Andriani conferma il proprio impegno nell’innovazione anche nel settore della didattica, sviluppando nello spazio Educational percorsi sull’alimentazione sostenibile per le scuole di tutto il territorio nazionale.
La magia dei legumi è il percorso di educazione alimentare dedicato ai giovanissimi e promosso da Andriani S.p.A. Società Benefit, l’azienda di Gravina in Puglia che proprio grazie alla capacità di innovare il mercato ha raggiunto gli apici nel settore dell’innovation food.
L’azienda, attraverso il progetto Andriani Educational, si è posta l’obiettivo di favorire scelte alimentari sane e sostenibili tra i giovanissimi, in coerenza con il proprio ruolo di promotore di una cultura della tutela del benessere per le persone, l’ambiente e la società.
Andriani Educational, con La magia dei legumi, anche nel lungo periodo di distacco forzato dalla scuola non ha lasciati soli gli alunni che hanno potuto seguire e partecipare a diverse iniziative digitali.
Nei primi due anni di esperienze, il progetto ha coinvolto 670 bambini delle scuole primarie in diverse località della Puglia.
In quest’ultimo anno, grazie anche alla collaborazione con Rete Dialogues per l’educazione alla cittadinanza globale, il percorso educativo si è perfezionato a livello digitale ed è andato espandendosi a livello nazionale, riuscendo a garantire, attraverso la rete, l’appoggio costante di tutor ed esperti e lo scambio fra insegnanti, oltre al supporto di un kit didattico a disposizione di tutti i partecipanti.
Al termine del primo anno di sperimentazione del nuovo format, fondato sui laboratori e la ricerca/azione, i docenti hanno registratoall’unanimità un elevato livello di interesse e partecipazione da parte delle classi, che ha favorito, fra le altre cose, l’inclusione di studenti con problemi di apprendimento.
Il nuovo assetto, dunque, ha raccolto ampio consenso da parte di insegnanti e studenti, che sempre in maggior numero esprimono il desiderio e la volontà di impegnarsi attivamente per un futuro più sostenibile. Il tema della sostenibilità, del resto, è entrato a pieno titolo nei programmi scolastici, anche attraverso le nuove linee guida sull’educazione civica, e gli insegnanti si dichiarano motivati a rinnovare la loro didattica per sviluppare percorsi che lo approfondiscano.
La scuola, quindi, si conferma terreno fertile per coltivare la sostenibilità e promuovere processi di consapevolezza e cambiamento.
I dati raccolti raccontano di un 95,5 % degli insegnanti, che dichiara quanto il percorso effettuato abbia stimolato gli allievi a cambiare il loro comportamento a casa, a scuola e nella vita di ogni giorno. In particolare sono stati registrati un maggiore consumo di legumi in mensa e a casa, l’interesse per la cucina e il dialogo nato in famiglia rispetto al cibo di qualità, il commercio di quanto prodotto negli orti scolastici per beneficenza, la lettura delle etichette, l’attenzione verso le merende e la sostenibilità del cibo nel suo insieme.
Oltre le mura scolastiche, il coinvolgimento delle famiglie è avvenuto nell’81,8% dei casi, stimolando gli allievi a svolgere alcune attività del progetto fra le mura domestiche, in particolare la preparazione di ricette, la coltivazione di piantine, la consultazione del libro “La magia dei legumi” con i famigliari. Il 100% dei docenti ritiene che la condivisione all’esterno di alcune tappe del percorso, attraverso strumenti di narrazione, sia fondamentale e il 70% vede nei prodotti multimediali come filmati e video gli strumenti di comunicazione privilegiati.
Anche ai partecipanti più giovani è stato chiesto di raccontare la loro percezione del progetto, con esiti davvero sorprendenti: Ii 97,2% ritiene infatti che apprendere attraverso esperienze concrete sia facile e piacevole e di aver percepito, nel 74,4% dei casi, un cambiamento delle proprie abitudini. Cucinare a casa (50,7%) e seminare (48,4%) sono le attività che si vorrebbero approfondire, seguite dall’illustrare (38,1%) a pari merito con il coltivare, leggere (34,4%) e raccontare (29,3%).
Bambine e bambini sembrano inoltre assumersi spontaneamente il ruolo di ambasciatori presso i loro coetanei, spinti dal desiderio di condividere un approccio più consapevole all’alimentazione e alla difesa dell’ambiente e delle sue preziose risorse, in particolare l’acqua.
Spazio ai più giovani, dunque, che sono il futuro nostro e del nostro pianeta.