Una pelle naturale ottenuta dagli scarti delle mele dell’Alto Adige e utilizzata per l’abbigliamento sportivo invernale apre gli occhi del settore sulle potenzialità dell’economia circolare in un’ottica di valorizzazione del legame tra distretto produttivo, creatività femminile, ricerca e innovazione.
Il Premio Bragantini 2021 è stato assegnato a Helga Lazzarino, fondatrice di One More, azienda altoatesina di Egna nata nel 2018, che propone capi di abbigliamento per lo sci e l’outdoor. Il brand ha un carattere innovativo perché unisce funzionalità e design ad una attenta ricerca di materiali insoliti e standard tecnici avanzati. One More non usa pellicce o piume per le imbottiture ma materiale high tech derivato dal riciclo delle bottiglie di plastica o da fibre e filati innovativi come Econyl, un filo di nylon rigenerato che ha le stesse peculiarità di quello vergine ma che può essere ricreato e rimodellato all’infinito.
Ed è da questa ricerca costante di materiali innovativi per l’abbigliamento sportivo che arriva il connubio con la pelle di mela. Appleskin è una similpelle derivata dagli scarti industriali delle mele provenienti dall’Alto Adige. Ha caratteristiche qualitative uniche ed è la similpelle più naturale che esista oggi sul mercato.
One More di Helga Lazzarino è la prima azienda al mondo che ha scelto di utilizzare Appleskin nell’ambito dell’abbigliamento sportivo.
“Sono orgogliosa di questo premio – dichiara Helga Lazzarino – perché dà visibilità ad una innovazione che mette in evidenza il valore dell’economia circolare, della ricerca, della creatività e l’importanza del legame con il mio territorio, le Dolomiti, da cui sempre prendo ispirazione per innovare salvaguardando l’ambiente. La pelle di mela è un brevetto Frumat, un’azienda di Bolzano pluripremiata per Appleskin. Frumat da anni sperimenta le potenzialità d’uso del frutto che caratterizza l’Alto Adige nel mondo”.
Il Premio Danila Bragantini, giunto alla sua terza edizione, è stato consegnato a Bari, in occasione dei Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana da Giovanna Bragantini, cugina della compianta imprenditrice veneta.
“L’innovazione al femminile, promossa dal Premio Danila Bragantini, mostra importanti segnali di vitalità e merita attenzione – sottolinea Alessandra Ravaioli, Presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta –. Abbiamo ricevuto quest’anno ben 16 candidature che sono state votate da tutte le socie e che potete trovare, una per una, nelle pagine Facebook, Linkedin e Instagram dell’Associazione. Sono proposte che spaziano su quattro aree tematiche fondamentali per il settore: l’innovazione di prodotto, fresco e trasformato; l’innovazione di packaging; l’importanza dell’economia circolare; il legame tra produzione, turismo e la comunicazione. Sono quattro temi chiave che, con il Premio Bragantini, abbiamo voluto mettere in evidenza e su cui bisogna lavorare per dare valore all’ortofrutta italiana”, conclude Ravaioli.