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La gestione responsabile e sostenibile dell’acqua è un impegno che Sanpellegrino, azienda di riferimento nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, persegue da sempre per salvaguardare questa risorsa e renderla disponibile e di qualità per le generazioni presenti e future.

L’azienda preserva, infatti, l’integrità delle sorgenti e dei territori circostanti, effettua continui controlli del microclima e dei parametri chimico-fisici dell’acquifero e valorizza questo patrimonio di eccezionale importanza attraverso progetti che, già da anni, traducono in azioni concrete il leitmotiv del World Water Day 2022 “rendere visibile l’invisibile”.

A queste iniziative si aggiungono anche i progetti per la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dell’acqua impiegata in tutte le attività produttive che hanno permesso al Gruppo di risparmiare 261 milioni di litri d’acqua negli ultimi 4 anni, un quantitativo pari a quello necessario per riempire 104 piscine olimpioniche[1]L’uso di acqua industriale, negli anni, è stato ottimizzato per ridurre gli sprechi, attraverso interventi sulle macchine riempitrici e sui meccanismi di regolazione, arrivando a un consumo medio, nel 2021, di 0,73 litri ogni litro di acqua minerale naturale imbottigliato.

Nella gestione sostenibile e condivisa delle risorse idriche locali, Sanpellegrino segue le linee guida dell’Alliance for Water Stewardship (AWS), uno standard internazionale che, attraverso una certificazione, attestail rispetto del bilancio idrico, la condivisione di conoscenze e la collaborazione con il territorio per preservare e migliorare la qualità dell’acqua disponibile. Nel 2021 il Gruppo ha ottenuto questo riconoscimento per lo stabilimento di Ruspino (BG) dove viene imbottigliata la celebre acqua minerale S.Pellegrinosimbolo del Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo. Nei prossimi mesi si concluderà l’iter certificativo del sito produttivo di Acqua Panna a Scarperia (FI) ed entro il 2023 toccherà anche gli stabilimenti di Levissima a Cepina Valdisotto (SO) e di San Giorgio in Bosco (PD).

“Il cambiamento climatico, il maggiore consumo di acqua, l’urbanizzazione crescente e il cattivo stato di conservazione delle infrastrutture sono tra i fattori che contribuiscono al deterioramento del ciclo idrologico naturale. La gestione responsabile e sostenibile dell’acqua è da sempre parte integrante del DNA di Sanpellegrino, ma l’esigenza di contribuire a dare una risposta a queste nuove sfide globali ci ha spinto a sviluppare nuovi progetti per prenderci cura degli ecosistemi locali. – ha dichiarato Stefano Marini, Amministratore Delegato del gruppo Sanpellegrino – Amplieremo quindi, entro il 2025, la portata delle nostre azioni aiutando la natura a trattenere più acqua di quanta la nostra azienda ne utilizza nelle proprie attività per generare un impatto positivo e rigenerativo sul ciclo idrologico. Di pari passo continueremo a ridurre il consumo di acqua legato alla nostra produzione”.

Oltre a tutelare le sorgenti, Sanpellegrino contribuisce, infatti, concretamente a rigenerare i cicli idrologici nelle aree in cui opera. Attraversocollaborazioni con le comunità locali e partner autorevoli, l’azienda si è attivata, mettendo a frutto le proprie competenze, per identificare e sostenere soluzioni, studiate per contribuire a rigenerare gli ecosistemi nelle aree intorno ai propri siti produttivi. Le iniziative attualmente in atto, verranno ampliate con diversi progetti e attività come la riforestazione di aree depauperate e la conservazione e il ripristino di zone umide in prossimità delle fonti.

Tutti i progetti saranno misurati attraverso la metodologia Volumetric Water Benefit Accounting (VWBA) del World Resources Institute, che assicura coerenza nell’analisi delle attività di gestione delle acque garantendo che tali attività siano mirate ad affrontare sfide condivise, attuali e future, nel settore. Un comitato esterno analizzerà la rilevanza e la sostenibilità dei progetti e darà un feedback sul contributo dato nell’affrontare le sfide e le opportunità locali.

Sanpellegrino intende, quindi, far evolvere il proprio modello di gestione virtuosa della risorsa acqua ampliando la portata delle proprie azioni diventando sempre più parte attiva della soluzione di una sfida globale, con l’obiettivo di generare un impatto positivo sull’ambiente e nelle comunità in cui opera.

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