La prima tazzina di caffè è quella che dà ritmo alle nostre giornate. C’è chi preferisce gli aromi intensi,chi quelli delicati. Chi vuole gustarsi il primo caffè della giornata con calma, chi invece leggendo le notizie del giorno. Per celebrare tutte le sinfonie della vita quotidiana, Moak ha lanciato nel 2016 la linea my music coffee, cinque caffè per cinque generi musicali. Senza gli artisti e le loro canzoni la musica sarebbe però solo silenzio. Per questo motivo lo scorso maggio Moak, insieme a Rolling Stone, ha ideato e promosso Cafè Unplugged, un concorso per musicisti emergenti dedicato ai 5 generi musicali, gli stessi che hanno ispirato le miscele di caffè: classic, funk, soul, jazz, rock.
Unachiamata alla creatività di giovani artisti che, in un periodo così difficile per il mondo della musica, vogliono farsi sentire, conoscere e scoprire da un pubblico sempre più grande.
I finalisti sono stati selezionati in due fasi. Una prima scrematura è stata fatta dagli utenti di BROTS, app che connette le persone attraverso la scoperta di musica emergente. La redazione di Rolling Stone, con Moak e una giuria di qualità capitanata da Betty Senatore, ha poi selezionato i finalisti scegliendo tra coloro che hanno ricevuto più preferenze. Successivamente i vincitori sono stati scelti tramite
voto sui social di Rolling Stone, su Brots e su cafeunplugged.it.
Questi i vincitori di Cafè Unplugged 2021:
Per la sezione Rock vincitori i Wet Floors con Pollock, giovanissima band marchigiana che, attraversoun’analogia con l’action painting del pittore americano, sfogano sugli strumenti sentimenti di rabbia ecostrizione. È un omaggio alla bellezza che nasce da gesti istintivi, una rabbia che viene incanalata e
dà origine a qualcosa di meraviglioso.
Nella categoria Jazz spicca Idromele di Denise Battaglia, un misto di jazz, soul, pop che viaggia liricamente nel mito come ‘guida metaforica nei sentieri tortuosi della vita’. Nel brano l’artista,un’elegante cantautrice romagnola, paragona le relazioni all’idromele, sostanza divina composta da sangue e miele che gli dei donavano agli uomini per conferire ispirazione.
Vince nella categoria Funk il brano In che senso? di Guasto, vivace cantautore napoletano che aggiunge un tocco di (auto)ironia generazionale per cercare di ‘essere attuale / normale’. Secondo l’autore, essere guasti è uno stato d’animo, un modo di essere della generazione dei millennials, a cuidedica questo brano nato alle 5 del mattino in preda ai fumi dell’alcol.
Nell’universo Soul, vince Walter Celi con She’s Back, che colpisce per il suono internazionale e un ‘songwriting meticcio di sangue italiano, greco, etiope’ che mescola strofe urban ad echi sonori anni settanta. She’s Back è dedicata alla musa ispiratrice che dà la forza necessaria per uscire dalla tristezza e scrivere nuove canzoni anche nei periodi più bui, come quello del primo lockdown in cui è stata scritta.
Infine per la musica Classica, si aggiudica il primo posto il brano Singolarità di Alberto Vescovi, una passeggiata pianistica tra lo spazio sconfinato e l’intimità, nata in maniera molto naturale, lasciando scivolare le mani sul pianoforte. L’autore è un pianista fuori dal comune, con radici musicali che si muovono tra ska-punk e musica elettronica.
Nei prossimi giorni saranno diffuse sui social di Moak e Rolling Stone le interviste ai vincitori, e sulito cafeunplugged.it si potranno ascoltare i brani con cui gli artisti hanno partecipato al contest.