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Milano e l’Italia sono esempi virtuosi in Europa per quanto riguarda la lotta allo spreco alimentare. Questo è quanto emerso dalla conferenza online “Dal Packaging alla Tavola: Filiere sostenibili e buone pratiche contro lo spreco alimentare” organizzato dall’osservatorio per la Nutrizione Sostenibile del centro studi Competere.eu.

Alla tavola rotonda hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e dell’intera filiera alimentare: Maria Chiara Gadda (Camera dei Deputati, Italia Viva) e prima firmataria della legge cosiddetta “anti-spreco”, Ida Schillaci, Head of CSR Office di Esselunga, Bernardo Notarangelo, Presidente di Milano Ristorazione, Alessandro Bracci, Responsabile tecnico di Univel, Ilaria Ricotti, PR Manager di Too Good to Go, e Giovanni Fantoni Modena, Direttore artistico e co-fondatore di ValueBin.

Secondo il rapporto dell’osservatorio Waste Watchers International, nel 2020 gli italiani hanno gettato nella spazzatura circa mezzo chilo di cibo a testa a settimana contro tedeschi, canadesi e cinesi che hanno sprecato più di un chilo, e soprattutto contro l’1,5Kg sprecato degli americani.

L’evento ha voluto esplorare il costo di tale spreco, ma anche le iniziative che, lungo tutta la filiera produttiva e di consumo, incentivano il recupero e il riuso delle eccedenze come ultimo miglio della sostenibilità e dell’economia circolare. A partire dalle istituzioni che, secondo Maria Chiara Gadda, «hanno il compito di eliminare i colli di bottiglia lungo tutta la filiera» e che «hanno dato al terzo settore gli strumenti normativi per recuperare il cibo: non resta che attuarli.» La legge 166/2016 ha ottenuto un effetto anche sul comportamento dei singoli cittadini «Portando il tema del recupero e della donazione in un binario di normalità».

Essenziale anche l’innovazione tecnologica, di cui Esselunga si avvale per evitare le eccedenze nei supermercati e allungare la vita di scaffale dei prodotti. Innovazioni che, complessivamente, «Hanno permesso un recupero di circa il 60% dell’eccedenza solo nel 2020», ha sottolineato Ida Schillaci. Strategia condivisa da Alessandro Bracci di Univel, azienda specializzata nell’implementare metodologie innovative e packaging intelligente nella protezione degli alimenti da deperimenti chimici prima e dopo la prima apertura del prodotto e nella comunicazione attiva del livello di degradazione dell’alimento.

Bernardo Notarangelo, Presidente di Milano Ristorazione, ha poi dato voce al settore Horeca, presentando l’iniziativa del Sacchetto Salvamerenda ‘Io non spreco’ con cui si educano i bambini a conservare gli avanzi dei pasti scolastici per consumarli in un secondo momento. Notarangelo ha poi sottolineato l’aspetto fondamentale della salute: «Sarebbe facile diminuire lo spreco accordando ai bambini solo i cibi più graditi, come la pizza. Ma la battaglia della dieta equilibrata è importantissima, e Milano Ristorazione è impegnata anche su questo fronte».

La parola è poi passata al mondo del tech, con Ilaria Ricotti che ha evidenziato l’importanza di mettere a contatto gli esercenti commerciali e i consumatori grazie alla strategia delle Magic Box o «sacchetti a sorpresa», ma anche dell’educazione a una corretta interpretazione delle etichette di scadenza e termine ultimo di conservazione. Infine Zeroed, la nuova app di ValueBin, aiuta i consumatori ad azzerare lo spreco quanto le emissioni e l’insalubrità dei prodotti che acquistano, integrando etichette poco informative come il Nutriscore. Per non dimenticare i materiali che «svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione degli alimenti: il nostro algoritmo premia quelli più evoluti e performanti, stando al passo con le innovazioni delle aziende produttrici», conclude il co-fondatore Giovanni Fantoni Modena.

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