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Ven. Nov 15th, 2024

Comprendere e individuare le aree della sostenibilità nelle quali il settore dei salumi può offrire il contributo più significativo, coerentemente con quanto espresso dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Questo l’intento principale del più recente operato dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) il cui risultato è stato presentato durante la prima delle due giornate del “Salone della CSR e dell’innovazione sociale 2021”, evento che da nove anni a questa parte costituisce un vero e proprio punto di riferimento in Italia a proposito di sostenibilità, con particolare riguardo al tema della responsabilità sociale.

Ad intervenire per IVSI il Presidente Francesco Pizzagalli il quale ha posto l’accento sulle evidenze emerse dallo studio realizzato dall’Istituto con il supporto della società Nativa, specializzata proprio nell’implementazione di strategie di sostenibilità con le aziende (nonché prima Società Benefit in Europa e la prima Certified B Corporation® in Italia). Grazie a questa iniziativa è stato quindi possibile individuare 5 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al raggiungimento dei quali i produttori di salumi possono contribuire in modo rilevante. Nello specifico,gli SDG’s numero 7 (Energia accessibile e pulita), 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), 9 (Innovazione e infrastrutture), 12 (Consumo e Produzione Responsabile) e 13 (Azioni per il Clima) sono risultati essere i Goal maggiormente connessi all’industria dei salumi e sui quali concentrare, di conseguenza, gli sforzi più consistenti.

Le aziende sono state dunque guidate dagli esperti di Nativa nell’individuazione delle azioni interne ed esterne già in uso o da mettere in campo – espresse in termini percentuali – per migliorare il proprio profilo di sostenibilità in relazione agli SDG’s individuati. Dall’analisi è emerso che attualmente le aziende del settore sono maggiormente attive sul Goal numero 8 (34%), subito seguito dal Goal 12 (26,4%) e dal 9 (24,2%). Ancora ampi margini di miglioramento per quanto concerne il Goal 7, sul quale le aziende partecipanti allo studio riconoscono di offrire al momento un contributo pari al 15%.

Il lavoro, presentato nella cornice digitale del Salone della CSR, costituisce dunque un percorso fondamentale del settore verso il futuro, come sottolineato dal Dott. Pizzagalli che, rimarcando il ruolo di IVSI nello sviluppo sostenibile del settore, afferma: “Tale analisi, resa possibile grazie ad un sondaggio con le aziende, è il frutto di un percorso di ampio respiro e intenti, iniziato da IVSI con la redazione del Manifesto dei Valori dell’Istituto. Questo iter è finalizzato a determinare i parametri della necessaria transizione verso un nuovo modello di fare impresa, incentrato sulla sostenibilità sociale, ambientale ed economica, come evidenziato dall’Agenda 2030”.

L’individuazione dei Goal sui quali lavorare con maggiore intensità è espressione della nuova mission dell’Istituto che negli ultimi anni ha già realizzato progetti improntati sulla sostenibilità quali “Measure what Matters”, un programma di incontri orientati a guidare i partecipanti nella misurazione dell’impatto ambientale e sociale della propria azienda su aree specifiche attraverso il B Impact Assessment e l’“SDG Action Manager”. Quest’ultimo costituisce uno strumento internazionale sviluppato dal Global Compact delle Nazioni Unite e da B Lab allo scopo non solo di misurare in modo tangibile e oggettivo il contributo delle aziende al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ma anche di fornire loro ausili per l’autovalutazione dinamica, il benchmarking e il miglioramento continuo in ambito di sostenibilità.

A chiarire l’intento programmatico alla base di questa analisi le parole conclusive del Presidente Pizzagalli, il quale ha terminato il suo intervento condividendo con la platea gli impegni che l’Istituto intende assumere per il prossimo futuro affermando che: IVSI continuerà ad accompagnare e supportare le aziende del settore nella transizione sostenibile realizzando dapprima un codice di buone pratiche attraverso il quale esplicitare gli impegni dei consorziati IVSI, continuando inoltre a fornire assistenza e formazione costante a tutte le aziende del settore anche in tema di bilancio integrato, ovvero larendicontazione non finanziariarichiesta dalla nuova direttiva europea”.

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