti, sostenuti e giustamente valorizzati. Dal loro lavoro derivano poi prodotti buoni, puliti, giusti e sani che sono l’elemento distintivo di un territorio e che i ristoratori devono saper trasformare e raccontare al turista.
Primo appuntamento domenica 11 luglio alla Sega di Ala. Giampaolo Gaiarin, esperto conoscitore del mondo dei formaggi trentini e non solo, condurrà gli appassionati nel mondo della caseificazione di malga con laboratori e degustazioni sensoriali. L’assaggio sarà accompagnato dall’Enantio, conosciuto anche come Lambrusco a foglia frastagliata, vitigno autoctono della Bassa Vallagarina.
La domenica successiva, 18 luglio, protagonista la Val di Gresta con i suoi campi e il laboratorio di trasformazione ortaggi dell’Azienda Agricola Ivo Gelmini, occasione per conoscere meglio i terrazzamenti entrati a far parte del Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici e le buone pratiche di produzione biologiche che da decenni caratterizzano le colture in questa valle.
A settembre gli appuntamenti proseguiranno in Vallagarina. Domenica 5 settembre visita all’Azienda Sylvatica a Torano di Pedersano in cui si parlerà di miele, erbe aromatiche e spontanee concludendo con un picnic nei prati, godendo di un bellissimo panorama sulla città di Rovereto.
Domenica 12 settembre una cena completamente dedicata alla vocazione vitivinicola del territorio, in occasione dell’evento di Isera “La vigna eccellente” alla sua ventesima edizione. A Marano di Isera, sotto le pergole di Campiano, si celebrerà il Marzemino, dopo una visita alla cantina storica De Tarczal.
Ultimo appuntamento il 10 ottobre a Terragnolo con una giornata dedicata al grano saraceno, prodotto identitario della Valle da poco riconosciuto come Presidio Slow Food. L’associazione Terragnolo Che Conta e la Pro Loco di Zoreri hanno organizzato un percorso alla scoperta dei terrazzamenti e dei campi coltivati a grano saraceno, un laboratorio per imparare a cucinare il tradizionale “fanzelto” e un pranzo per gustare il saraceno in ogni sua forma.
Ogni esperienza sarà accompagnata da un abbinamento vini studiato da Slow Food per sottolineare la ricchezza e la biodiversità del mondo del vino in Vallagarina e la storicità di vitigni e pratiche agricole nelle valli laterali.
“Una collaborazione, quella con Slow Food – conclude il Presidente di APT Giulio Prosser – che arricchisce la nostra offerta enogastronomica. Un calendario di qualità che può coinvolgere anche il turismo di prossimità e permettere ai residenti della zona di conoscere meglio la propria realtà e le eccellenze enogastronomiche che vengono prodotte, su tutto il territorio della Vallagarina, dalla Lessinia alla Val di Gresta, dalla Destra Adige alle Valli del Leno“.