l boicottaggio dei prodotti – e dei simboli – russi negli Stati Uniti per la guerra in Ucraina passa anche da cockatils e liquori. In molti bar americani il Moscow Mule è diventato il Kiev Mule, o lo Snake Island Mule – in riferimento all’isola dei serpenti, 0,17 chilometri quadrati nel Mar Nero, dove sei giorni fa 13 soldati ucraini hanno rifiutato di lasciare le loro postazioni, nonostante l’invito della marina russa prima di bombardarli. E’ quanto riporta Rainews.
Così la Caipiroska si trasforma in Caipi Island, ed i notissimi cocktail White Russian e Black Russian, diventano White Ukrainian e Black Ukrainian. Il cambio di nomi si allinea con la spinta a boicottare i prodotti russi in primis la vodka. Una mossa che secondo gli osservatori, non ha un impatto forte sull’economia russa ma ha un forte valore simbolico.
Secondo il quotidiano statunitense The Washington Post, il boicottaggio avrebbe più un effetto simbolico e sul brand della Russia, che economico: limitato – scrive il columnist del Post – l’impatto sull’economia russa, soprattutto perchè la quantità di vodka prodotta in Russia negli Stati Uniti non è così rilevante: “L’anno scorso – secondo il Distilled Spirits Council degli Usa – le importazioni di vodka russa negli Stati Uniti rappresentavano l’1,3% delle importazioni di vodka. Secondo il gruppo, sono ammontate a $ 18,5 milioni nel 2021, una piccola frazione sugli oltre 1,4 miliardi di dollari di importazioni totali della bevanda, nello stesso anno, da varie nazioni.”
Ma sono tanti gli atti concreti da più parti che stanno agendo in questa direzione, come riporta il Washington Post, la “Total Wine and More”, società che gestisce più di 200 negozi in 27 stati americani, ha dichiarato lunedì di aver rimosso tutti i prodotti di fabbricazione russa dai suoi scaffali. Mentre nei giorni scorsi i Governatori repubblicani Mike De Wine, dell’Ohio, Spencer J. Cox, Utah e Chris Sununu, New Hampshire, hanno emesso ordini che limitano la vendita di alcune vodka russe nei loro stati.
Il governatore del Texas, Greg Abbott, ha chiesto all’associazione statale di ristoranti e rivenditori, di rimuovere volontariamente i prodotti russi dai loro scaffali. Mentre nello stato del Maine il governatore, Janet Mills, ha invitato le agenzie statali a rimuovere dal listino la vodka di fabbricazione russa, ed ha chiesto che “i rivenditori si uniscano a noi in questo segno simbolico ma chiaro, del fatto che il Maine è con l’Ucraina“.