L’88% degli italiani è disposto a pagare di più per il cibo sostenibile che non inquina, prodotto con logica da economia circolare, l’83% lo farebbe per avere prodotti tracciabili e il 73% per acquistare una specialità proveniente da un determinato territorio. E’ quanto emerge dal Rapporto Coldiretti-Censis sulle abitudini alimentari degli italiani nel post Covid presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, a Roma.
Nonostante campagne di marketing aggressive che cercano di far passare come green alimenti ipertecnologici – spiegano Coldiretti/Censis – gli italiani continuano ad identificare il cibo sostenibile con quello tipicamente italiano. Non a caso, nella scelta degli acquisti la ‘social reputation’ delle aziende produttrici è importante per il 90% dei consumatori, e per il 50% di questi decisiva, con la componente essenziale della buona reputazione che viene identificata nella sua territorialità.
I consumatori italiani possono contare sull’agricoltura nazionale che è diventata la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80 mila operatori, il maggior numero di specialità Dop, Igp ed Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.333 prodotti alimentari tradizionali. L’agricoltura italiana è leader per la sostenibilità con appena il 7,2% di tutte le emissioni di gas serra prodotte a livello nazionale, contro il 44,7% dell’industria e il 24,5% dei trasporti nel 2020, secondo l’analisi Coldiretti sul nuovo Rapporto Greenitaly.