Esce il secondo dei due ebook che “Gustoh24”, diretto da Donato Troiano, ha deciso di dedicare a Parma Capitale italiana della Cultura.
Dopo le 100 ricette di chef famosi che lavorano in giro per l’Italia e per il mondo, pubblicate alcuni mesi fa, questa volta spazio alle ricette degli chef parmigiani.
La pubblicazione, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Parma, della Regione Emilia Romagna, di Parma City of Gastronomy e di Parma capitale italiana della cultura 2020 + 21,.è scaricabile gratuitamente dal giornale web di Gustoh24.
Un appuntamento, quello di Parma 2020+21, che – come ricorda lo stesso Troiano nella sua prefazione – è stato condizionato pesantemente dalla pandemia. <Tutti noi – è inutile negarlo – dopo la grande festa iniziale, ce lo immaginavamo diverso. Ma, nonostante tutto, un appuntamento importante perché, proprio in un momento così difficile, ci ha permesso non solo di vivere momenti di grande interesse, seppur con tutte le precauzioni di questo periodo. Ma ci ha anche consentito di riflettere sull’importanza e il valore della cultura e del cibo per il nostro territorio. Ricchezze che nessun evento storico, neanche il più tragico, è mai riuscito a cancellare>.
La seconda edizione si presenta con i commenti di Michele Guerra, assessore alla Cultura del Comune di Parma e di Stefano Cantoni, della Fiepet Confesercenti Parma.
Per Stefano Cantoni responsabile Fiepet Confesercenti Parma “L’iniziativa editoriale di GustoH24 dedicata alla ristorazione e alle ricette tradizionali del nostro territorio è molto importante, in particolare se consideriamo questo periodo economico e sociale così difficile e complicato. Siamo perciò davvero contenti di partecipare a questo nuovo progetto, in occasione dell’evento conclusivo di “Parma Capitale Italiana della Cultura”: e in una società complessa, quale miglior mediatore culturale della cucina, dei ristoratori, dei produttori, può aiutarci a costruire futuro?”.
Infine come sottolinea anche l’assessore alla cultura del Comune di Parma, Michele Guerra, <Parma Capitale Italiana della Cultura si chiude dopo aver portato a termine oltre mille attività culturali e aver coinvolto oltre 700 realtà istituzionali e associative del territorio di Parma e provincia. Sembra quasi incredibile che tutto questo sia avvenuto nel pieno della più inattesa catastrofe del dopoguerra. Il progetto si conclude con una consapevolezza pertanto diversa, che ci spinge a ripensare il ruolo e la funzione della cultura in un contesto più profondamente interconnesso di cura della società e delle persone. Il passaggio di testimone con Procida, la stretta consonanza di progettualità in ambito culturale e, non meno, eno-gastronomico, rappresenta già il prolungamento di un’idea che deve sempre travalicare i confini stretti delle singole comunità, come la filosofia delle Capitali Italiane della Cultura vuole”>.
Nella copertina della pubblicazione appare, a cura di Selene Baldassarri, una “libera rappresentazione” del piatto “Parma in un Tortello” con Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano ideato dalla chef Cristina Cerbi che trovate all’interno dell’ebook.
PARMA CAPITALE DELLA CULTURA
Parma 2020+21 è un programma di sviluppo territoriale a base culturale, nato dalla nomina della città di Parma a Capitale italiana della Cultura per l’anno 2020, esteso al 2021 con il Decreto “Rilancio”, emanato dal Governo Italiano per supportare la ripresa del Paese a valle dell’emergenza sanitaria internazionale dovuta al diffondersi del COVID-19.
Dal giorno dell’assegnazione del titolo, il 16 febbraio 2018, Parma 2020+21 è diventata una metafora della rigenerazione sociale che il territorio intende realizzare da oggi al 2030, in linea con gli obiettivi dell’Agenda per la sostenibilità.
Parma 2020+21 nei mesi segnati dall’emergenza ha proseguito il suo lavoro, ripensando ed integrando il suo ampio e sfaccettato programma, che si è confermato un grande cantiere di riflessione attuale e centrato anche rispetto all’emergenza sociale cui la cultura tutta è oggi chiamata a dare risposte.
Forte dunque della consapevolezza di essere un’opportunità non solo per la città, ma per il Paese, Parma 2020+21 conferma i principi espressi con il suo Manifesto e riafferma con determinazione il suo ruolo di presidio socio-culturale, e lavorerà per ripensare il suo messaggio, adattandolo alle pratiche di “raccoglimento” che caratterizzeranno da qui in avanti non solo il nostro agire, ma anche il nostro pensare, cercando di rendere il suo messaggio non meno inclusivo, ma più accudente, non meno partecipativo, ma più personale e intimo.