Si è svolto ieri a Lonato del Garda
Come sono cambiati i mercati e su quali trend di consumo e acquisto dobbiamo aspettarci? Quali i meccanismi di neuromarketing & posizionamento occorre tenere ben presenti per aumentare le performance di un vino e di una cantina, per coinvolgere emotivamente i clienti, rassicurarli e farli affezionare al brand? Su questi temi si è focalizzato l’Italian Taste Summit svolto ieri nella splendida cornice del Castello di Lonato del Garda, coordinato da Emanuele Bottiroli e che ha visto la partecipazione del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, di Vincenzo Russo, docente dello IULM di Milano e decano del Neuromarketing applicato al mondo del vino, di Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento turismo del vino della Lombardia, e di Daniele Cavicchioli, Docente di Economia agroalimentare all’Università di Milano.
Dopo l’introduzione della padrona di casa, Joanna Miro, che ha sottolineato la necessità per le aziende di superare l’euforia da storytelling per avviare un percorso che sia anche rassicurante e ancor più necessario in questa fase post Covid, Ettore Prandini ha puntato il dito sul sistema imprese da svecchiare. “La Pandemia insegna che in futuro cambiamenti saranno inevitabili, così come ha già cambiato abitudini di consumo e di acquisto. Serve un sistema che faccia rete, che dia le stesse opportunità a tutti per poi lasciare l’interpretazione alla singola azienda. Tenendo presente che per fare bene marketing occorre conoscere bene i mercati”, dice il presidente Coldiretti che sottolinea come fondamentale per il comparto agroalimentare italiano sia lo svecchiamento di logistica e infrastrutture, riducendo costi e tempi dello spostamento merci. Lavorando su logistiche sostenibili e capaci di assolvere quelle che sono le esigenze imposte dall’e-commerce. “Per vendere in futuro servirà un sempre migliore racconto dell’unicità dei vitigni italiani”, prosegue Prandini, “così com’è fondamentale rilanciare la ricerca: solo se si investe sulla ricerca possiamo sperare di creare i presupposti per generare valore nel medio e lungo termine”.
“L’uomo è una macchina emotiva che pensa”, ha spiegato l’espero di neuromarketing Vincenzo Russo, “ecco perchè è necessario per le aziende creare occasioni di emozione e di polisensorialità. Le neuroscienze capiscono sempre meglio i meccanismi con cui l’uomo funziona ed è importante tenerne conto se si vuole essere un passo avanti”. Ancora troppo spesso, secondo Russo, le realtà vitivinicole non investono nel creare situazioni che emozionano i clienti – con musica, luci e una comunicazione visiva adeguata – e non puntano sui target in crescita come le giovani donne o su quelli che diventeranno i prossimi consumatori, come i Millennials. Anche lo storytelling del vino va rivisto. “Deve andare oltre il racconto e diventare capacità di interazione, creare una relazione”, dice Russo, “comunicare con i mezzi digitali e con i social è diventato facile non basta, occore recuperare i valori essenziali e creare emozioni”.
Per Carlo Pietrasanta, apripista dell’enoturismo in Italia, “il racconto del vino deve evolversi sfruttando l”effetto Greta’ per avvicinare giovani e giovanissimi e deve ascoltare le indicazioni delle neuroscienze per creare situazioni che emozionino”. Fondamentale per Pietrasanta è anche accelerare l’adozione da parte di tutte le Regioni della legge sull’enoturismo (a cui finora si sono adeguate solo in sette) e sfruttare la promozione che può derivare da eventi straordinari come le prossime Olimpiadi Milano-Cortina: “un’occasione unica per comunicare e far conoscere il territorio. E’ un lavoro che va avviato subito e facendo squadra”.
Daniele Cavicchioli ha sottolineato come un’esperienza positiva e coinvolgente nelle cantine aumenti la percezione della qualità del vino, la fidelizzazione e la ripetizione dell’acquisto, anche a distanza. In questo contesto, i risultati di un’indagine tra gli enoturisti partecipanti a Cantine Aperte indicano nelle informazioni ricevute sui vini e nell’abbinamento cibo-vino gli elementi chiave per una piena soddisfazione dei clienti. “Anche se concepita per eventi di massa, un’indagine standardizzata di customer satisfaction è elemento essenziale per il rilancio delle piccole-medie imprese vitivinicole italiane, anche nella dimensione dell’export”.
La splendida serata nella speciale cornice del Castello di Lonato del Garda è stata anche occasione per consegnare il Premio Nobili Terrae alla cantina Ronco Margherita.