Standard Ethics pubblica il Food&Beverage Sustainability Italian Benchmark, parametro di riferimento tematico per le aziende del settore alimentare, utile a monitorare l’allineamento alle indicazioni internazionali volontarie in materia di sostenibilità, secondo i parametri di Onu, Ocse e Ue.
I Corporate Standard Ethics Rating (Corporate Ser) – riferisce Ansa – attribuiti fanno parte di un quadro composto dalle 50 maggiori aziende dell’industria alimentare italiana, dal quale sono state selezionate 30 società. Il livello medio attribuito all’indice è E+ (basso), in una scala di nove gradi che va dal modello di riferimento EEE, fino a F, dove qualsiasi rating pari o superiore a EE- indica una buona conformità, ovvero sostenibilità, mentre sono considerati non pienamente sostenibili i rating da E+ a E- e non sostenibile F.
Tra le aziende del Benchmark nella scala di conformità, in testa si trova Illycaffè (EE, ovvero forte), seguito da Loacker, Bolton, Euronovo, Casillo e La Doria (tutti EE-, cioè adeguati). Ci sono poi una serie di marchi con rating E+ (basso), quali Barilla (outlook positivo), Cereal Docks, Colussi, Conserve Italia, Ferrero, Fileni, Granarolo, Lavazza, Zanetti, Mutti, Newlat e Orsero. E si termina con quelli che hanno rating E (molto basso), che sono Sammontana (outlook positivo, Bonterre, Campari, De Cecco, Amadori, Cremonini, Veronesi, Rana, Fratelli Beretta, San Benedetto e Unigra. Assenti del tutti i rating di conformità EEE- (eccellente) e EE+ (molto forte), così come E- (insoddisfacente) e F, l’ultimo gradino.
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