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Consulta dei distretti del CiboConsulta dei distretti del Cibo

Il 25 novembre 2021 è nata la Consulta dei distretti del Cibo.

Con la costituzione della Consulta, i Distretti del Cibo aderenti hanno espresso la necessità di fare rete, rafforzare la capacità progettuale e di iniziativa dei territori per una migliore gestione delle risorse disponibili e affrontare la sfida del rinnovamento del comparto agroalimentare italiano. La Consulta sarà il luogo di rappresentanza dei Distretti che operano in ambito rurale e agroalimentare. Tra gli obiettivi si propone di interloquire con le istituzioni, enti economici e sociali; promuovere leggi e finanziamenti che ne garantiscano lo sviluppo; creare sinergie con il mondo accademico; contribuire alla crescita sostenibile dei territori: ambientale, sociale, economica; tutelare l’enorme patrimonio culturale, turistico, paesaggistico ed enogastronomico italiano.

La Consulta fa proprie le indicazioni delle istituzioni internazionali e nazionali come l’Agenda 2030 e la strategia Farm to Fork, che è al centro del Green Deal europeo. Nelle linee programmatiche del Mipaaf, i contratti di distretto e di filiera sono già riconosciuti strategici per lo sviluppo dell’intero settore e nella ripartizione del Fondo Complementare al Pnrr sono stati destinati al Mipaaf 1 miliardo e 203 milioni di euro, per i settori agroalimentare, pesca, floricoltura e vivaismo. Ad oggi sono 20 i Contratti di distretto, valutati ammissibili al finanziamento con progetti immediatamente cantierabili, pronti a partire e migliaia di imprese che hanno voluto scommettere sul futuro ed avviare la transizione verso nuovi sistemi alimentari con modelli di sviluppo sostenibili.

I componenti del consiglio direttivo della Consulta

Angelo Barone presidente (Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in Rete); Roberto Belli (Distretto Salumi Dop Piacentini) e Ignazio Garau (Distretto Bio Slow delle Puglie) vice presidenti, Fabio Fabbri (Distretto Val D’arno Superiore) Gianni Capalbi (Distretto Rurale Colline e Montagne Materane) Fernando De Marchis (Distretto Agroalimentare di Qualità dell’Ortofrutta Agro Pontino), Gianpaolo Bilato (Distretto Latte Lombardo), Giuseppe Oddo (Sikania Distretto del Cibo Biomediterraneo), Federica Argentati( Distretto Agrumi di Sicilia).

“Noi crediamo fortemente nei distretti – ha detto il ministro Patuanelli – perché sono lo strumento maggiormente di prossimità, che consente ai sistemi produttivi italiani di adempiere alla sfida che l’agricoltura deve affrontare nell’immediato”. “Non dobbiamo mai dimenticarci – ha sottolineato il sottosegretario Centinaio– che l’agroalimentare è anche un biglietto da visita del made in Italy nel mondo: l’export ha toccato quest’anno quota 50 miliardi di euro quando tre anni fa esultavamo per la quota di 43 miliardi”.

Il presidente Angelo Barone

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