Il Coalvi, Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, nella persona del suo presidente Guido Groppo, vuole accendere i riflettori sui tanti studi che quotidianamente vengono riportati dai giornali sul consumo di carne e sull’impatto che questo ha sull’ambiente e sulla salute.
“Giusto ieri ci siamo imbattuti nell’ennesimo articolo giornalistico che ricordava che il consumo umano di prodotti animali è fra le principali cause del cambiamento climatico, aggiungendo che i bambini e le bambine non conoscono la provenienza della carne”, prosegue Guido Groppo. “Ogni settimana leggiamo notizie di questo genere, ma queste notizie vanno sempre contestualizzate: il consumo di carne e gli allevamenti di animali non sono tutti uguali”.
“La nostra carne è di Qualità Superiore, come certifica il Sistema di Qualità Nazionale in Zootecnia (SQNZ) riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole”, aggiunge il presidente del Coalvi. “Per questo insistiamo che quando si parla di carni rosse e degli studi relativi al loro consumo e all’allevamento degli animali da cui arriva il prodotto si faccia attenzione a fare le dovute distinzioni: i nostri allevamenti, piccoli, collegati al territorio e a conduzione familiare, non possono essere in alcun modo paragonabili agli allevamenti intensivi di carne di bassa qualità. Allo stesso modo, la nostra carne ha delle qualità che non possono essere accomunate a quelle di una carne per così dire “comune”, né le nostre abitudini di consumo sono simili a quelle del mondo anglosassone”.
“È necessario fare i dovuti distinguo quando si tratta di informazione”, conclude Guido Groppo, “facendo passare un messaggio fondamentale, che è quello che noi del Coalvi cerchiamo da sempre di veicolare: meno carne, ma di maggiore qualità, perché il valore della materia prima va riconosciuto, apprezzato e tutelato”.