Biodiversità, formazione alla degustazione e visite ai luoghi di produzione al centro delle iniziative che verranno presentate alla prima grande fiera internazionale italiana a ripartire in presenza, a Parma dal 31 agosto al 3 settembre
Padiglione 2, stand B014: è questo il “palco” su cui il Consorzio del Parmigiano Reggiano parteciperà a Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione, prima grande fiera internazionale italiana a ripartire in presenza a Parma dal 31 agosto al 3 settembre. Per questa ventesima edizione dell’evento assurto a punto di riferimento per il food and beverage italiano sono attese quasi 2000 aziende (di cui 500 alla loro prima partecipazione) che presenteranno i loro prodotti a una platea di circa 40.000 operatori internazionali.
Il Parmigiano Reggiano è la DOP che più di tutte ha saputo dimostrare di aver superato l’emergenza economica causata dalla pandemia di Covid. Un comparto che non si è mai fermato e che ha raggiunto i 2,35 miliardi di euro al consumo con una quota export che rappresenta ormai il 44% della produzione totale.
Cibus rappresenta una vetrina importante per la DOP che diventa pertanto sempre più internazionale, con investimenti all’estero che sfiorano i 10 milioni di euro e con importanti novità che segnano un cambio di passo nella promozione internazionale. Il Consorzio, proprio nei giorni scorsi, ha lanciato la sua prima campagna televisiva in Germania e i primi giorni di settembre sarà lanciato il nuovo spot anche in Francia, così come ci saranno importanti investimenti in advertising negli Stati Uniti che rappresentano uno dei principali mercati per il Parmigiano Reggiano.
A Cibus, Il focus sarà su uno dei temi caldi al centro dei dibattiti internazionali sull’enogastronomia: la biodiversità. Un valore da difendere strenuamente, di cui il Parmigiano Reggiano rappresenta perfettamente il testimonial di un’avanguardia ecologica che affonda le proprie radici nel solido e millenario rapporto tra esseri umani, animali e ambiente. Tra le iniziative che verranno presentate, il progetto “Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio” prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura con l’obiettivo di sostenere il valore aggiunto del formaggio prodotto in montagna, offrire ai consumatori ulteriori garanzie legate, oltre all’origine, anche alla qualità del formaggio, e dare maggiore sostenibilità allo sviluppo di questo ecosistema. Il Parmigiano Reggiano è infatti il più importante prodotto DOP ottenuto in montagna: nel 2020 oltre il 20% della produzione totale della DOP, circa 826.000 forme, è avvenuta negli 89 caseifici di montagna, e oltre 1.100 allevatori ogni anno producono 4 milioni di quintali di latte. Un’attività preziosissima dal punto di vista sociale per mantenere attiva la dorsale appenninica tra Bologna e Parma grazie al lavoro nelle foraggere e in caseificio.
Il Consorzio esporrà inoltre il progetto Parmelier, il corso di degustazione aperto a tutti (chef, consumatori e operatori del settore) per conoscere meglio il formaggio DOP più amato dagli italiani. Un progetto di divulgazione e formazione che permetterà ai partecipanti di scoprire le unicità del prodotto e, soprattutto, di conoscere meglio, gustare e apprezzare il Parmigiano Reggiano. Il corso, che partirà in autunno, prevede un ciclo di lezioni in presenza che includeranno momenti di degustazione e lezioni di analisi sensoriale dedicate agli aspetti di assaggio. I primi eventi in calendario si terranno a Milano, Roma, Bologna e Torino.
Infine, dopo il successo dell’edizione 2020, sabato 11 e domenica 12 settembre torna Caseifici Aperti, l’appuntamento che offre a tutti (da foodies e appassionati a curiosi di tutte le età) la possibilità di immergersi nella produzione del Parmigiano Reggiano DOP. Visite guidate ai caseifici e ai magazzini di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni che, uniti alla passione dei casari, offrono la possibilità di vivere un’esperienza unica: un viaggio alla scoperta della zona d’origine del prodotto e delle sue terre ricche di storia, arte e cultura. Assistere alla nascita della forma, passeggiare nei suggestivi magazzini di stagionatura, acquistare il formaggio direttamente dalle mani di chi lo crea: tutte esperienze uniche che il visitatore può vivere in un autentico viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale, rimasto pressoché immutato da oltre nove secoli.
Per le due giornate dell’edizione 2021 è in cantiere anche a una grande novità: un festival, nell’area del Campovolo di Reggio Emilia dalle ore 15.00. Il format vuole amplificare l’esperienza dei caseifici aperti creando, nel cuore della città, un “villaggio del Parmigiano Reggiano” animato con quanto di meglio il territorio possa offrire per celebrare il buon vivere e la comunità. Per un intero weekend, dunque, il Parmigiano Reggiano si accompagnerà a performance artistiche, animazioni per i più piccoli, musica, sport e tanto altro ancora in un programma pensato per tutti. Un festival che vuole essere anche un’occasione speciale per tornare a divertirsi insieme in completa sicurezza e con una grande attenzione alla sostenibilità ambientale.