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Buoni pasto. Gdo e pubblici esercizi firmano Manifesto per la riforma del sistema

I presidenti delle sigle più rappresentative della ristorazione e della distribuzione commerciale hanno firmato oggi un manifesto in cui si chiede la riforma dell’intero sistema dei buoni pasto. Due i punti fondamentali: la salvaguardia del valore nominale dei titoli, un buono da 8 euro deve valere 8 euro anche per l’esercente, e la definizione di tempi certi di rimborso da parte delle società emettitrici.

La firma – riporta Adnkronos – è avvenuta al termine di una conferenza stampa presso la sede di Fipe-Confcommercio in cui i rappresentanti hanno lanciato l’allarme dichiarandosi pronti, a nome delle imprese, a non accettarli più se non cambieranno le condizioni che, ad oggi, costringono bar, ristoranti, supermercati (Gdo) e negozi di alimentari ad accettare uno “sconto” sulle gare d’appalto Consip con livelli di commissioni che raggiungono anche il 20% sul valore nominale dei ticket, a carico della rete degli esercizi convenzionabili, a cui si sommano oneri di gestione (conteggio, spedizione, ecc) e finanziari, tanto che ogni 10 mila euro di buoni incassati gli esercizi perdono circa 3 mila euro. A firmare il manifesto sono stati in particolare: Alessandro Beretta, segretario generale Ancd Conad, Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc Coop, Giancarlo Banchieri, presidente Fiepet Confesercenti, Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione, Donatella Prampolini, presidente Fida e Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio.

Food ESG Affairs

TM

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